Mi svegliai in un letto famigliare che però non era il mio, mi girai di fianco e lo vidi, stava dormendo con la bocca socchiusa, il petto nudo si muoveva seguendo il suo respiro regolare, finchè non aprì gli occhi.
-buongiorno liz.- sorrise.
-perchè sono qui, Hood?- gli risposi con il tono più acido che mi uscì fuori.
-eri ubriaca, ti ho portato qui e ti ho messa a dormire, non pensare male, volevo solo aiutarti.-
Lo guardai quasi con dolcezza, aveva i capelli corvini schiacciati, gli occhi neri assonnati che mi guardavano con sincerità, erano gli stessi occhi per cui avevo perso la testa, dal primo giorno in cui l'avevo incrociati.
*Vedevo questo ragazzo moro guardarmi, salii in fretta le rampe di scale e mi trovai davanti all'entrata della scuola, dovevo iniziare il mio terzo anno, ed ero un pó agitata.
-chi cerchi?- mi chiese il ragazzo di pochi minuti prima.
-uhm, le mie amiche.- gli risposi, abbozzando un sorriso.
Ricambiò e mi porse la mano.
-sono Calum, Calum Hood.-
Conoscevo bene quel nome, ne parlavano tutti, dicevano di stargli alla larga, aveva brutti giri, faceva brutte cose.
-Elizabeth.- gli stringo la mano per poi vedere Emma da lontano.
-oh, le ho viste, ci si vede Calum- lo saluto per poi sparire tra la folla.
E per tutto il giorno venni tormentata dai suoi occhi.*
-non dovrei essere qui.- mi alzai dal letto, cercando la mia borsa, ma le sue mani sui miei fianchi mi fecero sussultare.
-sarai sempre l'unica per me, lo sai vero?.-
Presi la mia borsa e me ne andai, senza aggiungere niente, mi allontanai ancora una volta dai suoi occhi.
Mi stesi sul mio letto e mi guardai in torno, mi mancava la mia famiglia, in quell'ultimo anno passato insieme il nostro rapporto era rinato, loro abitavano in italia, per esigenze di lavoro di mio padre, ed io avevo deciso di rimanere qui, nella nostra casa ad Adelaide.
Un piccolo suono interruppe i miei pensieri, presi il mio telefono e lessi il messaggio
Da: Calum
Cosa devo fare per riaverti?
A: Calum
Dimenticami.
Digitai le poche lettere per poi spegnere il telefono, non potevo ricaderci di nuovo, dovevo iniziare una nuova vita, uscire con altri ragazzi.
Proprio in quel momento, qualcuno suonò alla porta.
-lukey.- dissi, sorpresa.
-devo parlarti.- mi rispose.
-sono stato io a dire a Calum che eri a quel ballo con quel ragazzo, è stata colpa mia se è successo tutto, e sono sempre io ad averlo spinto tra le braccia di Hanna, quella sera al pub, vi ho fatti lasciare, ti ho fatta scappare, e non me lo perdonerò mai.-
Rimasi allibita, pensai su cosa rispondere, passò qualche minuto di silenzio finchè mi decisi.
-non mi interessa, Luke, non sentirti in colpa, ormai non conta più niente sapere, le cose sono andate così, chiuso il capitolo.- non so con che coraggio mi uscirono quelle parole di bocca.
-..è che tu mi piacevi, ed io ero geloso di vederti tra le mani di uno stronzo senza cuore.- continuò lui
Lo guardai per qualche secondo, la luce che proveniva dalla finestra illuminava i suoi occhi profondi, si mordicchiava il piercing al labbro inferiore mentre mi parlava, gesticolando.
Gli sorrisi.
-ti va di uscire stasera?-
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Strangers » c.h.
FanfictieA pochi passi da me lo vidi, bello come il sole, non era cambiato di una virgola, sorrideva mentre parlava con i suoi amici di sempre, Hemmings ed Irwin. Notai i jeans stretti dentro le converse alte nere, una canotta dei Nirvana che gli fasciava pe...