Quei poveretti che sono senza, oppure quelli che ne hanno troppo.

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Avete presente quando tornate a casa da scuola, con un leggero mal di testa, e dato che in casa non c'è nessuno, mettete un po' di musica? Quella musica a volume basso, che si sente giusto la base, quelle canzoni che ormai si sanno a memoria e anche se le parole non si sentono, rimbombano fortissime nella vostra mente in automatico. Quella canzone voi non la sentite, non la cantate eppure ce l'avete in mente. Ci avete mai fatto caso? Avete mai pensato a come fanno ad uscire "da sole" le parole di una canzone che state canticchiando mentre pensate a qualcos'altro? Avete mai pensato con che facilità il nostro cervello passa da un pensiero all'altro? E ci avete mai fatto caso a quanto sia difficile ricordarsi un determinato nome o una cosa specifica? Vi siete mai accorti che quando ascoltate una canzone in inglese non ci capite 'na mazza, poi leggete il testo, riascoltate la canzone e capite tutto (o quasi)? Ma vi rendete conto della complessità del nostro cervello? Dei lavori che continuamente svolge, ogni giorno? Anche il semplice guardare. I nostri occhi vedono le immagini al contrario ed è compito del nostro cervello ribaltare l'immagine per vedere "giusto". Non credo sia una cosa semplice. Credo che il cervello sia l'organo più complesso in assoluto. E, sinceramente, mi dispiace per quei poveretti che non ce l'hanno, non lo usano (cretini) oppure ne abusano (secchioni).

• Il diario di una psicopatica •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora