il grande giorno

71 3 1
                                    

Mi sveglia che era praticamente ora di pranzo ma mia sorella non era nel suo letto, perciò andai in sala da mia madre e gli chiesi; ''mamma dov'è Chicca?'' e lei mi disse;''è andata al mare con Luna e gli altri, ma non ti hanno voluta svegliare perché tua sorella avea avvisato gli altri che stanotte non hai dormito bene, cosa avevi?''

io non sapendo come spiegarglielo mi inventai una scusa: ''nulla mamma tranquilla, un po' di dolori mestruali''

lei da mamma premurosa che è mi rispose ''potevi venire a svegliarmi che ti facevo le coccole così ti passa tutto'' Io quasi ridendo gli dissi: ''mamma non ho più 8 anni, ti ricordo che ne ho 15''

Mia mamma però non si arrese e venne a riempirmi di bacie abbaracci mentre aspettava che bollisse l'acqua.

Ora la cosa difficile era inventarmi una scusa per non pranzare, ma mia madre mi anticipò dicendomi: ''adesso niente scuse però, tu oggi mangi la pasta buonissima che ti sto preparando perche gli ordini del dottore sono stati chiari, devi mangiare regolarmente per evitare gli sbalzi di pressione e gli svenimenti improvvisi. Amore mi aiuti a portarequella pentola di sopra, a Bianca?''

stavo per avere un attacco di panico, cioè io nella stessa casa con Alessio? no no no, non potevo reggere un'umiliazione del genere, ma ne fui costretta.

Appena arrivammo al piano di sopra dove appunto Alessio e i suoi genitori avrebbero passato le due seguenti settimane, suonammo alla porta e Bianca venne ad aprirci salutandoci calorosamente e ringraziandoci per l'opportunità di vacanza che le avevamo offerto, visto che ovviamente l'affitto era bassissimo per una casa così.

andammo verso la cucina per appoggiare le pentole, ed improvvisamente uscì dalla cameretta lui.

SI, Alessio era lì che mi guardava con un sorriso che non avevo mai visto sulle sue labbra, che si fosse già ricordato del fatto che ero pazza di lui alle medie? non so, fatto sta che non mi toglieva gli occhi di dosso, poi sua madre lo intimò di essere educato e di salutare me e mia madre.

Mia madre andò ad abbracciarlo, mentre io mi limitai a rispondere al suo ciao con un altro timidissimo ciao. Era a dorso nudo, e non ci misi molto a capire che in quei due anni si era allenato parecchio, visto che aveva dei pettorali da urlo.

Mentre le nostre madri parlavano io cercavo di non gurdarlo, ma era impossibile, vidto che da quando era arrivato non mi aveva ancora tolto gli occhi di dosso.

Poi arrivò anche suo padre che ci salutò e finalmente mia madre si decise a tornare di sotto a mangiare visto che mia sorella l'aveva appena chiamata per avvisare che sarebbe tornata a momenti.

Per una volta mia sorella mi salvò dall'imbarazzo!

Ma quel giorno non era mica finito lì...

✖Un errore perfetto✖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora