2

272 21 6
                                    

Hurelle's Pov

– Buongiorno Signor Tom. – dissi scendendo al primo piano.

Tom era il proprietario del Paiolo Magico: un vecchietto avvizzito e anche sdentato, ma operoso nonostante fosse il proprietario del posto. Il suo lavoro doveva piacergli davvero molto.

– Buongiorno Signorina Gaunt. Dormito bene? –

– Ehm... Si, splendidamente. –

– Zuppa di piselli per pranzo! – mi comunicò entusiasta scendendo al piano terra.

– Rigorosamente. – borbottai.

– Spero non siano carnivori stavolta! – risposi accomodandomi a un tavolo.

– Deve mangiarla prima che essa mangi lei! –rispose mostrando le gengive, o meglio, sorridendo.

– Buongiorno Hurelle, vuoi che ti serva qualcosa? – mi chiese Dora, la cameriera del locale.

– Buongiorno Dora, vorrei dei muffin al cioccolato e un succo d'arancia. –

– Arrivano subito! –

Ne approfittai della sua assenza per tirare un diario e una piuma metallica fuori dalla mia valigetta.

Passai la mano sulla copertina per rimuovere quel pizzico di polvere che c'era sulla superficie e lo aprii al centro.
Appoggiai i gomiti sul tavolo e iniziai scriverci sopra.

«Mi hanno parlato di Azkaban, è l'ultimo posto in cui vorrei trovarmi adesso. Le creature che vi risiedono, i Dissennatori, credo di averli visti da piccola, solo non sapevo il loro nome. Sono coloro che sono venuti a prendere mio padre e adesso finalmente so dov'è finito. Mamma non ha mai avuto il coraggio di dirmelo e adesso comprendo le sue ragioni...

Che si vergognasse dell'amore della sua vita?»

"Papà. Da quanto tempo non ci vediamo, eh?" pensò la corvina guardando fisso nel vuoto.

Intanto un vassoio con sopra i muffin e il succo d'arancia galleggiò per aria fino a posarsi sul tavolo, davanti al diario. Ne afferrò uno e lo addentò come se non mangiasse da giorni.

Passarono circa 15 minuti al varco di qualcuno dentro il locale: un signore ben agghindato per l'inverno dotato di una ventiquattrore in pelle nera, poco più grande di quella in mio possesso, e un bastone che non toccava nemmeno il pavimento nell'altra mano, accompagnato da una signora altrettanto dai capelli biondo cenere come l'uomo. Sembravano persone di alto ceto sociale... Che ci facevano in un locale buio e dimesso come questo?

I due sedettero al tavolo di fronte al mio e consumarono la colazione.
L'uomo spostò lo sguardo oltre la figura della donna; in quell'attimo i nostri sguardi si incrociarono e giurai di aver sentito un brivido di freddo spargersi lungo la mia schiena.
Abbassai lo sguardo e bevvi il mio succo in fretta, poi afferrai la mia valigetta e mi diressi in fretta al bancone per pagare la colazione.

– Buongiorno Hurelle, dormito bene? –

– Buongiorno a lei, io non ho chiuso occhio. –

– Come mai? –

– Ho riflettuto su quello che mi ha detto ieri. –

– Azkaban? Non preoccuparti, cattureranno quell'assassino. –

– Azkaban? – chiese una voce alle mie spalle.

Harry Potter & Hurelle Gaunt: Le Profezie Mortali.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora