Capitolo 3

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Il tempo non è uno dei migliori: il sole è coperto da nuvole grigie, la nebbia è molto bassa e rende difficile la visione della città. E' un tempo ideale per una giornata come questa; vorrei che tutto questo fosse solo un sogno ma non lo è, se Sungjae fosse qui non sarei presa in giro e, soprattutto, Kim Taehyung non mi assillerebbe.

Cammino lentamente, essendo uscita in anticipo. C'è un po' di freddo che mi costringe a ritirare il collo, i clacson delle macchine non si placano, quando c'è brutto tempo capita spesso che le persone siano agitate, almeno così credo; nelle belle giornate non c'è un gran baccano come in quelle di pioggia, per esempio oggi.

"Ho paura di andare a scuola."

"Se mi fanno qualcosa? Se alzano le mani?" mi domando.

"Stai tranquilla, ieri non t'hanno fatto nulla Im Nayeon e Kim Taehyung. Sta' calma Sunmi." mi rispondo.

Si, devo stare calma, devo essere impassibile.

Il cortile è già pieno di studenti, evito di rivolgere loro uno sguardo.

"Impassibile Sunmi!" mi dico.

"Impassibile!" mi ripeto.

Mi dirigo verso l'ingresso della scuola, varco la porta. Il corridoio è ancora deserto, vado in classe senza fermarmi all'armadietto, potrebbero vedermi.

Non ho incontrato nessuno, né Im Nayeon né Kim Taehyung, per adesso.

"Sunmi, ti è andata bene." penso.

Comincio a prendere il materiale scolastico, a breve avrò un esame e ieri ho saltato lo studio.

"Non posso permetterlo un'altra volta!" mi rimprovero.

La campanella suona, e come immaginavo, sento le ragazze urlare. Sono sicura che corrono dietro ai sette ragazzi, letteralmente, ma non le calcolano; staranno per i fatti loro a scherzare e a fare pensieri perversi sulle ragazze più belle della scuola.

"Non si arrendono mai." ridacchio.

«Perché ridi da sola?» mi chiede una voce con tono da superiore, Im Nayeon.

«Pensavo...» dico vagamente.

Annuisce e aggiunge: «Non farti strane idee riguardo a ieri. Il mio ragazzo, Taehyung,» calca il suo nome, per poi terminare: «mi ha obbligata a trattarti bene, quando non ci sarà la tua vita sarà un inferno.» fa un occhiolino con un sorriso sinistro sulle labbra.

Non le rispondo, non credo ne valga la pena.

La lezione termina, ci sono state varie risate alle mie spalle, ma non ci ho fatto molto caso; la mensa è piena, ma c'è un tavolo libero, quindi prendo un vassoio con del pollo e mi dirigo verso il posto non occupato.

Mi siedo, ma mi sento chiamare, mi volto un po' di volte per cercare le voci che stanno nominando il mio nome: sono dei ragazzi, quelli del club di tennis.

«Vieni qua!» dicono tutti con dei sorrisi stampati sul viso.

Inclino il volto non capendo il motivo, in segno di negazione gli do le spalle; senza girarmi sento che si alzano, le loro voci sono sempre più vicine e dicono: "Perché fai tanto la difficile?" oppure "Perché ci ignori?", noto che sono irritati.

Non rispondo, guardo un punto fisso. Sento gli occhi dei presenti su di me, ridono tutti tranne il gruppo di Kim Taehyung, oggi li ho visti solo alla prima ora, dopo che la campanella è suonata, ma è strano che non ci siano a mensa, sono sempre precisi per mangiare.

La voce di uno di quei ragazzi è vicina, continuo a guardare davanti a me con le lacrime che tentano di uscire, ma vengono bloccate dal mio volere.

Why Me? [Kim Taehyung]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora