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"E ci risiamo" Diego, a metà tra il ridendo e lo sbuffando, si blocca sulla porta della mia camera, vedendomi in lacrime.
"I casi umani te li sai scegliere benissimo" tenta di farmi sorridere, fallendo miseramente.
"Lo so, me lo dici sempre" abbozzo un sorriso, giusto per non far gravare tutta la mia tristezza su di lui, che già ha i suoi problemi.

Diego si avvicina, sospirando pesantemente.
"Mi dispiace da morire, Ali. Pensavo che te ne avrebbe parlato, lo pensavamo tutti, ed è stato lui a chiederci di non dirtelo perché voleva fartelo sapere lui stesso" mi accarezza dolcemente la schiena, per poi schioccarmi un bacio sulla guancia.
Il ragazzo, in seguito, prende a sussurrarmi delle parole dolci per tirarmi su di morale, sorridendo di tanto in tanto nel vedermi indifesa come una bambina, a detta sua.

A Diego è sempre piaciuto proteggermi, starmi accanto in ogni situazione: anche quando lui stava male metteva la mia felicità prima di tutto, e continua a farlo tutt'ora.
Sarei davvero persa senza il mio migliore amico, perché per me è come un fratello.

Ci penso su, guardandolo fisso negli occhi, senza neanche rendermi conto che le lacrime hanno smesso di solcarmi le guance arrossate; e questa volta è Diego ad agire d'istinto e fare il primo passo.
Le sue mani, leggermene fredde, si posano sui miei fianchi per attirarmi verso il suo corpo, mentre le bocche entrano in contatto unendosi in un casto bacio a fior di labbra: forse dettato dalla mia delusione, forse dalla strana atmosfera creatasi, o forse per un banale sfizio che non ci siamo mai tolti in anni e anni di amicizia.
Ad ogni modo, qualunque cosa significhi questo bacio, mi torna sulle labbra il sorriso in modo inevitabile.

"Pensavo che mi avresti ammazzato" ridacchia il ragazzo, tirando un finto respiro di sollievo.
"Non potrei mai" mi limito a rispondere.
"Sai, un paio di anni fa ero follemente innamorato di te" Diego inizia a ridere di gusto, scuotendo la testa.
"Sul serio? Non l'ho mai notato" ammetto aggrottando le sopracciglia.
"Lo sapevano tutti tranne te"
"E ti sei tolto lo sfizio così?"
"Sì, qualcosa del genere."

Diego torna, poco dopo, ad essere serio e mi domanda "Cosa pensi di fare con Luca adesso?"
"Lasciarlo, mi sembra la decisione più logica"
"E se andassi con lui a Salerno?"
"No, Diego, sei matto? Io non ho intenzione di lasciare qui tutta la mia vita per un ragazzo che mi ha nascosto una cosa del genere" rispondo alzando leggermente la voce "Chi mi dà la certezza che non mi nasconderà altre cose importanti?"
"Potete comunque sentirvi per telefono, di sicuro lui salirà spesso a Milano per lavoro"
"Ha tradito la mia fiducia, Diego. E se fossi stata solo un passatempo durante la sua vacanzetta?! Scommetto che a questo non avevi pensato" controbatto acida.

Diego non risponde immediatamente ma, nel momento in cui apre bocca, lo blocco.
"Senti, io non voglio più vincoli perché loro non si sono fatti scrupoli a tenermi nascoste cose importanti, quindi ho chiuso con le relazioni serie, e dico sul serio."
"Dici così solo perché sei arrabbiata"
"Sono infuriata, è diverso"
"Io sono dalla tua in ogni caso, lo sai, sappi però che per Luca sei importante e non sei stata solo un divertimento"

*

"Dref?!"
Con mia grande sorpresa è Elia ad accogliermi nell'appartamento di Luca.
"Ali" mi saluta in modo strano: non saprei bene come spiegarlo ma è come se fosse scocciato e allo stesso tempo sollevato dal vedermi.
"Luca?"
"Oh, sì, non è in casa..."
"E dov'è?"
"A Salerno" dice tutto d'un fiato cercando, invano, di non far capire le sua parole.
"Cosa?" Sbotto incredula.
"No, nel senso, è appena sceso e sta andando a Salerno, dovrebbe essere ancora qui sot..."

Non gli concedo il tempo di rispondere e mi precipito giù per le scale, correndo come mai in vita mia.
Di certo ha preso l'ascensore mentre io salivo le scale, perché la fortuna non è mai con me ovviamente.

Esco dal cancello con il fiatone, ma non mi fermo appena scorgo Luca in macchina con le mani sul volante, pronto a partire.
"Luca!" Lo richiamo a gran voce, riuscendo a farlo voltare nella mia direzione.
"Aspetta ti prego" mi avvicino a lui che mi fa segno di entrare in macchina.

"Bionda"
"Ti sembra il modo di lasciarmi?!" Sbotto con ancora il respiro affannato.
"Ormai mi odi, non avevo niente da perdere" fa spallucce togliendo le mani dal volante.
"Sì, ti odio" incrocio le braccia agganciando i suoi occhi "odio il fatto che tu non mi abbia detto niente perché io ci tengo a te, tanto"
"Anch'io" si limita a rispondere.
"Lo so, e questo mi ha fatto ancora più male" trattengo a fatica delle lacrime non appena le sue braccia avvolgono il mio corpo.
"Mi mancherai da morire, Luca" sussurro al suo orecchio "non ce la faccio senza di te."

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