Capitolo 5

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*inizio flashback*

- Buon compleanno principessa!

- Grazie tesoro.

Cercò nelle tasche, e dopo qualche minuto mi guardò con aria spaventata.

- Dolcezza perdonami. Ho scordato il tuo regalo...

- Non preoccuparti! Non fa niente!

- No no. Ora lo vado a prendere. Torno subito qui.

Lo vidi entrare in macchina e poi sfrecciare via...

*fine flashback*

- Stai bene?

- Si... non ti preoccupare...

- Io sono Andrea.

Si era seduto vicino a me. Arrossii leggermente.

- Piacere... Gaia.

Restammo in silenzio per qualche minuto. Lo guardai: aveva i capelli molto chiari, quasi biondi, una faccia perfetta e gli occhi...

"Cogliona non pensare ai suoi occhi!"

Non ci riuscivo. Iniziai a singhiozzare.

- Ehy calmati! Ce la faremo! Usciremo da qua dentro!!

Mi abbracciò. Ed era una cosa bella. Io non avrei mai abbracciato un estraneo.

Mi calmai e appoggiai la testa sul suo petto. Era così bello.

- Come va??- chiese con voce premurosa.

- Meglio.

Mi staccai da lui rossa in viso e, non sapendo cosa fare, mi alzai e cominciai a sbattere i pugni contro la porta.

- Calmati Gaia. Dobbiamo pensare ad altro. Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Nessuno me lo aveva mai chiesto. Ma la risposta era ovvia.

- Leggo. Amo leggere.

- Anche io adoro leggere! Il mio genere preferito è il fantasy.

- Non ci credo! È anche il mio preferito!!

Finalmente mi sentivo a mio agio. Mi risedetti e iniziammo una conversazione sulla lettura.

Mentre parlavamo delle morti dei nostri personaggi preferiti, sentimmo che l'ascensore si stava muovendo. Ci alzammo in piedi e, quando le porte si aprirono, ci abbracciammo.

Mi scollai subito da lui per correre fuori dai miei genitori.

- Tesoro come stai?? Tutto bene?? Che è successo?? Come ti senti?- e altre domande del genere.

Dopo il mio quarto grado me ne andai in camera, e caddi in un sonno profondo.

Sentii bussare alla porta. Erano le sei e mezza e mi stavo già preparando per la cena. Andai ad aprire.

Quegli occhi.

- Ciao Andre!

- Ehy... volevo sapere solo come ti sentivi...

- Bene... grazie per esserti preoccupato.

- Oh, di niente... ci becchiamo in giro. A presto!

"Dovevi chiedergli la stanza!"

Maledetta coscienza. Mi fa venire i rimorsi.

Mi finii di preparare e andai con la mia famiglia a cena.

"Ma una pizza no è?"

Presi poca roba, giusto per assaggiare, ma avrei voluto tanto una buona pizza.

Mio fratello, come al solito, se la faceva con quattro ragazze contemporaneamente.

Anche io vorrei avere questo potere sui ragazzi.

"Ma se parli con la tua coscienza!"

Fanculo coscienza.

Mi guardai intorno. Sapevo che non avrei dovuto farlo, ma cercavo lui.

E lo trovai. E si stava baciando Meggie.

Maledetta distanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora