tutti al mare

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A Pranzo mi sforzai di nascondere un po' di pasta in tasca e nel tovagliolo, ma circa metà piatto lo dovetti mangiare, altrimenti mia madre sarebbe andata un'altra volta in paranoia.

Chiamai un po' di gente della gang Usignolo per vedere ce ci sarebbe stato al mare questo pomeriggio, beh quel pomeriggio mi ero completamente dimenticata che saremmo dovuti andare tutti al centro commerciale a Bari visto che eravamo organizzati da tanto, ma io e mia sorella non potevamo andare perche sarebbe stato il primo pomeriggio in spiaggia con Bianca e la sua famiglia, perciò dovetti dire agli altri che non potevamo esserci.

Andai a prepararmi per andare in spiaggia, misi uno dei costumi più belli e provocanti che avevo, non capivo perche ma avevo voglia di farmi vedere al massimo da Alessio, anche se erano anni che non provavo più nulla per lui, o almeno così credevo.

Appena parcheggiammo il cuore iniziò a battermi all'impazzata, non capivo esattamente il motivo di questa grande emozione, ma sicuramente lui c'entrava.

Arrivati al nostro Ombrellone ce li trovammo piazzati nell'ombrellone di fianco al nostro. Ci salutammo tutti poi mia sorella iniziò a correre verso il mare per farsi il primo bagno del pomeriggio, perciò mia madre disse a me e ad Alessio di seguirla e che loro sarebbero venuti più tardi.

senza indugio mi tolsi il vestitino lilla che mi faceva da copri costume e andai anche io verso la riva, ci misi un po ad entrare, l'acqua era veramente fredda.

Mentre io lottavo con l'acqua che sentivo freddissima, Alessio e Chicca erano già in acqua a schizzarsi come se si conoscessero gia da una vita,(che poi in effetti era vero, visto che quando eravamo piccoli eravamo sempre insieme) ad un certo punto Alessio mi gridò'': ''dai Debby vieni tu o ti devo venire a prendere?''

io un po' in imbarazzo non risposi e cercai invano di immergermi nell'acqua, finche non vidi Alessio che correva verso di me, e quando mi fu di fronte senza dire una parola mi prese in braccio e mi portò in un punto dove io non toccavo più. ''che cosa stai facendo?'' gli chiesi io confusa e con il cuore che sembrava un leone in gabbia. ''ti ho dato una mano a entrare'' e io fredda risposi: ''non avevo di certo bisogno del tuo aiuto'' ma lui mi disse con lo stesso sorriso che aveva quando ci siamo visti prima di pranzo: ''beh almeno ora sei entrata'' io cercando di staccarmi dai suoi imponenti pettorali gli dissi:''non possiamo tornare giusto un po più verso riva che io non ci tocco?''

''è proprio quello il bello, così sara più difficile affogarmi visto che io ci tocco, e poi se hai paura puoi sempre starmi in braccio''

Quel momento avrei voluto durasse per sempre, era stupendo stargli in braccio, ma purtroppo mia sorella ci stava chiamando perciò fummo costretti a tornare più indietro.

Passammo il pomeriggio a schizzarci e affogarci a vicenda, e io mi ritrovavo spessissimo tra le forti braccia di Alessio.

Quando fummo usciti dall'acqua mia madre ci lasciò i soldi pe andare al bar a prenderci da mangiare, quindi tutti e tre ci avviammo verso il bar e presimo tre pacchetti di patatine e tre coca cole.

Poi mia sorella tornò correndo sotto l'ombrellone, e io stavo andando nella sua stessa direzione quando Alessio mi prese per un braccio e mi disse: ''vieni, sediamoci al tavolino così parliamo'' io acconsentì, ma ero terrorizzata all'idea di aprire quel discorso.

fortunatamente l'argomento era totalmente diverso, siamo partiti parlando della scuola superiore e l'indirizzo che avevamo scelto per poi arrivare alle relazioni amorose, e scoprii che lui era single!
Mentre io riuscii addirittura a parlare della relazione che avevo chiuso da poco più di un mese e di quanto la rottura mi abbia devastato inizialmente, e rimasi sorpresa da una frase che mi disse dopo: ''tu sei una ragazza stupenda e quel cretino che ti ha ferita non merita neanche una cellula del tuo corpo'' poi notando che lui aveva finito di mangiare da un bel pezzo mi chiese i perché non mangiavo, e io mi inventai che non avevo fame, ma lui non ci credette e mi disse: ''lo so perché, tu non mangi perché non vuoi, hai paura di ingrassare vero? si vede, si vede da come ti comporti, si vede da certi discorsi che ti ho sentito fare con tua madre, sai io ti ho sentita in più di un'occasione in autobus mentre tornavamo da scuola parlare con tua madre al telefono o con la tua migliore amica, continuavi ad assicurare ad entrambi che avevi mangiato, ma lo dicevi con le lacrime agli occhi, ma comunque stai tranquilla, non sarò di certo io a fare l'esperto sull'alimentazione, ma sappi che per me sei perfetta anche così''

Rimasi veramente impressionata dalla bellezza di quelle parole e non resistetti, mi alzai in piedi e si alzò pure lui e mi buttai tra le sue braccia.

Dopo quel gesto ci scambiammo i numeri di telefono e mi disse che avrei potuto scrivergli per qualunque , davvero qualunque, cosa. Tornammo all'ombrellone cercando di fare finta di niente, ma non potevamo smettere di guardarci negli occhi e sorridere.

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