Mi dirigo a casa con le mani in tasca e lo sguardo perso nel vuoto. Mi butto sul letto e mi metto a guardare qualche episodio del mio anime preferito: Attack on titan.
Quell'anime sembra il contrario della mia vita.
Lì, Eren, il protagonista, cerca la libertà in un mondo in cui gli è stata tolta.
Io cerco di togliere la libertà a questa umanità che se ne sta prendendo troppa.
Finito un episodio mi accorgo di aver lasciato il telefono al campo, sono proprio un'idiota. Connor sarà ancora lì a sistemare gli archivi. Entrata lo saluto, lui non ricambia, ma farfuglia qualcosa con voce flebile.
-Isabelle, come ti chiami?-
Mi blocco, è possibile che lui abbia...No, non è possibile...
-Cosa?- gli chiedo preoccupata.
-Sì, sai, frugando tra gli archivi ho trovato la tua cartella, con dentro il tuo certificato di nascita- mi risponde noncurante.
È finita.
Lui si mette a leggere quello che c'è scritto.
-Data di nascita 1 gennaio 2004, nome Vittoria De Martino-
Sa tutto. Cerco di sviare la questione.
-Magari hanno messo per sbaglio quel foglio nel mio fascicolo, forse perchè abbiamo la stessa data di nascita si sono confusi, controlla in giro, scommetto che troverai il mio-
Lui annuisce poco convinto, lo saluto e mi dirigo all'uscita.
-Isabelle!-
Mi giro e vedo Connor che sventola il mio telefono.
-Eri qui per questo, no?-mi chiede provocante.
Gli rivolgo un falso sorriso, prendo il telefono e me ne vado.
Appena esco il mio volto assume un espressione preoccupata. Connor capirà che gli ho mentito, l'archivio viene controllato una volta a settimana, non può essere sbagliato. Con lui non posso neanche usare la scusa del:"Ho cambiato nome per dimenticarmi dell'Italia". Gli ho ripetuto troppe volte di voler tornare in Italia, il mio paese d'origine, non posso uscirmene con un "odio la mia vecchia vita", sarebbe incoerente.
Sapevo che avrei fatto meglio a non avere amici, ma a restare nel mio mondo.
Invece mi sono fatta mettere in trappola da quel ragazzo.
Se solo non l'avessi trattato con gentilezza, se solo l'avessi rifiutato, ora non sarei in questa situazione.
Vago senza meta, delle piccole gocce d'acqua iniziano a cadere fino a trasformarsi in un temporale. Continuo a camminare, la gente vicino a me corre in cerca di riparo, io no.
In poco tempo mi ritrovo di fronte ad un edificio che non avrei mai voluto rivedere.
Quella era la sua casa, la casa della mia migliore amica.
Gia,io avevo un'amica, l'unica persona a cui mi sono affezionata senza avere rimorsi. Poi lei se n'è andata, si è trasferita lontana.
La nostra amicizia era tutto, noi eravamo tutto.
Ora invece, non so neanche se siamo ancora definibili un "noi".
Ci scriviamo ogni giorno, ma mi manca l'allegria che il suo sorriso sprigionava, mi mancano i suoi abbracci che mi donavano calore e mi manca la sua voce.
Ora lei è diventata solo la vibrazione di un telefono accompagnata da una suoneria.
Delle repentine lacrime iniziano a rigarmi le gote, mischiandosi con l'incessante pioggia che ormai mi ha reso fradicia.
Le ultime parole che ci siamo dette mi rimbombano nella testa.
"Tiprometto che noi due saremo per sempre".
Ma fammi il piacere, tu mi vuoi solo dimenticare, vero Elizabeth?
Elizabeth,quanto amavo gridare il tuo nome.
Se io non ti scrivessi ogni mattina tu non ti ricorderesti neanche di me,ma io mi ricordo, mi ricordo di tutti quei messaggi che tu hai letto senza darmi una risposta, tutti quei messaggi d'affetto che tu non hai mai ricambiato.
Ma infondo qui sono io quella egoista e sono anche l'unica a mandare avanti la nostra amicizia.
Torno a casa, il cielo ha iniziato ad illuminarsi di lampi e il rombo dei tuoni si fa sempre più insistente.
Rientro e mia madre mi accoglie dicendomi seccata:-C'è un tuo amico che ti aspetta in camera tua-
Perdo un battito, se è Connor lo picchio.
Sbircio dentro camera mia ed entro sbattendo la porta.
-Cosa cavolo ci fai qui Connor?- gli chiedo acida.
-Non c'erano i tuoi documenti, tu ti chiami Vittoria, vero?-
La sua voce è irritata.
-Non sono affari tuoi-
-Sì che lo sono, sono il tuo migliore amico-
A queste parole gli grido contro.
-Tu non vali niente per me!-
Il suo cuore si spezza.
-Non c'è nessuna persona su questo mondo che abbia un valore per me, tu poi sei solo un irritante ragazzo che non fa altro che starmi attaccato-
Cade a sedere sul letto.
-Io vivo benissimo anche da sola, non ho bisogno di nessuno che mi rovini la vita-
Si mette a piangere.
-Non ti voglio più vedere Connor! Non voglio più avere a che fare con te!-
Lui scappa, io mi appoggio di schiena contro l'armadio e scivolo fino a terra.
Il mio telefono vibra. Ci mancava solo un messaggio di Elizabeth per condire tutto il dolore che stavo provando.
Elizabeth:"Hey Belle, scusa se non ti ho risposto per un po' ma non avevo tempo"
Si Elizabeth, è da una settimana che non hai tempo di rispondermi, eri online ogni due minuti, ma di rispondermi non avevi proprio il tempo. Il telefono vibra ancora.
Elizabeth:"Ti volevo solo dire che mi dispiace"
Entro online, leggo il suo messaggio e poi spengo il telefono, dopo 10 minuti vibra ancora.
Elizabeth:"Ora sei tu che non mi rispondi eh? ti sei arrabbiata per così poco?"
Non leggo più i suoi messaggi, ma il telfono vibra ancora.
Questa volta non è Elizabeth.
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Egoismo - Gli alieni ci hanno cambiato
Science FictionEgoismo. Il sentimento che ha caratterizzato l'umanità durante l'invasione. Egoismo. Il motivo per cui la terra è stata invasa. Egoismo. L'atteggiamento che deciderà la sorte degli umani. A seguito di un invasione aliena l'umanità ha posto la sua sp...