Non ho mai creduto agli unicorni. Ne alle nuvole fatte di zucchero filato. Non ho mai pensato ad una pioggia di caramelle o ad un mare di Nutella. Sono sempre stata piuttosto realista, fin da piccola. Se dovevo fingere, fingevo (e lo facevo davvero molto bene), ma specificavo che STAVO FINGENDO. Io non dicevo "Qui c'è una porta.". Io dicevo: "Facciamo finta che qui ci sia una porta.". Ho sempre detto quello che pensavo. Un giorno mia mamma è entrata in un negozio per provare un vestito. Esce dal camerino e mi vede con una faccia veramente schifata. Mi fa un sorriso, si volta verso lo specchio e le sue orecchie mi sentono dire: "Stai malissimo sembri una vecchia che deve andare in discoteca.". Mia mamma ha iniziato a ridere e, dandomi ragione, si è rivestita normalmente e siamo uscite accompagnate dalle occhiate della commessa.
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• Il diario di una psicopatica •
Roman pour AdolescentsMa cosa si fa quando ti piace ciò che sei diventata ma allo stesso tempo vorresti essere diversa?