Ieri sera Sara mi ha dato buca per andare ad un altro dei concerti di Luca, per l'ennesima volta, insieme al suo adorato ragazzo, Gionata, e tutto il resto della nostra compagnia.
Sono rimasta sola a casa, di nuovo, pur di non vederlo.
E questa volta è stata peggio delle altre perché si sono divertiti tutti come non mai, mentre io ho passato una serata terribile e in solitudine."Il solito?"
Annuisco alla domanda di mio cugino, dietro il bancone del bar in cui lavora e in cui, ultimamente, vengo spesso.
"Come mai queste occhiaie? Fatto serata o nottataccia?"Decisamente non la prima delle due.
"Non riuscivo a dormire" rispondo semplicemente andando, poi, a sedermi ad un tavolo per due.
"Come mai non c'è nessuno stamattina?" Domando a mio cugino mentre mi appoggia caffè e cornetto sul tavolino.
"Chi vuoi che ci sia così presto, per di più in pieno giugno"
"Giusto..." alzo le sopracciglia rivolgendo lo sguardo verso il la tazzina di caffè "Sai, ultimamente ho perso un po' la cognizione del tempo"
"Come mai?"
"Non è un bel periodo e sto spesso chiusa in casa"
"Dopo più di un anno ancora stai male per Luca? Perché ci sono molti altri ragazzi che farebbero di tutto pur di uscire con te"
"Non mi interessa, lo sai bene"
"Vabbè, fai come vuoi. Torno a lavorare" mi schiocca un bacio sulla guancia e si allontana, lasciandomi sola persa tra i miei pensieri.Mangio il cornetto a poco a poco, in seguito inizio a girare il cucchiaino nella tazzina per un'infinità di secondi, mentre attorno a me il bar si anima di gente che viene e va.
Nel frattempo mi arrivano continuamente messaggi, sopratutto da Diego e Sara, che mi chiedono se sto bene.
La verità?
Non lo so nemmeno io come sto. Di sicuro da quando Luca è andato via non sto bene, almeno non come prima, non davvero. Guardo le coppie passarmi davanti agli occhi e ripenso inevitabilmente a lui, a noi.
Vorrei solo colmare il vuoto che ha provocato ma non capisco in che modo; e no, non lo perdonerei nemmeno se venisse da me in ginocchio.Mentre continuo a girare questo maledetto cucchiaino, qualcuno si siede al mio tavolo, di fronte a me.
"Hai finito di torturare questo povero caffè?"
Questa maledetta voce mi fa perdere qualche battito, mentre l'ansia prende possesso del mio corpo.
All'improvviso alzo lo sguardo e lo vedo, triste ma sempre mozzafiato, esattamente come lo ricordavo.
Mi era capitato di vederlo in foto svariate volte, ma dal vivo è tutta un'altra storia."E a te che importa" rimango comunque fredda e distaccata.
Luca sbuffa.
"Non fare l'acida, ti prego, perché non mi piace vederti così."
"Potevi farti sentire prima, allora"
Mi alzo e, dopo aver pagato, esco dal bar salutando mio cugino con un cenno della mano, ma Luca non demorde e mi segue."Ali, aspetta!"
"Che vuoi, Luca?" Mi volto verso di lui, incrociando le braccia arrabbiata.
"Speravo che saresti venuta a vedermi almeno una volta!" La sua voce si alza.
"Cioè, tu ti stai arrabbiando perché non sono venuta ai tuoi maledetti concerti dopo che per più di anno non ti sei fatto sentire?!" Sbotto.
"Potevi chiamarmi tu"
"L'ho fatto, Luca, l'ho fatto!" Alzo gli occhi al cielo e ricomincio a camminare, dato che la gente sta iniziando a fissarci.Ci fermiamo poco dopo, in un posto più appartato.
"Io ti ho chiamato quando sei andato via, ma tu non hai mai risposto"
Luca fa per rispondere ma glielo impedisco.
"No. Adesso mi ascolti" esordisco io, agganciando i suoi occhi con le mani tremanti.
"Pensavo che ti importasse di me ma forse mi sbagliavo. E quella canzone, uno squillo e sono già da te, era solo scena, non era vero niente!" Gli urlo contro, letteralmente.
"Va bene, lo so, sono stato un idiota"
"Idiota non basta" alzo le sopracciglia, interrompendolo.
"Io ci tengo a te, speravo solo che fossi felice anche senza di me. Non sono necessario nella tua vita: tu sei forte e non hai bisogno di nessuno, tantomeno di me"
"Non è una giustificazione"
"Non mi sto giustificando, infatti. E non spero nemmeno che tu mi perdoni, non me lo merito"
"E allora cosa vuoi ancora da me?"Luca rimane in silenzio guardandomi negli occhi, prendendo poi le mie mani tra le sue, senza permettermi di ritrarle.
"Volevo vederti, e scusarmi, anche se non servirà a molto a questo punto"
Non gli rispondo perché so che non ha finito di parlare.
"Dref mi ha detto quanto sei stata male per colpa mia, non voglio che tu soffra ancora" mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Vai avanti senza di me, ti meriti di essere felice e io non riuscirei a darti la felicità che meriti."
Luca appoggia la fronte contro la mia, mentre le lacrime ricominciano a rigare il mio volto.
"Sappi solo che da oggi ci sarò se ne hai bisogno, non farò più il codardo"Gli accarezzo dolcemente la guancia prima di guardare i suoi occhi un'ultima volta, allontanandomi da lui un momento dopo, e correndo verso casa di Diego, per raccontargli il tutto.
Nella mia mente si imprime l'immagine dei suoi occhi scuri e profondi, l'ultimo sguardo che mi ha rivolto è che non dimenticherò facilmente.
Questo è stato un chiaro addio volto, però, a seppellire lascia di guerra, perché se mai avrò bisogno anche solo di risentire la sua voce, da oggi in poi lui ci sarà.*
"Ali, riprendi la tua vita in mano e sii felice, è questo che tutti vogliamo per te, compreso lui"
"Lo so, Diego, ci proverò te lo prometto"
"Ed io sarò al tuo fianco."
Il ragazzo mi sorride per poi abbracciarmi forte, come solo lui sa fare.
Sono davvero fortunata ad averlo nella mia vita e ne sono ben consapevole: Diego è un ragazzo d'oro e sempre pronto ad ascoltare e aiutare i suoi amici, che non è cosa da tutti.Ad interrompere il nostro momento di dolcezza, dopo una manciata di secondi, è solo il mio cellulare che vibra fastidiosamente nella tasca dei jeans.
Lo prendo e rimango interdetta, ma un attimo dopo torno ad abbracciare Diego, finalmente con il sorriso sulle labbra, perché da ora sento di poter tornare ad essere davvero felice.Messaggio da: Luca
Se ti serve baby chiama me💕————-
La storia è finita!🥳
Mi dispiace ma non credo di fare un sequel, però appena posso inizierò a scrivere una nuova storia.
Grazie ancora a tutti, ily💜
