Euphoria - Chapter 29

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Louis pov

Dopo aver mandato quel messaggio e lasciato distrattamente il suo telefono sul comodino dalla sua parte del letto, si girò lentamente notando quel ragazzo che era riuscito a non fargli pensare Harry per un determinato tempo, ancora dormiente.
Così, attento a non far troppo rumore, si alzò dal letto cercando i suoi vestiti buttati alla rinfusa per terra iniziando a vestirsi.
Non era poi tanto sicuro che quella nottata di sesso gli fosse piaciuta. Insomma, per tutti quei broccali di birra ingurgitati la sera prima, era già tanto che si ricordava dove si trovasse.
E in quel momento, gli era spontaneo chiedersi: se fosse stato lucido, avrebbe fatto ciò che ha fatto? Avrebbe passato un intera notte con un perfetto sconosciuto, facendo anche del sesso?
Ma comunque sia, quel sesso gli è servito a non pensare a quei fottuti occhi verdi che lo stavano uccidendo pian piano.
Quindi, non diede tanta importanza a quelle sue domande e dubbi inutili.
Poi, era anche convinto che quel ragazzo non lo avrebbe mai più rivisto, confermato da lui stesso proprio dentro al locale, quindi si sentì in un certo senso, molto più tranquillo.
Non sarebbe stato pronto ad una nuova relazione -seppur fosse stato solo del sano sesso-.
Pronto ad andarsene da quell'abitazione, chiamò subito Liam, mentre proseguiva verso la sua di casa a piedi.
Purtroppo, con quella misera paga che guadagnava in quel bar, non era abbastanza per potersi comprare una macchina. Ma promise a sé stesso, che non appena avrebbe raccimolato qualche bel gruzzoletto, l'avrebbe fatto.
Era stufo di spostarsi sempre a piedi o, ancora peggio, negli autobus che puzzavano sempre di formaggio marcio.
E poi, la patente non gli mancava comunque.

<<Ehi, straniero!! Allooora, che hai combinato ieri notte?>> dopo qualche squillo, poté sentire la voce, in quel momento squillante, di Liam.
Non ne era molto sicuro, ma pensava avesse un sorriso malizioso in quel suo viso.
<<Sto ritornando a casa, Liam. Appena ci vediamo ti racconto, ok?>> rispose il liscio, stando attento alle macchine che continuavano a passare mentre stava attraversando la strada.
<<Fottuti autisti!>> imprecó, facendo ridacchiare di gusto l'amico, immaginandosi si fosse ritrovato nuovamente a piedi.
<<Quando ti deciderai a comprare una macchina, Louis?>> lo canzonó il castano.
<<Quando ho i soldi necessari per poterlo fare. A dopo, Liam.>> alzò gli occhi al cielo, era così irritato da quella sua domanda. Eppure sapeva perfettamente dei suoi problemi economici.
Una volta chiuso la telefonata, vide un messaggio di Harry sullo schermo che, altro non era, una risposta a quello suo, inviato poco prima.

-Cos'hai combinato, Louis?!- sorrise di gusto, non appena lesse.
Ora era il suo turno di farlo star male. E avrebbe continuato fin quando non si fosse stancato.
-Oh, nulla di che. Ho solamente fatto sesso con uno sconosciuto e mi è piaciuto.- digitó, inviandolo subito dopo.
Ripose il telefono nella tasca dei jeans, decidendo di scrivergli (solo se lui avesse risposto) non appena ritornò a casa.

Dopo qualche oretta, fu di ritorno nella sua dolce e accogliente casetta e si sdraió a peso morto sul divano in salotto.
Sentendo il suo telefono vibrare, facendogli anche un leggero solletico sulla coscia, lo prese dalla tasca e lo posò sul tavolino in vetro davanti al divano.
Sapeva già chi fosse il mittente e non voleva di certo rispondergli subito.
Avrebbe dovuto aspettare, mentre la curiosità lo uccideva pian piano.
Il liscio si stava quasi per addormentare su quel divano, data tutta la stanchezza che sentiva in corpo, finché il suono del campanello non lo disturbó.
Di scatto, aprì gli occhi e con qualche bestemmia e parolaccia, andò ad aprire.
Facendo scorgere un Zayn altamente preoccupato e teso.

"Allora sei vivo! Non ti avevamo più visto, ieri, al locale e mi ero seriamente spaventato!" sbottó, abbracciandolo subito dopo.
"Si, sono vivo, vedi? Ora basta, Zayn." cercò di allontanarsi da quella stretta che lo stava quasi soffocando ed andò a sedersi nuovamente su quel divano, invitando anche l'amico a farlo.
Il moro si tolse la sua solita borsa a tracolla sulla spalla, appoggiandola distrattamente a terra e si avvicinò al liscio.

"Allora? Cos'hai fatto ieri?" domandò, davvero molto curioso.
"Mh, nulla di importante. Ho fatto sesso." rispose tranquillamente l'altro, quasi sentendosi orgoglioso.
Sotto uno strano sguardo dell'altro, si sentì altamente giudicato, senza neanche aver detto qualcosa.
"Beh, che c'è?!" continuò, stando sulla difensiva.
"Louis… Quando io e Danielle ti abbiamo incoraggiato a parlare con quel ragazzo, non era un invito a saltare allegramente sul suo cazzo!" lo rimproveró Zayn, stranito di quel suo atteggiamento.
Insomma, non era una cosa da Louis.
Almeno non per quanto lo conoscesse.
"Ti sei voluto vendicare di Harry in questo modo, non è così?" chiese, azzeccandoci a pieno.
"Cosa?!" sbottó nervoso il liscio, alzandosi di scatto.
"No, Zayn! Non ne avevo alcun bisogno di fare questo, io sto bene senza di lui, vedi?!" continuò a parlare in fretta e furia, facendo poi un sorriso tirato.
In risposta, Zayn, sbuffó solamente. Era seriamente preoccupato per la sanità mentale del suo amico.

"Senti…ti ho portato questo, guarda." disse poi, con un tono calmo, prendendo poi la sua borsa da terra e frugrandoci dentro.
Dopo qualche secondo, fece intravedere un piccolo quadernetto completamente blu.
"E cosa dovrei farci con quello?" domandò Louis, facendo una smorfia stranita.
"Stai male, Louis, si vede chiaramente! E dato che non lo vuoi ammettere, nemmeno a te stesso, puoi scrivere tutto quello che ti passa per la mente in questo quaderno. Aiuta, sai?" spiegò il moro, dando delle piccole pacche sulla schiena del liscio.
"Ma non ne ho bisogno! Zayn, sto bene!" sussurró, quasi come se volesse convicere lui stesso.
"Mh. Certo, certo. Ora vado, Louis, ci vediamo." una volta alzato, lasciò quel quaderno sul tavolino affiancato con una penna nera.
Quindi, lasciò il liscio così: a fissare ininterrottamente quel piccolo rettangolo, pensando al da farsi.

"Fanculo. Non sono una dodicenne con il suo fottutissimo diario segreto. Non ne ho bisogno!" sospirò Louis, parlando tra sé e sé.
Con uno scatto veloce, prese nuovamente il suo telefono in mano, leggendo poi il messaggio lasciato dal riccio.

-Ti è piaciuto, Lou? Davvero? E dimmi: ti ha fatto urlare di piacere come facevo io? Ti faceva gemere il suo nome ad ogni spinta che dava? Sei riuscito a chiamarlo "daddy"?- una volta letto, contrasse la mascella rendendo il suo sguardo più duro, cercando di non far uscire nessuna lacrima dai suoi occhi spenti, oramai.
-Fottuto riccio.- rispose in questo modo, sbattendo violentemente il telefono sul tavolino. Con tutte le botte che gli stava dando in questi giorni, era molto sorpreso vedere che non si rompesse.

Ripose di nuovo il suo sguardo su quel maledetto quaderno che stava già odiando.
E in men che non si dica, prese la penna facendola muovere da sola, su quel foglio bianco.

*È la mia immaginazione? È qualcosa che sto prendendo?
Tutti i sorrisi che sto fingendo.
"Va tutto bene, va tutto fottutamente bene"*

Iniziò da questo, trascrivendo il suo orgoglio e quella sua convinzione che tutto stava andando per il meglio, quando invece era tutto il contrario.

*Martedì sera. Occhi vitrei.
Solo un'altra birra o altre cinque.
Ha comunque importanza, ormai?*

Proseguì, ammettendo di star esagerando con l'alcool. Ma era l'unica cosa che non gli facesse pensare a niente.

*E tutti questi pensieri e sentimenti, li saluto se tu non hai bisogno di loro.
Ho controllato il mio cellulare tutta la sera.*

Perché si. Quando scoprì di esser stato tradito, la prima cosa che pensò è che tutto ciò che avesse fatto o provato per Harry non fosse servito a niente.
Ricordando poi, la cena da Nando's: controllava ogni minuto il suo telefono, in attesa di un suo qualche messaggio.
Quando rileggendo e rileggendo ciò che avesse trascritto, iniziò a piangere, scarabocchiando il tutto, scrivendo un altra piccola frase.

*Merda, forse mi manchi.*

Perché si. Con tutto il dolore che Harry gli avesse provocato, cazzo se gli mancava.

Euphoria || Larry Stylinson [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora