Capitolo 36

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"E io ho paura, perché non so volare. Ma ci sei tu in basso, pronto a prendermi se cado."

~Ellen
Mezz'ora fa mi ero appesa al braccio di Brian in modo assolutamente involontario.
Quando nella stanza entrò la dottoressa, si precipitò da me cacciando tutti fuori, tranne Brian. Lasciai con lo sguardo Klaus mentre venni riportata alla realtà da un'altra doglia. Strinsi i denti e mi lasciai trasportare dalla indicazioni della dottoressa per non so quanto, finché una forte pressione si ancorò nel mio basso ventre.
-È ora, devi spingere Ellen.- disse Claudia, la dottoressa. Seguii le sue istruzioni per circa venti minuti, stringendo più forte la mano di Brian. Tornai a respirare quando un pianto si liberò per aria. Il mio sguardo saettò subito sulla piccola ed esile figura del neonato e sorrisi stanca. Neanche il tempo di guardare il mio bimbo che i dolori ricominciarono.
-Sei stata bravissima, ma adesso devi fare nascere tua figlia.- disse tornando da me, dopo aver dato in braccio il bambino a Brian; nonostante ciò però Brian tornò accanto a me insieme al bimbo in fasce. Passò davvero pochissimo e un altro pianto si udì prepotente intorno a noi. Il tempo di realizzare e di guardare i miei due bambini che tutto si fece sfocato e poi il buio...

Mi svegliai disturbata da una voce fastidiosa. Aprii a fatica gli occhi e piano piano misi a fuoco; mi sentivo dannatamente debole. Mi mossi piano e la voce cessò di colpo, facendo calare un silenzio quasi assordante. Quando fui abbastanza lucida il mio pensiero andò subito ai miei figli. Mi misi seduta di scatto, emettendo un gridolino di fastidio quando sentii una scarica elettrica in tutto il corpo. I muscoli erano intorpiditi e le gambe formicolavano, insomma sembrava che fossi stata ferma nella stessa posizione per non so quanto.
-Ti sei svegliata finalmente, mi hai fatto preoccupare.- seguii quella voce e mi ritrovai davanti Brian. Scrutai la sua faccia stanca e potei notare in essa un velo di sollievo.
-Brian i bambini...- neanche il tempo di finire la frase che udii dei flebili respiri. Mi girai e vicino alla parete c'erano due culle: una blu e l'altra... blu?
Istintivamente cercai di alzarmi per andargli incontro, ma le mie gambe non me lo permisero. Subito Brian mi sistemò di nuovo a letto e avvicinò le culle verso di me. Prese il primo in braccio, che notai fosse sveglio e me lo sistemò tra le braccia. Rimasi a scrutarlo attentamente per qualche minuto, ammirando quella piccola creatura e i suoi occhioni in silenzio.
-Avrai notato le culle dello stesso colore.- disse Brian senza mezzi termini, rompendo il silenzio. Lo guardai per un attimo e annuii un po' incerta.
-Diciamo che i dottori avevano visto male, non erano un maschio ed una femmina. In alcuni casi di gravidanze gemellari può succere che il sesso non sia chiaro.- continuò sfamando il mio dubbio. Sorrisi e posai il piccolo nella culla, sporgendomi per prendere l'altro sotto lo sguardo indagatore di Brian. Accarezzai la sua manina e aprii gli occhi, come se non fosse un neonato e capisse tutto. Sobbalzai guardando i suoi occhi verde smeraldo, ripensando a quelli azzurro ghiaccio dell'altro.
-Lui non ha...- riuscii a dire con voce strozzata.
-Esatto, non ha il gene. È davvero una cosa stranissima ma i suoi occhi dicono tutto. Ogni famiglia di vampiri nobili portatrice del gene ha dei segni particolari: occhi di un determinato colore o una voglia sul corpo. In questo caso lui non ha nessuna delle due. Ad esempio Sebastian ha una voglia a forma di piuma dietro il collo, come ogni portatore del gene della famiglia Alighieri.- un po' confusa ancora per le informazioni, elaborai l'ultima parte e stupita domandai
-Alighieri come Dante Alighieri?- probabilmente la mia faccia era esilarante, infatti Brian si trattenne dal ridere ma annuì lentamente
-Le casate dei vampiri esistono da secoli, non dovresti stupirti. Dante aveva il gene ma non è mai voluto diventare un vampiro.- disse con nonchalance.
Il momento esatto in cui posai il bambino nella culla, bussarono alla porta. Klaus fece il suo ingresso e in un batter d'occhio me lo ritrovai addosso mentre mi stringeva a se.
-Sei sveglia finalmente! Capisco che un vampiro si indebolisce perché dà sangue e forza al bambino e non può produrli come un umano, figurati con due figli, ma non immaginavo però dormissi sei giorni, mi hai fatto preoccupare.- sei giorni? Cazzo, ecco perché mi sentivo una mummia. Il tempo di staccarmi dall'abbraccio, suonarono al campanello e Brian obbligò Klaus ad andare, che obbedì con molta riluttanza.
Mi portai le mani alla gola quando una fitta salì per le mie corde vocali, impedendomi di parlare. Mi ritrovai bloccata da Brian che mi teneva per le braccia e mi guardava serio.
-Devi bere, ADESSO.- il suo tono non ammetteva repliche e io ne avevo ovviamente bisogno per rimettermi in forze. Esitai davvero per poco, poi crollai senza chance sul suo collo, respirando affondo il suo odore. Affondai senza mezzi termini ma in modo abbastanza delicato i miei canini nel suo collo, assaporando il suo sangue denso e caldo e rivivendo i miei momenti passati con lui e il giorno in cui mi trasformai e bevvi senza riuscire a trattenermi da Klaus. Ripensai a tutto e una crepa al cuore mi si formò: io avevo tradito Brian.

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