Passa il resto del pomeriggio a riflettere distesa sul letto. Forse il mio ex aveva ragione: mi lamento che tutti iragazzi volessero solo il sesso dalle loro ragazze, e quando finalmente non trovò uno che non voleva solo quello ero io a volerlo. ma il problema era che lui sembrava quasi non volerlo proprio. Non che avessi fretta, ma volevo capire il motivo di un rifiuto così diretto.
le mie riflessioni ossessive cessarono quando mia madre bussò alla porta. '' Amore, vestiti eleganti che andiamo al ristorante per salutare Bianca, suo marito e Ale '' Guardai mia madre con gli occhi lucidi perché avevo ricordato che Ale sarebbe partito quella notte. Scoppiai a piangere tra le braccia di mamma come non facevo da anni. '' sono solo dieci giorni tesoro, c'è la farai. anzi c'è la FAREMO, noi due insieme '' sentii una voce aggiungersi dicendo: '' noi tre insieme '' disse mia sorella stringendomi dal lato opposto a quello di mia madre. Per mia madre il 'c'è la faremo era rivolto al' 'Riuscirai a mangiare anche stando lontano da lui' ' , per mia sorella non saprei esattamente a cosa si riferisce riferire, del resto ha solo dieci anni, però è molto sveglia. Mi truccai un po 'per mascherare le tracce del pianto, e tirai indietro le due ciocche davanti con un fermaglio che ricordava una rosa bianca. Misi l'abito che avevo scelto già da giugno per l'occasione che si ripeteva una sola volta all'anno. Era un abito bianco che era più corto sul davanti e andava ad allungarsi dietro raggiungendo la caviglia. per completare il look scarpe aperte bianche con un tacco di circa 8 cm. Io e mia sorella scesimo in cortile un po'prima degli altri per fare qualche scatto,
Dopo circa 5 minuti, vidi le luci delle scale condominiali accendersi, e poi spuntò lui. Mi venne un colpo al cuore quando lo vidi: aveva messo la camicia e dei pantaloni neri semplici. la camicia bianca mi ha fatto venire troppa voglia di saltargli addosso, ma ovviamente mi contiene per evitare effusioni troppo spinte davanti ai nostri genitori
Fu lui a rompere il silenzio: '' sei stupenda, quel vestito sembra fatto apposta per te '' risposi sorridendo e con la faccia che si surriscaldava: '' anche tu non sei niente male ''. mi ricordo in quel momento del rifiuto, quindi lo prendevo per mano e lo portai verso la macchina il più in fretta possibile, e poi gli chiesi quasi sottovoce: '' mi spieghi cosa ti è successo oggi pomeriggio? '' qualche secondo rimanendo impassibile, per poi rispondermi finalmente: '' così che ti devozione delle spiegazioni, e ti prometto che abbiamo ricevuto, ma non ora. ti prego '' me lo disse quasi implorandomi e quasi cedetti, ma dovevo sapere una cosa prima: '' ho sbagliato qualcosa? ho forse ... corso troppo? oppure '' mi zittì baciandomi e poi mi disse '' no amore''
Decisi che avremmo rimandato il discorso, visto che quella era la nostra ultima sera insieme, perché anche se poi ci sapemmo rivisti a settembre, io in dieci giorni facevo in tempo a finire in ospedale per denutrizone. salimmo in macchina, e quando arriviamo al ristorante rimasi perplessa a vedere il tavolo che i miei genitori hanno prenotato. era per 5, ma noi eravamo in 7. chiesi a mio padre se fosse il tavolo giusto dato che noi eravamo in 7, e lui mi disse: '' no Debby, noi siamo in 5, ma voi siete in due '' mi disse indicando Ale, che era seduto al tavolo dal lato opposto della sala in un tavolo da due candele rosse a creare l'atmosfera giusta di coppia. Sorrisi a mio padre e raggiunsi il mio ragazzo che si alzò per spostare la sedia e farmi accomodare dicendo: '' prego madame ''.
Cercai più volte di aprire l'argomento del pomeriggio ma lui continua a dirmi che ci sarebbe stato il momento giusto per parlarne, e il momento non era quello. Allora gli chiesi un po 'irritata:' 'e quando pensi di dirmi che non vuoi guardarmi perché mi consideri una troia come tutti quanti?' '
sentii le lacrime scendere, e prima che chiunque se ne accorgesse uscii fuori nel giardino sul retro del ristorante, e i sedetti sul bordo della grande fontana che c'era al centro. piangevo a dirotto, ed ero consapevole di aver sbagliato a saltare a conclusioni così affrettate, però ho sentito di volere delle spiegazioni, e questo era l'unico modo per ottenerle, ok è un modo molto infantile per ottenerle, ma ecco che arrivavano le spiegazioni. Alessio stava venendo verso di me, e finalmente disse: '' ok, hai ragione, ora ti spiego tutto ''.
Mi disse che aveva paura di fare qualcosa con me, perché pensava che se fosse andato storto qualcosa avrei potuto rinfacciarglielo come fatto una ragazza con lui tanto tempo prima. '' Tutto iniziò una sera in discoteca, ero un po brillo, ma abbastanza lucido da ricordare quasi tutto. mi ritrovai a casa di questa ragazza a fare sesso con lei e di quello non ricordo granchè, abbiamo usato le dovute precauzioni, ci siamo divertiti un po 'e poi ci siamo addormentati. Quando mi sono svegliato lei disse che l'avevo violentata, ed io non sono sicuro di ciò che sia successo quella notte, quindi non so se davvero l'ho costretta a fare sesso con me. Lei disse di avere un ragazzo e che non sarebbe andata a cercare un altro perché lo amava, e per non sentirsi in colpa disse al suo ragazzo che oltretutto andava nella mia stessa scuola, che avevo abusato di lei. inutile dire che lui cercò vendetta, quindi all'uscita da scuola mi aspettò con i suoi amici, mi pestarono per così tanto tempo che mi risvegliai in ospedale, con un occhio nero e lividi ovunque. Fui costretto a cambiare scuola per questo ''
finendo di raccontare anche lui piangeva, e continuava a ripetere; '' quella povera ragazza, è tutta colpa mia '' Lo abbracciai e gli dissi: '' amore io lo so, io lo so che non hai fatto nulla, sei solo la vittima di quella puttana che era alla ricerca di sesso, anche se lo negava è ovvio che era stata lei a provocarti, so che non toccheresti mai una donna. Lo vedo da come tratti tua madre, io e tutte le altre donne che fanno parte della mia vita. Se è di farmi soffrire che hai paura, ti posso assicurare che soffro molto di più a vederti così, sembra che hai quasi paura di toccarmi più in basso alla vita. non ne devi avere, non voglio che tu abbia timore di giocare con i nostri corpi e di farli diventare una cosa sola. Io non ho di certo fretta di fare l'amore, ma non voglio vederti così bloccato e rigido ogni volta che mi sfiori.
Ci baciammo e tornammo mano nella mano e più forti di prima, sia come persone, che come coppia, al nostro Tavolo.
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✖Un errore perfetto✖
RomanceDebora, 15 anni, Chiamata da tutti Debby, capelli castano scuro, problemi con il cibo. Alessio, 17 anni, crush Delle medie di Debora, alto, capelli ricci castani, occhi scuri e profondi, stronzo ma dolce. Cosa succederà quando andranno in vacanza i...