5- Una crepa

34 2 0
                                    

Lui sa di non avere speranze contro di me e io so che lotterò senza risparmiarmi.

Gli metto una mano in faccia e gli tiro una ginocchiata allo stomaco,facendolo piegare stringendosi la pancia con le mani e approfittando di quel momento di distrazione appoggio le mani sulle sue spalle e lo spingo a terra.

Lui mi tira un calcio, ma per sua sfortuna i suoi calci non mi fanno neanche il solletico.

Lo giro e gli blocco un braccio dietro la schiena.

Smith applaude, porgo una mano a Connor per aiutarlo ad alzarsi.

Incrocio il suo sguardo, i suoi occhi sono pieni di dolore, non solo fisico,ma anche morale ed è tutta colpa mia.

La crepa nella mia corazza si allarga.

Lancio un ultimo sguardo ai supplichevoli occhi di Connor, prima di andare ad allenarmi a tiro con l'arco.

Sfortunatamente lui mi segue, prendiamo arco e faretra e ci dirigiamo nel bosco passando per i tunnel raggiungendo il luogo dove ci sono i bersagli.

Mentre tiriamo lui inizia a parlare.

-Prima ci sei andata giù pesante-

-Ormai dovresti sapere che io do sempre il tutto per tutto-

-Mi puoi dire il tuo segreto, Vittoria?-

In preda allo stupore e alla rabbia manco il bersaglio colpendo un albero lì vicino.

Sistemo una freccia nell'arco e la punto alla fronte di Connor.

-Se non vuoi morire non ti conviene sapere il mio segreto- gli dico sprezzante.

-Tu non sei capace di uccidermi- mi risponde lui sicuro.

-Non mi sottovalutare-

Le mie dita sono pronte a scoccare la freccia, ma la mia voce si sta facendo sempre più flebile e strozzata dai singhiozzi che stanno sopraggiungendo e lui se ne è accorto.

Connor poggia due dita sulla freccia e la abbassa per poi impugnarla e scagliarla via.

-Fai come se quella freccia simboleggi la tua rabbia verso di me,scagliala via- mi dice con tono severo.

-Dimmi Connor, come puoi volere stare con me dopo tutto quello che ti ho fatto?-

-L'amore è cieco e sordo, non lo sapevi?- mi dice con una risata soffocata.

Eccola,la crepa nel ghiaccio si allarga sempre di più, lasciando a Connor lo spazio per entrare nel mio cuore.

Sto diventando debole.

-Connor,ti dirò il mio segreto, ma tu non devi per nessun motivo rivelarlo a qualcuno, neanche parlarne ad alta voce, da solo o con me, devi fare come se tu non sapessi niente, fai un passo falso e non indugerò ad ucciderti- gli dico convinta, ricacciando le lacrime negli occhi.

-Sì,ma ora non hai proprio tempo per farlo- mi risponde con un sorriso.

Guardo l'orologio, sono le otto, dovrei già essere a scuola.

Metto a posto agitatamente arco e frecce e mi tolgo la giacca.

Corro a scuola sfruttando tutta la forza che ho nelle gambe, ma appena arrivo mi rendo conto di non avere lo zaino, corro a casa, per mia fortuna i miei genitori sono già al lavoro, gli dirò che stamattina sono uscita presto per fare un giro.

Prendo lo zaino e corro a scuola, ma è troppo tardi, devo entrare alla seconda ora.

Dirò a Smith di giustificare il mio ritardo al preside, che di noi sa tutto.

Mi siedo sul muretto fuori da scuola e aspetto, riflettendo mi rendo conto di quello che ho combinato, come ha fatto Connor a convincermi così facilmente?

Mi sto rammollendo.

Sento un botto, mi ci vuole poco, qualche secondo, per capire che sono spacciata.

5 alieni appaiono davanti a me, girano la curva della stradina deserta che si affaccia sulla scuola.

Camminano con passo strascicato, tra noi si forma un silenzio lugubre, non ho nemmeno tempo per pensare, appena i Fume mi vedono scattano verso di me e in un battito di ciglia me li ritrovo ad un palmo di naso.

Caccio via la paura, l'adrenalina inizia a scorrermi nelle vene, per mia fortuna indosso ancora i vestiti militari.

Tiro fuori due pugnali dagli stivali, non posso ucciderli senza frecce, ma io so come fare.

Taglio le mani ad un alieno, ma prima di poterne ferire un altro vengo immobilizzata e spinta a terra,

Un fascio di luce, una nuvola di fumo viola, riapro gli occhi e gli alieni sono scomparsi.

Rimetto a posto i pugnali, sento una campana suonare e entro a scuola come se nulla fosse successo.

Mi siedo al mio banco e non seguo la lezione, ho lo sguardo perso nel vuoto.

La UMA ha sviluppato un particolare radar per rilevare la presenza dei Fume, inoltre ogni soldato ha un microchip innestato nella caviglia,in modo da essere controllati.

Probabilmente la UMA, notando la mia presenza, ha deciso di non mandare rinforzi,credendomi armata fino ai denti e pronta a combattere.

Sanno che sono in grado di uccidere 5 alieni, ma questa volta li ho fatti scappare, mi chiederanno di certo delle spiegazioni, nessuno è in grado di far scappare gli alieni.

È impossibile che qualche studente abbia visto la scena, i Fume sono difficili da notare, si vedono solo se si viene attaccati o se si ha l'intenzione di notarli.

Non notando loro, spero che non abbiano notato neanche quello che ho fatto io e vedendo che si comportano normalmente ne deduco che non mi hanno visto.

Uscendo da scuola trovo Connor che mi aspetta, appena mi vede mi corre incontro e mi sussurra:

-Oggi c'ero io a sorvegliare il radar, tu hai fatto scappare degli alieni,non ho detto niente a nessuno, ma tu mi devi dire la verità, ora o mai più-

Prendo Connor per un braccio e lo trascino a casa mia, ormai non riesco più a nascondergli la vera me, lui ha fatto breccia nel mio cuore.

Entro in camera mia e faccio un respiro profondo.


-Connor..io...-

Egoismo - Gli alieni ci hanno cambiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora