Erano passati due giorni da quando Louis aveva trovato quella lettera da parte di Harry, era due giorni che Louis non usciva di casa.
Ricorda ancora quella sera, era pronto a fare una sorpresa ad Harry: aveva organizzato tutto, gli avrebbe cucinato lo spezzatino, il suo piatto preferito, e gli avrebbe detto "Ti amo". Quelle due parole che Louis aveva detto solo una volta fino a quel momento, Harry era l'unico che gli aveva fatto riprovare quelle emozioni ed era pronto a dirglielo.
Ma quella lettera e tutte le notizie che aveva ricevuto subito dopo, erano state come degli schiaffi in faccia. Louis, ora non era più sicuro di sapere chi aveva davvero davanti.
Erano uscite immagini e articoli su Harry e Nick ed un loro possibile incontro segreto, erano uscite immagine di Harry con grossi e visibili succhiotti sul collo-che Louis non gli aveva fatto- ed il liscio c'era arrivato da solo.
Harry non avrebbe avuto nessun motivo per fuggire se no.
Liam era da due giorni che continuava a lasciare messaggi e chiamate all'amico, si era presentato svariate volte a casa di Louis, che non gli aveva mai aperto la porta nonostante le minacce di buttarla giù.
Louis si era completamente dissociato.
Aveva bisogno di tempo.
Quella sera il pub era chiuso, così Louis ne approfittò per scendere e prendere qualche bottiglia di alcool, che potesse aiutarli a non pensare a tutta quella situazione di merda.
Quando salí di nuovo a casa, si sedette sul divano buttando il cellulare, che non smetteva di vibrare per le chiamate di Liam, dall' altro lato del divano.Dopo qualche ora Louis era ridotto una pezza, aveva il cuore spezzato così come le bottiglie che aveva scaraventato sul muro.
Il liscio, non riusciva a reggersi in piedi, le lacrime gli rigavano il viso e sentiva un grande bisogno di vomitare.
La testa gli girava ma riuscì comunque a prendere il cellulare dall'altro lato del divano.
Ignorò i messaggi e le chiamate di Liam e digitò il numero di Harry.
Gli mancava, era questa la verità, gli mancava e lo amava.
Il cellulare squillò per molto tempo, ma quasi prima che Louis potesse riattaccare, qualcuno prese la chiamata.
Non parlò, non disse nulla.<<Harry sei tu?>> Louis aveva biascicato, con un leggero luccichio negli occhi.
Avrebbe fatto di tutto per sentire la sua voce un'altra voce.
Ma non ricevette nessuna risposta, sapeva che qualcuno lo stava ascoltando.<<Vaffanculo Styles,te lo sei scopato..ti odio,sei un bastardo>> gli disse il più grande con rabbia <<non ti voglio più vedere!!!!>> gli aveva urlato poi, tra un singhiozzo e l'altro, prima di chiudere la chiamata e lanciare il cellulare contro il muro. Per poi scoppiare in un pianto isterico.
"Amico?" in quel momento Liam entrò in casa di Louis.
Aveva trovato la porta aperta e sapeva che sarebbe stato l'unico modo per vedere Louis.
Casa sua era ridotta uno schifo, c'erano bottiglie di alcool sparse per tutto il salotto, una puzza di fumo e soprattutto Louis era ridotto uno straccio, era seduto sul suo divano, con il capo nascosto tra le gambe, che piangeva a dirotto.
"Lou..." lo sguardo di Liam si fece più dolce mentre avanzava verso l'amico. Gli poggiò una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione, stava tremando.
Liam era dispiaciuto, non si sarebbe mai aspettato che tra i due potesse finire.
Si sedette accanto all'amico e lo strinse a sé, cercando di rassicurarlo.
"Andrà tutto bene, Lou...." gli sussurrò l'amico che poggiò il proprio mento sul capo del ragazzo e gli accarezzò la schiena.
Non c'era nient'altro da aggiungere o dire, la cosa più importante che Liam potesse fare in quel momento era stargli accanto.Harry's pov
Harry era consapevole delle notizie che stavano girando sul suo conto, sapeva che Louis era venuto a saperlo. Quella sera, gli aveva lasciato un sacco di messaggi confusi, di chiamate a cui Harry non aveva risposto.
Il suo senso di colpa e la sua confusione erano troppo grandi.
Harry aveva deciso di cambiare totalmente aria, sperava che un viaggio potesse dargli abbastanza tempo per stare da solo e soprattutto riflettere su cosa fare.
Era consapevole che in quel momento, non sarebbe riuscito a guardare in faccia Louis senza sentirsi sporco.Harry era appena tornato a casa da una lunga giornata di visita ai tempi e ai monumenti più significativi, quando sentí il suo cellulare squillare.
"Louis" quando gli comparve il nome sullo schermo, in un primo momento, non ebbe il coraggio di rispondere.
Ma gli mancava terribilmente la sua voce.
Aprí la chiamata, ma rimase in silenzio. Il suo cuore scalpitava e l'ansia non riusciva a farlo stare fermo.
<<Harry sei tu?>> gli aveva chiesto il più grande.
La sua voce era debole e fragile, sembrava pure ubriaco.
Il riccio venne colpito dalla dura verità: Louis stava soffrendo ed era tutta colpa sua.
Si mise una mano davanti alla bocca, mentre gli occhi si facevano lucidi. Non ebbe il coraggio di rispondergli, forse era meglio che Louis lo odiasse perché non si meritava il suo amore.
<<Vaffanculo Styles,te lo sei scopato..ti odio,sei un bastardo>> gli disse il più grande con rabbia <<non ti voglio più vedere!!!>> Louis iniziò a piangere al telefono, mentre Harry, dall'altro lato del mondo si torturava i capelli e le labbra.
Era stato un "bastardo", non poteva dargli torto.
Avrebbe voluto tornare indietro e non commettere quell'errore, avrebbe voluto dire a Louis che lo amava.
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Euphoria || Larry Stylinson [IN REVISIONE]
FanfictionDal capitolo 1: "Al camieriere castano con gli occhi color cielo, sei stupendo."