Capitolo 34

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"Portami lontano dai fantasmi delle mie paure, cucimi il coraggio sulla pelle nelle notti scure."

~Brian
Camminai avanti e indietro per la stanza un'ennesima volta, mentre il cuore batteva più ritmicamente rispetto alle altre volte. Oggi sarebbe venuta a trovare suo padre dopo mesi, sono corso il prima possibile quando l'ho saputo, ho bisogno di parlarle. Sono stanco di vivere in una bugia, devo chiederglielo. Il mio cuore non ha mai smesso di stare male da quando l'ho vista con lui.
Mi distolgo dai miei pensieri quando sento bussare, ero talmente distratto che non li avevo sentiti arrivare. Quando Massimo, il "padre" di Ellen aprì la porta, subito i miei occhi si inchiodarono su di lei e sulla sua figura ormai evidentemente cambiata. Mi guardò fugacemente e subito abbassò lo sguardo mordendosi il labbro; cazzo, potrei saltarle addosso.
Massimo vedendola col pancione si commosse all'istante e con gli occhi lucidi l'abbracciò d'istinto. Lei ricambiò un po' impacciata ma nacque un sorriso sul suo viso, sciogliendo tutta la tensione.
Ci sedemmo e iniziarono a parlare, mentre io stavo in silenzio a fissarla attentamente. Non so per quale motivo ma mi ritrovai solo con lei, Massimo aveva chiamato a parte Klaus per parlargli. La guardai mentre aveva lo sguardo perso nel vuoto e le domandai
-Quindi oggi vai a fare la visita e a ritirare gli esami del sangue?- lei scattò subito a guardarmi e sbattè le palpebre più volte prima di aprire bocca e rispondermi
-Si, andremo da una dottoressa che conosce noi vampiri da anni.- rispose vaga per poi rigirarsi. Sospirai e mi abbandonai sul divano, aspettando gli altri per andare in ambulatorio con Ellen.

Mandai giù il quinto caffè in venti minuti e mi sedetti nervoso battendo il piede per terra. Perché ero così agitato? Forse perché mi spaventava il fatto di doverle parlare. Dopo altri minuti di attesa finalmente uscirono dalla stanza con una busta in mano e l'ecografia. Qualcosa non andava, Ellen era strana, troppo a dire il vero. Alzò lo sguardo truce su Klaus e gli puntò il dito contro.
-TU MI AVEVI DETTO CHE NON POTEVA AVERE FIGLI!- urlò adirata contro lui. Lui stette in silenzio abbassando la testa.
-SONO SETTE MESI KLAUS, CAPISCI? NOI NON SIAMO STATI INSIEME SETTE MESI FA, MA SEI MESI FA. E QUESTO...- disse prendendo la busta, e dopo avergliela tirata addosso continuó
-QUESTA È LA PROVA DELLA TUA VISCIDITÀ. TI SEI APPROFITTATO DELLA SITUAZIONE E DEL LEGAME DA VAMPIRO CHE ABBIAMO PER LEGARMI A TE CON L'INGANNO. TRA TUTTI SEI STATO IL PIÙ DEPLOREVOLE.- uno schiaffo in pieno volto mi arrivò peggio di una doccia fredda. Oggi volevo chiederle se fosse sicura di chi fosse il figlio. Questo vuol dire che...
-Io non lo sapevo infatti! Bene, prenditi cura di lei e dei tuoi figli.- disse freddamente Klaus a me, lasciando con lo sguardo malinconicamente Ellen. Quando mi rigirai stava piangendo, perciò andai ad abbracciarla istintivamente, sprofondando nel suo collo, chiudendo gli occhi. Sentivo il suo cuore battere veloce contemporaneamente al mio, come una danza.
-Io...io... mi dispiace Brian.- disse al mio orecchio singhiozzando. Subito ripensai a cosa combinai io quando quella donna mi trasformò e sorrisi.
-Ti perdono.- dissi accarezzandole i capelli dolcemente. La amo più della mia stessa vita e adesso più che mai.

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