Un serata in ''famiglia''

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per un po' dimenticai il casino con il mio ex e l'ansia per la pizza, ma quando arrivò la cameriera per prendere il nostro ordine mi prese il panico e quindi ma alzai all'improvviso diretta in bagno. Avrei tanto voluto vomitare, ma era passato troppo tempo dall'ultima volta che avevo mangiato, perciò mi limitai a chiamare le mie amiche che stavano a 800 km da me, per aggiornarle sulla mia situazione sentimentale. Mi accorsi di essere in bagno da parecchio tempo quando arrivò dall'esterno la voce di mia sorella che mi intimava a venire a tavola perché erano arrivate le pizze. Ero molo tranquilla perché sapevo di non aver ordinato nulla, ma una volta arrivata al tavolo trovai davanti alla mia sedia un piatto con mezza pizza. Ovviamente l'altra metà c'è l'aveva Ale, e quindi (dopo mille prediche da lui e mia madre) fui obbligata a mangiarne almeno la metà di quella metà. Dopo la pizza andammo dritti sul lungo mare per fare una passeggiata, e la costa pugliese ha sempre e comunque il suo fascino. Fu una frase detta da mia sorella a far avere al mio cuore con un sussulto:

''questo posto è ottimo per una grande famiglia allargta come la nostra'' disse guardando prima me e poi Ale. E a quanto pare erano tutti d'accordo con lei, visto che poi iniziarono a parlare di come avremmo passato le feste in arrivo visto che ora eravamo una ''grande famiglia allargata''.

Io e Ale rimasimo leggermente indietro per avere un po'di privacy, le nostre mani si stringevano, facendo intersecare perfettamente le nostre dita come pezzi di un puzzle, e l'aria incominciava ad essere più fresca, quasi troppo fredda, ma non ci feci caso. Ad un certo punto lui si fermò facendomi prendere un colpo e mi disse:

''dobbiamo farci una foto, cosi tra un anno, quando torneremo qui ne faremo un altra, per vedere quanto siamo cambiati.''

Mi sembrava un'ottima idea perciò chiamai mia sorella e gli chiesi di scattarci una foto. C i baciammo mettendoci in posa, pronti a ricevere il primo scatto da fidanzati ufficiali. Quella foto rimase impressa nelle nostre menti per un lungo tempo. Io e lui, Noi due, Il giorno e la notte, noi così diversi, eppure così uguali. quando ci stringevamo combaciavamo perfettamente, e usciva fuori la parte migliore di noi. La foto era stupenda, e diventò il mio sfondo permanente. eravamo venuti entrambi molto bene: lui era sempre perfetto con quei suoi pazzi ricci, ed io stranamente non mi facevo schifo, anzi quasi quasi mi piacevo. e poi c'era il paesaggio pugliese ad adornare il nostro magico bacio.

dopo un po' l'aria era diventata veramente fredda per me, perché non mangiando molto ero più soggetta ad avere freddo. Lui se ne accorse subito, perché sentiva che avevo la pelle d'oca, e senza emettere il minimo suono, si sfilò la felpa della Nike che aveva addosso e me la porse invitandomi a metterla. ''e tu non hai freddo?'' chiesi io con la faccia che si era riscaldata per l'imbarazzo. ''ma no amore, tranquilla''. AMORE che bello sentire la sua voce che si rivolge a me usando quella parola stupenda.

era tardi, ed io ero parecchio stanca, quindi tornammo a casa. Prima di entrare salutai Ale con un bacio un po' più lungo di quelli che ci eravamo scambiati durante la serata (di certo non potevamo stare a baciarci passionalmente con i nostri genitori che ci guardano), e cercai di assaporare a pieno la sua bocca perché non l'avrei più visto fino al mattino dopo.

Mentre gli ridavo la felpa mi guardai le mani e notai che l'anello che mi andava largo era sparito, mi doveva essere scivolato mentre camminavo. Ale mi chiese cosa ci fosse che non andava, e quando gli dissi che avevo perso l'anello fece un sorriso strano, che al momento non riuscivo a capire, ma lo capii poi più avanti...

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