Sì staccò subito da me e si alzò. Rimasi sulla sabbia a fissarlo.
"Che hai combinato? Di sicuro non gli è piaciuto".
Chi se ne fotte di lui, a me era piaciuto. Con le sue labbra ci avrei fatto l'amore.
Mi alzai in piedi e vidi che mi fissava.
- Scusa. Non avrei dovuto farlo. Vieni.
Mi sentii morire.
- Perché se non volevi baciarmi lo hai fatto!? Solo per illudermi?? Credi che io sia come una di quelle puttane? Be ti sbagli perché io non sono così.
Stavo urlando e le lacrime mi uscivano senza ritegno. Lui rimase in silenzio. Ed era quella la cosa peggiore.
Mi avviai verso la moto e mi sedetti. Arrivò subito dopo e partimmo. Ma quella volta lo strinsi solo perché avevo paura di cadere. Scese subito e mi tese una mano per aiutarmi. Lo ignorai e scesi da sola.
- Scusami Gaia. Non avrei dovuto.
E se ne andò. Lasciandomi li, come una scema, a cercare di capire dove avessi sbagliato.
- L'unico che ha sbagliato è stato lui. Evidentemente ti aveva scambiata per una di quelle troiette. Doveva capirlo prima che tu non sei come loro.
Avevo raccontato tutta la storia a Gete. Eravamo nella mia stanza, cercando di scegliere cosa mettere a cena. Tirò fuori un vestito di pizzo bianco e me lo fece vedere.
- Questo è FANTASTICO! Tu hai dei vestiti stupendi! Ma poi perché tutta questa importanza ai vestiti stasera?
- Uffa, ma non hai capito? Devo renderti talmente sexy che Andrea si dovrà pentire per tutta la sua vita di quello che ha fatto!
- Io ti adoro!!
Provai una decina di vestiti, quando ne trovai uno splendido. Era blu ed era abbastanza attillato. Lo mettevo sempre prima del fattaccio.
- Ora ti devo solo truccare.
Quando urlò "finito", avevo paura di guardarmi allo specchio. Ma lo feci. Quella non ero io.
Li dentro c'era una ragazza stupenda. E terribilmente sexy.
- Come cazzo hai fatto a farmi diventare così??
- Ehhh... La magia del mestiere!
Scoppiammo a ridere e ci avviammo verso la sala da pranzo.
Quando entrammo mi sentii subito a disagio. Sentivo che ci stavano guardando tutti. Ma era una cosa positiva.
- Cerca di essere più sexy che puoi.
Annuii ed andammo a sederci ad un tavolo. Mi guardai intorno e vidi Andrea che stava limonando con Meggie. Lo ignorai.
Stranamente mio fratello abbandonò il suo gruppetto di troie e venne a sedersi con noi.
- Cazzo ragazze, siete... STUPENDE!!
Io e Gete ci guardammo ed iniziammo a ridere, mentre Flavio si alzò per andarci a prendere da mangiare.
- Allora... Ti piace Flavio giusto?
- Beh... È carino!
Mi fece un sorriso enorme.
- Allora, tu mi avevi avvertita su Andrea e io non ti ho ascoltata, quindi... Vedi di fare colpo su di lui.
Le feci l'occhiolino e mi alzai, proprio mentre arrivava Flavio.
Andai nella reception e qualcuno mi bloccò. Era un ragazzo alto, biondo e con gli occhi scuri. Stupendo.
- Piacere, io sono Nick.
- Piacere, Gaia.
- Cosa ci fa una ragazza così bella come te tutta sola?
Cosa dovevo fare? Accettare e far uscire la mia parte più adolescente oppure fare la matura e rifiutare?
- Beh... Il mio ragazzo ieri mi ha mollato e stasera non avevo voglia di stare nella sala dove c'era anche lui.
"Mentire. Lo stai facendo nel modo giusto".
- Come cazzo si può mollare una come te?
Feci le spallucce.
- Bah. Vieni con me, dai.
Mi tirò per un braccio e lo seguii. Mi piaceva lui. O forse no?
Si fermò sulla spiaggia e si stese. Io feci lo stesso.
- Nick, quanti anni hai?
- 17. Tu?
- 16. Sono sempre più piccola di tutti.
- Nah. L'età non conta. Conta come si è grandi dentro. E immagino che tu sia molto matura, più di quanto dai a vedere.
- Come puoi saperlo?
Fece le spallucce e mi guardò. Ero attratta da lui e mi avvicinai. Fece lo stesso e le nostre bocche si unirono.
"Sei una troia!".
Quando si staccò mi fissò sorridendo.
Lo abbracciai. Mi alzai in piedi e mi girai un attimo. E poi vidi quegli occhi che mi fissavano.
STAI LEGGENDO
Maledetta distanza
RomansaEro una ragazza un po' scorbutica e asociale. L'unica cosa che mi faceva davvero sentire felice era starmene con i miei migliori amici: i libri. Ma poi incontrai lui. Perfettamente incredibile. Un ragazzo d'oro. Cosa ci può essere di strano in una r...