Dopo poco mi rialzo, cammino tentennante lungo i corridoi per raggiungere il campo, prendo arco e freccia e vado nel bosco ancora una volta.
Quel bosco che tanto mi ha dato e tanto mi ha tolto.
Quante persone hanno detto addio al mondo in questo bosco? Eppure io continuo a pensare che questo bosco sia la mia protezione.
Scaglio inutilmente qualche freccia, senza riuscire a colpire nemmeno un bersaglio, ho gli occhi appannati dalle lacrime e le braccia che tremano come foglie.
Ho perso il mio fidanzato e non so più riconoscere i sentimenti che provo verso le persone che mi stanno accanto.
All'ennesimo tiro a vuoto sbatto l'arco per terra e mi appoggio con la schiena contro un albero.
Rifletto.
Io non amo Elizabeth, non la amo e mai la amerò, è la mia migliore amica e le voglio un mondo di bene...io amo Connor, è questa la verità da cui voglio scappare.
Sollevo l'arco da terra, quest'arco mi era stato regalato da Connor, è prezioso, in legno di tasso, flessibile e elastico, è così prezioso non solo per la scarsa disponibilità del tasso, ma anche perché mi era stato regalato da lui.
Quanti alieni ho ucciso con questo arco...e quanti alieni mi sono sfuggiti.
Lo rigirò tra le mie dita, ho sempre fatto attenzione a non rovinarlo, ma purtroppo col tempo i flettenti si sono riempiti di graffi, la corda è molto usurata, me la cambiava sempre Connor, ora dovrò farlo da sola.
Noto una scheggiatura sul flettente superiore, deve essersi fatta ora, inizio a lacrimare, è solo una scheggiatura, ma gli avevo promesso di proteggere quest'arco ...e invece sono stata proprio io a rovinarlo.
Scusa Connor.
Mi ricordo ancora quando ti aiutavo ad imparare a utilizzare l'arco, eri impacciato, ma con il tempo eri diventato più bravo di me, eri un arciere nato.
Sfrego gli occhi per asciugarmi le lacrime e riaprendoli mi ritrovo davanti nitido Sam, li richiudo velocemente e li riapro, Sam non c'è più.
-Sam!- grido -Sam!-
La mia voce si disperde nell'aria, nessuno può udirla, vi è solo il vento a trascinarla.
-Sam...- la mia voce è spezzata dai singhiozzi.
-Torna da me...Sam!-
Sto impazzendo, non c'è altra spiegazione, forse una visitina da uno psicologo non mi farebbe poi tanto male.
Un altro battito di ciglia, Sam compare davanti a me, al limitare del bosco, con la mano tesa verso di me.
Senza riflettere mi alzo e corro verso il mio amico , ma quando cerco di prendere la sua mano mi resta tra le dita un pugno d'aria, Sam non c'è più.
-Sam...Sam sei qui? Non farmi scherzi Sam...esci fuori- chiudo gli occhi e li riapro, vedo Connor,
-Connor!- grido.
Scompare anche lui.
Chiudo gli occhi e li riapro, vedo i miei genitori.
Allungo una mano verso di loro.
-Mamma, papà-
Tocco il vuoto, loro scompaiono.
Chiudo gli occhi e li riapro...non c'è più nessuno.
Cosa mi sta succedendo?
Cado a terra in ginocchio tra le lacrime, rialzo lo sguardo e mi ritrovo circondata da Sam, Connor e dai miei genitori, questa volta non sembrano sul punto di scomparire.
La voce di Connor rimbomba nella mia testa.
"Ho infranto la mia promessa" ripete "Ti amo Isabelle".
Viene seguita dalla voce di Sam.
"Tu sei fantastica in ogni cosa" ripete la sua voce, così chiara, quasi femminile, era ancora quindicenne, la sua voce non era ancora quella di un uomo.
Poi c'è il vuoto, non mi ricordo le voci dei miei genitori, ero così piccola, non posso dare la parola a mia madre senza sapere come era la sua voce.
Sam mi si avvicina, si accovaccia di fronte a me ma prima che io possa stringerlo la sua immagine scompare.
Succede la stessa cosa con Connor e poi coi miei genitori.
Scompaiono tutti e io resto da sola, continuo a sbattere gli occhi nella speranza di veder ricomparire le loro sagome, ma l'unica sagoma che mi compare davanti è quella di Elizabeth, le prendo la mano, lei non scompare.
-Non andartene Liz-
-Non volevo farlo- si accovaccia di fronte a me stringendomi a se e accarezzandomi i capelli.
-Che succede Belle?- mi chiede con la sua voce pacata e amorevole.
-Ho visto i miei genitori, Sam...ho visto Connor...-
-Basta così...non parlare-
Mi stringe di più lasciandomi un bacio tra i capelli, le riempio la spalla di lacrime.
-Vieni, ti riporto a casa, ti devi riposare-
Le mie gambe tremano come foglie, non riesco a muovere un passo, cado aggrappandomi a lei.
-Dai Belle, torna la ragazza a cui ho sempre voluto bene-
Elizabeth mi prende in braccio, stringo la sua maglietta.
-Sembri una bambina di due anni Isabelle- lo dice con una voce stanca, quasi irritata, lasciandomi sconvolta.
Mi porta nel suo ufficio e mi adagia sulla sedia di fronte alla sua scrivania per poi tornare al suo lavoro.
Io continuo a piangere incessantemente, finché lei non si stufa dei miei singhiozzi.
-Non ti credevo così debole Isabelle-.
Sollevo lo sguardo, sbarrando gli occhi, ormai rossi e gonfi.
-Puoi per favore uscire e tornare a casa tua Isabelle? Non riesco a lavorare...mi dispiace-.
La sua voce è così fredda, non lascia trasparire un sentimento, solo ora mi rendo conto che i suoi occhi sono rovinati da profonde occhiaie, è stressata e la colpa è solo mia, che ho rifiutato di comandare l'AXT e le ho lasciato sulle spalle questo peso.
E ora lei è sola, perchè io sono troppo occupata a piangermi addosso.
Che amica sono?
Prima la abbandono per mesi chiudendomi in casa, poi svento tutta la segretezza della UMA facendo crollare il controllo, poi le lascio sulle spalle il caos creato da me e ritorno a piangere.
Ho mai fatto qualcosa di buono nella mia vita?
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Egoismo - Gli alieni ci hanno cambiato
Fiksi IlmiahEgoismo. Il sentimento che ha caratterizzato l'umanità durante l'invasione. Egoismo. Il motivo per cui la terra è stata invasa. Egoismo. L'atteggiamento che deciderà la sorte degli umani. A seguito di un invasione aliena l'umanità ha posto la sua sp...