– Oserei dire che hai conquistato un Serpeverde. Un Corvonero. E anche uno Weas... Un Grifondoro. Non mi stupirei se qualche Tassorosso ti rifilasse una pozione d'amore. – disse Hermione chiudendo la copertina del libro. Hurelle la guardò allibita.
– Non so di cosa tu stia parlando. –
– Fai sul serio o sei davvero cosi ingenua? –
– In realtà non ho mai pensato a queste cose... Non ci capisco molto. A malapena riesco a capire i miei di sentimenti. –
– Quali sono al momento? – sussurrò Hermione guardandosi attorno.
– Percy non fa altro che chiedermi questo, quello e quell'altro. È gentile e carino da parte sua, gli sono davvero grata per l'aiuto ma ho paura che i suoi sentimenti non siano ricambiati e non voglio farlo soffrire. Sono preoccupata. –
– Be', me n'ero accorta anch'io. Voglio dire, chi è che non se n'é accorto... Prima l'ho visto giù di morale, mi chiedo se sia a causa tua. –
– Può darsi. Penso di avergli risposto bruscamente. Sono così impulsiva... Non voglio ferire le persone. –
– Impulsiva... Sei capitata nella casata giusta! –
Hermione le accarezzò la guancia e sorrise, raccolse i suoi libri e se ne andò dalla biblioteca.
Dopo qualche minuto vide Terence Biggs prendere il posto che aveva appena lasciato l'amica.
– Non dirmi che ti serve l'aiuto di una Grifondoro per studiare. –
– No. – rispose, accennando un sorriso. – Avrei cercato una Corvonero. Ma tu non sei una Corvonero perciò ho deciso di cercare una Grifondoro. –
Hurelle sorrise.
– Qualcosa mi dice che non sei cui per la ricetta. –
– Se l'avessi voluta te l'avrei già sottratta in qualche modo, supponendo che me l'avresti lasciato fare. –
– Son contenta che non mi sottovaluti, spero solo tu pensi davvero ciò che hai detto. –
– Sarò un mascalzone ma sono sincero, almeno adesso. Potresti darmi un Veritaserum, ma purtroppo non è legale usufruirne all'interno di Hogwarts. –
– Magari non sarei in grado di prepararlo, che ne sai? –
– Qualcosa mi dice che sai fare questo e altro. Per fortuna, qui certe cose non sono legali. –
La ragazza sorrise. Quel sorriso svanì non appena vide per un attimo Percy fissarla da lontano. Il rosso abbassò immediatamente la testa ma lei lo aveva già notato. Sospirò pesantemente.
– Tutto okay Hurelle? –
La corvina annuì.
– Ho sentito dire che voi Serpeverde eravate tutti scorbutici col prossimo. –
– Non credere alle voci di corridoio. Ho sentito di peggio sulle altre casate e addirittura anche sui professori ma preferisco non crederci. Non bisogna affermarsi alle apparenze. –
– Hai ragione. La prima volta che ci siamo parlati mi hai dato della mezzosangue, come se fosse una cosa da vietare assolutamente. –
– Non lo pensavo davvero. Ho passato così tanto tempo con Draco da esser diventato quasi come lui. Ora penserai che io non abbia carattere ma in realtà non è così. –
– Non attribuire le colpe agli altri. Se pensi che sia colpa sua il tuo esser diventato così, magari non hai davvero carattere. –
– Devo essermi espresso male... Non sto attribuendo le colpe agli altri. Alla fine Draco non se ne sta lì con la bacchetta in mano ad obbligarmi nel dire e pensare certe cose. Però ammetto che tu abbia ragione nel dire che non ho carattere... Mi sono lasciato trascinare come uno stupido. –
– L'ho detto per provocarti e aiutarti a realizzare la pura verità. Stai ammettendo tutto. E si, hai abbastanza carattere a mio parere ma dimostralo a tutti, non solo a me. –
Terence le sorrise.
– Penso di non aver mai affrontato una conversazione così costruttiva. –
Si alzò dal posto e le afferrò la mano, lasciandovi un delicato bacio sopra.
– Dolcezza, ci si vede. –
Hurelle sorrise per il gesto. Ripose i libri nello scaffale e decise di raggiungere Percy, il quale reagì sorpreso alla sua visita.
– Percy, scusami per prima. Ho frainteso le tue parole e ho risposto bruscamente. So benissimo che offendermi non era tua intenzione. –
Il rosso accennò un sorriso.
– Sta tranquilla. Sono contento tu abbia capito. –
– Anche io. Il broncio non ti dona affatto. –
Percy si lasciò scappare una risata. La bibliotecaria, Madama Pince, lo guardò sorpresa e poi lo riprese.
– Scusi. –
– Sarò sincero con te. Sono... –
La suspence creata da Percy preoccupò la corvina per ciò che potesse dire.
– Preoccupato. Per te. –
– E perché mai? –
– Terence Biggs. È un Serpeverde e non mi fido tanto di lui. –
– Sono io quella a dovermi fidare, tuttavia non capisco perchè ti preoccupa il fatto che sia Serpeverde. –
– Vorrei non credere a certe voci di corridoio... –
– Non farlo. Ho capito che succede qui: i Corvonero sono quelli intelligenti, i Tassorosso i leali, Grifondoro i coraggiosi e Serpeverde i cattivi. Dovete smettere di vederla così e aprire gli occhi. Non è una casata a determinare le qualità di una persona, sono le qualità a determinare la persona stessa e di conseguenza la casata d'appartenenza e non sono affatto quelle che credete voi. –
– Intendevo questo dicendo che sei speciale. Vedi del buono in tutto e tutti, ma non è così. –
– So che non è affatto cosi, ho avuto modo di capirlo durante la mia vita. Tu invece, devi imparare a vedere con i tuoi occhi invece che fidarti di quello che dicono gli altri. –
– Hai perfettamente ragione, tuttavia questa volta non parlo a sproposito. Conosco Terence sin dai tempi d'infanzia e non ne ha mai combinata una giusta. –
– È il tuo pensiero. Perché mi dici questo? –
– Non vorrei soffrissi per lui, ecco. –
- Che intendi? –
- Psicologicamente. S-Sentimentalmente. So che sai difenderti ma a volte le parole feriscono più di qualsiasi altra cosa. Potresti star male con accanto un ragazzo come lui. –
– Accanto? Io penso tu abbia frainteso tutto. –
– No, ho capito invece. Un ragazzo calmo e tranquillo come me non potrà mai piacerti. –
Hurelle non batté ciglio. Non si aspettava di certo sentirselo dire così dal nulla.
– Calma e tranquillità non hanno niente a che fare con me. – ribatté lei duramente.
– Di conseguenza tu e io non... Immaginavo. Ma va bene così. Mi basta sapere che sei felice. –
– Percy, non devi preoccuparti di questo. Non ti riguarda. E riguardo Terence, non so cosa sia potuto accadere fra voi due, ma saprò cosa fare in qualsiasi circostanza. Non sono questi i problemi della vita. –
Percy annuì. Hurelle si alzò e gli diede una leggera pacca sulla spalla. Percy le accarezzò la mano e sorrise.
– So che sei una brava persona e meriti qualcuno che ti renda felice. –
– Avrei voluto tanto fossi tu. Mi piaci Hurelle, e anche tanto ma me ne farò una ragione se deciderai di amare qualcun altro. Adesso devo studiare, grazie per avermi parlato. –
La corvina annuì e pensò a quella strana dichiarazione per molti giorni a venire.
STAI LEGGENDO
Harry Potter & Hurelle Gaunt: Le Profezie Mortali.
FantasyNon è facile portarsi un grosso peso sulle spalle come quello di essere la progenie di due famiglie purosangue, puramente cattive, per una ragazzina di soli 14 anni. Hurelle Corvinus Gaunt, il nome che porta la dice lunga, e questo l'ha condotta a...