Rifiutata

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Era scaduto il tempo. Ormai la vacanza era finita per lui, doveva tornare a casa con i suoi genitori che avrebbero incominciato a lavorare di lì a pochi giorni. Io e i miei genitori non avevamo problemi di questo genere perché erano a capo di un azienda finanziaria ed essendo loro i capi, non avevano di certo i giorni di vacanza contati.

Era il 25 Agosto, mi ero appena svegliata, e già mi veniva da piangere al solo pensiero che avrei dovuto separarmi dalla ragione del mio sorriso per dieci giorni, che poi alla fine non sono neanche tanti, ma per me che non riuscivo a stare senza di lui, già sapevo che sarebbe stata un'eternità. Sarebbero partiti il mattino dopo molto presto e io avevo già deciso che avrei passato la giornata con lui. I suoi genitori non si videro per tutto il giorno perché impegnati nei preparativi per tornare a casa, quindi ci dedicammo un intera giornata per stare solo noi due, partendo dalla colazione al bar poco distante da casa.

parlammo di come saremmo sopravissuti per dieci giorni lontani e ad un certo punto lui disse una cosa che mi spiazzò completamente:

"non voglio lasciarti proprio ora che sono riuscito a dirti quello che provo da anni". #perché io ti piaccio da tanto?#. "si amore, tu mi piaci da quando andavi in prima media ed io in terza, ma non potevo mettermi con te perché la paura e l'ansia mi bloccavano. A quei tempi ero vittima di bullismo perché sembravo più piccolo degli altri e tutti mi prendevano in giro, e quando capitava che mi trovavo una fidanzata prendevano in giro anche lei, ed é per questo che ti ho sempre allontanata in ogni modo, proprio perché mi piacevi."

A sentire queste parole mi si riempirono gli occhi di lacrime, e non sapendo che cosa dire di fronte ad una confessione del genere, semplicemente mi alzai ed andai a sedermi sulle sue gambe forti, e gli stampai un bacio sulle labbra che poilui prolungò in un passionale bacio alla francese.

Dopo una passeggiata sulla spiaggia ed una biciclettata fino al paese vicino, pranzammo a casa mia, dove eravamo rimasti soli visto che mia sorella era fuori con Sonia e i miei genitori erano ad aiutare Bianca e suo marito a pulire casa e a prendersi poi un caffè al bar dove qualche ora prima eravamo noi due a fare colazione. Ne approfittammo per rilassarci un po' sul mio letto visto che eravamo un po' stanchi.

Mentre lui mi fingeva stretto a sé, non potei fare a meno di notare il "rigonfiamento" sui suoi pantaloncini Adidas. I miei ormoni presero il sopravvento e mi misi a cavalcioni sopra il rigonfiamento. Iniziai a muovere i fianchi molto lentamente, con la certezza che cosí non mi poteva resistere. Iniziò a rispondere ai miei stimoli toccandomi il fondoschiena con molto gusto, ed io nel frattempo continuavo la mia danza del ventre sul suo membro che sentivo sempre più gonfio.

Ma quando cercai di andare oltre prendendolo in mano mi fermò. Io rimasi molto perplessa, e lui senza dirmi una parola, mi fece stendere nuovamente di fianco a lui e mi baciò sulla fronte come se non fosse successo nulla.

Mi girai dall'altra parte e ,nonostante le sue coccole, rimasi girata finchè non mi addormentai.

Al mio risveglio lui non c'era più, e per un momento pensai che fosse stato tutto un sogno, ma poi vidi davanti alla porta un biglietto che diceva:

"ci vediamo stasera, vestiti bene che andiamo in un bel posto. Ti amo"

Ero ancora molto confusa da quello che era successo, non capivo il motivo del suo gesto, perché rifiutarmi così? Mi reputava troppo piccola o magari inesperta? Cioè non ero proprio alle prime armi. Ero vergine ma i preliminari gli avevo già fatti e non pensavo sarebbe stato qualcosa di sbagliato lasciarsi andare un pochino. Forse ho affrettato le cose? Ho forse corso troppo? O magari non se lo aspettava da me e ha pensato che le voci che girano su di me siano vere? Non so cosa lo abbia spinto a rifiutarmi, ma una cosa é certa: Esigo delle spiegazioni, ed in fretta.

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