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Mi hanno sempre detto che sono una ragazza tenera. "Che amore che sei.", "Che cucciola", "Oh mio Dio che dolce!".

Questo lo pensano i miei amici (perlopiù maschi).

I miei genitori pensano il contrario.

Per mia mamma sono una testa di cazzo, scorbutica, sempre incazzata e maleducata.

Per mio papà, invece, sono una nullafacente. Bello, eh?

Il lato positivo è che, pensando queste cose, mi lasciano molto libera per fare tutto ciò che voglio (o quasi) solo per il fatto di non avere attorno una rompipalle come me.

Per esempio in spiaggia ho conosciuto un ragazzo (Samuele, 14 anni, Brescia, carino) e sua sorella (Samantha, 10 anni, Brescia, piccola). Gli ho rotto le palle credo tutto il giorno però ci siamo divertiti fino a quando, mentre giocavamo a scala quaranta, vediamo arrivare una signora (che dice di chiamarsi Mina) che inizia a parlarci dei suoi figli (Gianna, 13 anni, Napoli, ballerina e Michele, Napoli, 11 anni, grassoccio) fino a quando non insiste per farceli conoscere di persona. Lui, impertinente ma simpatico; lei, timida ma chiacchierona nonché divoratrice di libri (come me, yeee!).

Lei ignora totalmente lui, concentrandosi a imparare a giocare con "le vostre carte" (come dice lei, essendo abituata alle carte napoletane) dalla sottoscritta.

Samantha ignora totalmente l'esistenza di lei, continuandomi a coinvolgere in giochetti dove io, chiaramente, non ho voglia di giocarci.

Samuele non mi cerca minimamente ma almeno, quando ero con loro, sorrideva e ora non lo fa più... (Vai rebbi, vai rebbi, go, go, go!)

• Il diario di una psicopatica •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora