la festa

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Ci ritrovammo mano nella mano a camminare sul lungo Mare, tra noi non volava una mosca, e ciò era strano visto che entrambi siamo quel tipo di persona che parla anche con i muri.
Perciò decisi di rompere il ghiaccio
"Grazie per aver accettato di accompagnarmi"
E lui mi disse sorridendo:
"Di niente"
arrivammo a un locale dove facevano panini enormi, di almeno 800 calorie.
Non potevo farcela, dovevo uscire, c'era un odore di cibo che mi faceva venire l'urto del vomito.
"No senti, io non ce la faccio a stare qui dentro"
E lui sempre con lo stesso sguardo di sfida di qualche ora prima disse:
"Se mangi metà panino convinco i tuoi a farti stare in spiaggia tutta la notte"
Mi sembrava in idea grandiosa, e poi ero brava a nascondere il cibo, perciò accettai.
Mentre mangiavamo ci misimo a parlare delle due diverse scuole che frequentavamo, delle amicizie, insomma del più e del meno.
Ovviamente nei momenti in cui era distratto io mettevo il cibo nei tovaglioli e cercavo di bere tanto.
Appena finita la metà gli dissi:
"Ok ora ho mangiato mezzo panino, possiamo andare?"
Ma lui disse:
"Non hai mangiato mezzo panino, la maggior parte ce l'hai nei tovaglioli sotto la gonna, sai a me non mi imbrogli, sono un bravo osservatore"
Io un Po confusa dissi;
"Allora tu passi la vita a fissare la gente?"
"No, io non fisso la gente, intanto perché io osservo e non fisso, e sopratutto osservo solo le cose belle."
Io un po sorpresa gli dissi:
"Tipo?"
"Tipo il sole, tipo il cielo,tipo il mare...Tipo te"
Non dissi nulla, diventai solo rossa in viso, e lui mi disse sorridendo:"comunque tranquilla ci parlo io con i tuoi, hai mangiato più oggi che in tutto questo mese."
Sempre mano nella mano andammo verso il locale dove c'era la musica per ballare, e li trovai Marco, Paolo e Serena, a cui presentai Alessio.
Ballai un Po con Serena, finché non arrivó il momento della canzone romantica che ovviamente si balla in coppia, e Serena andò a ballare con Marco, mentre Paolo era tutta la sera che filtrava con una ragazza.
Mi andai a sedere dove Alessio stava sorseggiando un cocktail analcolico.
"Perché non balli?"
Mi chiese lui, e io per tutta risposta dissi:
"Beh serve un compagno e io non ce l'ho" allora si alzò e si tolse la felpa e disse:
"Permette signorina?"
Mi porse la mano, e io senza pensarci troppo accettai.
Ballammo tutta la sera, e quando arrivammo all'ultima canzone della serata, lui mi strinse più forte di come faceva prima, si avvicinò al mio orecchio e disse:
"Sei stupenda"
Io diventai rossa e non so perché ma quella cosa suscitò in me un susseguirsi di emozioni che era pazzesco, quindi mi staccai da lui scusandomi e iniziai a percorrere la passerella che conduceva alla riva.
Sentivo le lacrime che mi rigavano il viso e mi facevano colare il trucco, mi sentivo strana, ero un contrasto di emozioni, da un lato ero felice che mi avesse fatto un complimento, ma dall'altra ero sicura che lui mi avrebbe fatto soffrire come gli altri.
Sentivo dei passi dietro di me, sapevo che era lui.
"Che cos'hai? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? Ho detto qualcosa che non dovevo dire?"
Io dissi:
"Non sei tu, sono io, sono io che ho l'autostima sotto terra."
Lui si avvicinò a me è mi accarezzò il viso ancora bagnato dal pianto:
"Promettimi che mangierai"
Io infastidita dalla sua richiesta risposi:
"E tu promettimi Che non mi farai soffrire, come tutti gli altri, visto che è colpa loro se adesso sto cosi"
Lui mi prese dai fianchi si avvicinò e mi baciò.
"Te lo prometto piccola"
Poi mi baciò di nuovo e poi ancora e ancora.
Non mi ero mai sentita così al sicuro, così capita, così... AMATA.

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