9- Perché sei qui?

26 3 0
                                    

Quando mi risveglio è già sera, alzo pigramente la testa e guardo l'orologio.

7:55.

Non è neanche troppo tardi infondo, guardo il mio telefono e trovo subito un messaggio di Connor di 5 minuti fa.

"Parto ora, preparati".

Dannazione, l'appuntamento, mi lazo svogliatamente dal letto, mi cambio indossando i primi vestiti che mi trovo nel cassetto, una camicia a quadri rossa e un paio di jeans, non male, contando che se fosse per me andrei in giro in pijama.

Cerco di spazzolarmi i capelli, ma ci rinuncio quando la spazzola resta incastrata tra i mille e mille nodi che popolano la mia chioma, infondo non sono neanche male i miei capelli, senza contare i grovigli hanno anche un aspetto decente.

Appena finisco di mettermi le scarpe Connor suona il campanello, sono le 8 spaccate, è sempre stato molto puntuale, al contrario di me che non so calcolare i tempi quindi o arrivo in ritardo o con un quarto d'ora d'anticipo.

Lo raggiungo e subito lui mi abbraccia, vengo pervasa dal suo profumo, i battiti del mio cuore accelerano, ricambio la stretta.

Ci stacchiamo, lui mi mette un braccio intorno alle spalle e ci incamminiamo.

-Come mai così romantico stasera?- gli chiedo incrociando il suo sguardo.

-Non lo so, oggi sono di buon umore, tu invece, sei sempre la solita scorbutica o oggi mi degnerai di un sorriso?-

Gli sorrido sinceramente, lui sa prendere tutti i miei difetti e scherzarci sopra.

-Non credevo sarebbe stato così facile- mi dice scompigliandomi i capelli e tirandomi tutti i nodi che non avevo sciolto prima facendomi un male dell'accidente.

Connor mi trascina fino ad una pizzeria in centro al paese, dopo esserci seduti al tavolo iniziamo a parlare.

-Allora, dove mi vuoi portare questa sera?- gli chiedo curiosa.

-Lo scoprirai- 

Gli tiro un calcio da sotto il tavolo.

-Dimmelo o te ne arriveranno altri-

-Sempre violenta tu, eh? Comunque no, non te lo dico-

Gli tiro un altro calcio, ma lui non vuole parlare, mi metto a braccia conserte e guardo altrove.

-Non ti sarai mica offesa, vero piccola permalosa?- mi chiede sorridente.

Annuisco e in tempo due secondi me lo ritrovo dietro, con le braccia attorno alla mia vita e la testa poggiata sulla mia spalla.

-Mi perdoni?- mi chiede dandomi un piccolo bacio sulla guancia.

Decido di rispondergli.

-Sì, ma solo perchè mi devi pagare la pizza, ora scollati-

Lui ridacchia e ritorna al suo posto.

Dopo cena mi prende per mano e inizia a correre trascinandomi dietro.

-Connor dove stai andando?-

-Vedrai-

Corriamo per un buon quarto d'ora fino a raggiungere un posto bellissimo, siamo in cima ad una collinetta, il panorama è mozzafiato, lui si siede a gambe incrociate facendomi adagiare su di lui.

-Perchè mi hai portato qui?- gli chiedo continuando a fissare il panorama.

-Volevo solo farti distrarre da tutto, sei troppo presa con gli alieni, devi rilassarti-

-Connor, perché sei qui? Insomma, io ti ho sempre trattato male, non ho mai fatto niente per te, ci sono così tante ragazze che ti meriterebbero molto più di quanto ti meriti io....-

-So cosa stai per dire Isabelle, che sei solo una piccola egoista e rompipalle ragazzina mezza aliena e mezza cretina, ma io ti amo così, non esiste la persona perfetta, tutti hanno dei difetti, più o meno gravi, non mi importa se a te non frega niente di nessuno, perchè so per certo che di me qualcosa te ne frega ed è questo che conta, io ho la certezza che tu mi ami, tu sei egoista solo con chi ti pare, ma mai con coloro a cui vuoi bene, l'egoismo è una caratteristica che può manifestarsi in modi diversi-

-Connor...non mi lasciare-

-Non ci avevo neanche mai pensato, non ti lascerò mai-

-Non devi nemmeno rischiare di morire-

-Non morirò, te lo prometto-

-Non mi fido-

-Non ci si può mai fidare di queste cose, nessuno può sapere quando morirà-

-Si, ma tu non morire-

-Sei testarda-

-Lo so- ridacchio e appoggio la testa al petto ci Connor, ma il mio telefono inizia a vibrare, è Elizabeth.

-Pronto?-

-Hey Belle, sei con Connor?-

-Sì-

-Ottimo, metti in vivavoce-

Eseguo e subito Elizabeth inizia a parlare.

-Mi dispiace interrompere la vostra romantica serata, ma Smith ci ha dato da pattugliare il bosco per domani, il sensore è stato riattivato e ci sono strani raggruppamenti di alieni al centro della foresta, sono anche stati rilevati una ventina di forme di vita diverse dagli umani e dai Fume, non sappiamo cosa siano, sappiamo solo che sono una specie aliena mai vista prima, hanno mandato un soldato a fare delle foto, ma l'unica cosa che si vede quelle foto è una densa nube di fumo viola che sta occupando tutto il bosco, non sembra il fumo che si forma alla morte dei Fume, è più denso e più chiaro, sul lilla-

Mi si ferma il cuore, fumo viola...no...non possono essere Fremti, sarà di certo un'altra specie che rilascia fumo viola, è comune no? Ci saranno altre specie che rilasciano fumo viola, vero? Non possono essere Fremti, mia mamma ha detto che sono stati distrutti, ma lei non era rimasta sul suo pianeta fino alla fine, che li abbiano schiavizzati? O peggio, magari si sono alleati.

La voce di Elizabeth continua.

-Beh, questo è tutto quello che so, vi lascio alle vostre cose, ci vediamo domani-

Riattacca, abbasso la mano, ma non riesco a distogliere lo sguardo dall'orizzonte.

-Belle...quali altre specie rilasciano fumo viola?-

-I Fremti...solo...i Fremti-

-Ma non si erano estinti?-

Non rispondo, mi alzo in piedi e porgo a Connor una mano per rialzarsi.

-Andiamo ad allenarci Connor, temo che domani quella spedizione finirà male-.

Egoismo - Gli alieni ci hanno cambiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora