"Che c'ho il cuore di ghiaccio lo sai, ma di avermelo sciolto un po' non te l'ho detto mai."
*Nella foto Max
~Ellen
La discoteca era davvero affollata ma io c'ero abituata. Mi inoltrai nella folla, dimenticandomi di essere stata accompagnata da due ragazzi e mi precipitai al banco dove servivano i drink. Il barista era un mio caro amico, infatti appena mi vide disse
-Buonasera Ellen, cosa ti porto stasera?- gli sorrisi e con sguardo interrogativo gli chiesi
-Secondo te?- sbuffò divertito e si girò per prepararmi il drink. Vodka alla fragola, non c'è cosa migliore, la mia preferita in assoluto. Una volta finito, me lo diede e disse
-Servita, signorina.- mi diede un bacio sulla guancia e lanciandomi un ultimo sguardo, tornò a lavorare. Sono fortuna ad avere un amico che lavora al bar, posso bere quanto voglio.
Portai il bicchiere alla bocca e ne tirai giu un bel sorso. Il suo sapore, lasciò una scia di forte ma piacevole bruciore nella mia gola. Venni interrotta dal sorseggiarmi il mio drink dalla presenza di Brian. Mi guardava severo e a quel punto lo ignorai perché capii che si trasse della vodka.
-Senti Ellen, non voglio che ti ubriachi, ti fa male.- lo guardai annoiata e continuai a ignorarlo. Poco dopo aver finito il bicchiere, Max arrivò davanti a me e mi trascinò in pista. Vidi Brian fulminarlo con lo sguardo, finché scomparimmo tra la gente e non lo vidi più.
Come d'abitudine, iniziai a muovermi ancheggiando sulla pista, aiutata dal bicchiere di Vodka alla fragola che mi aveva alleggerito leggermente la testa. Vidi Max ogni volta avvicinarsi sempre di più a me e allungare le mani. Ad un certo punto, mi infastidii e lo spinsi. Si rabbuiò in volto e di scatto mi trascinò in bagno, sotto le mie proteste. Mi spinse violentemente contro il muro, tenendomi ferma con la forza, provocandomi dolore ai polsi e alla schiena. Iniziò a baciarmi viscidamente il collo e a toccarmi ovunque. Iniziai a urlare e cercare di liberarmi, capendo cosa volesse fare. Mi zittii con le sue labbra sulle mie, provocandomi un senso di vomito assurdo. Afferrò l'elastico dei miei pantaloncini, e incominciò ad abbassarli. La paura aumentò e iniziai ad agitarmi sotto il suo tocco sempre di più. Dal mio viso scese una lacrima, stava per succedere davvero e nessuno sarebbe venuto a salvarmi. Infilò una mano sotto il mio top e strinsi i denti. Mi faceva immensamente schifo e se avessi potuto, avrei vomitato, ma ero troppo spaventata.
Chiusi gli occhi, arrendendomi, sperando che tutto finisse in fretta.
Improvvisamente non sentii più il suo corpo contro il mio e aprii di scatto gli occhi. Era a terra e davanti a lui c'era un ragazzo con i pugni chiusi... Brian! Le mie gambe cedettero e caddi a terra, ero salva. Scoppiai a piangere e a quel punto Brian si girò verso di me, così vidi i suoi occhi. Erano rossi, come l'altra sera, solo che stavolta non mi spaventavano, mi attraevano. Li vidi tornare celesti e il suo sguardo si fece preoccupato, non più arrabbiato. Mi venne incontro e in un attimo mi ritrovai tra le sue braccia, in lacrime.
-Shh, non piangere piccola, ci sono io adesso, è tutto finito...- mi sussurrò all'orecchio, stringendomi di più tra le sue braccia. Era arrivato a salvarmi, era tutto finito adesso, c'era lui...
Non so dopo quanto ma riuscii a staccarmi dal l'abbraccio. Mi guardò teneramente e mi asciugò le lacrime ormai cadute sulle guance. Afferrò il suo cellulare dalla tasca e chiamò un taxi. Nel frattempo, girai la testa e vidi Max ancora a terra; era morto? Non si muoveva. La voce di Brian subito mi rassicurò
-Non è morto, è solo svenuto, purtroppo.- disse guardandolo con odio e sdegno. Gli afferrai la mano, la strinsi nella mia e lo guardai rassicurandolo. A quel tocco si calmò e mi aiutò ad alzarmi. Mi aggiustai con imbarazzo il top e il pantaloncino e insieme a lui, con passo svelto, uscii dalla discoteca. Il taxi era già li ad aspettarci. Salimmo e silenziosamente tornammo a casa, cercando di dimenticare l'accaduto.

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Blood Attraction
Fantasi*SCENE DI SESSO ESPLICITE* Ellen è una ragazza di diciotto anni. Il padre, un noto imprenditore e fondatore di una famosa marca di auto sportive, si occupa di lei. La madre purtroppo è morta dieci anni fa, lasciandola sola ancora troppo piccola. È l...