ci vediamo a settembre

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Lo salutai in lacrime come una bambina saluta la sua mamma, con le sue braccia che mi cingevano la vita con meno timore di prima, e i miei piedi spinti in punta nonostante avessi i tacchi (lui è più alto di me di almeno 30 cm). Mentre i suoi genitori caricavano le valigie in auto per prepararsi alla notte in viaggio, ne approfittammo per passeggiare un ultima volta sul lungo mare insieme.

''sai che ti chiamerò tutti i giorni per sapere cosa hai fatto e soprattutto se hai mangiato?'' mi disse lui come se fossi sua figlia. ''certo capo'' risposi ridendo. ''appena inizierà la scuola sarò molto occupato con il basket, ma ti prometto che trovero il giusto tempo da dedicarti.''

mi ero quasi dimenticata che facesse basket, o meglio, pensavo non lo facesse più. Sapevo che lo praticava quando era alle medie, ma non pensavo che lo avrebbe fatto per tutti questi anni. ''Hai qualche gara importante?'' domandai io per chiarirmi le idee. ''No, molto più importante di una semplice gara, ho le selezioni per entrare a far parte della squadra regionale'' mi spiegò che se gli esperti sarebbero rimasti colpiti dal suo modo di giocare, appena avesse compiuto 18 anni sarebbe entrato a far parte di una squadra molto importante nella nostra zona, era un occasione importantissima per lui ed io non volevo di certo essere una distrazione, perciò dissi un po' cosi: ''se vuoi ci vediamo quando finisci le selezioni, così almeno non ti distraggo dal tuo obbiettivo'' Lo dissi in modo così ingenuo e sincero che lui scoppio a ridere: ''e pensi davvero di essere una distrazione per me? beh certo sarà difficile non guardarti sugli spalti che mi fai il tifo, ma cercherò di rimanere comunque concentrato sul gioco'' rimasi sorpresa del fatto che mi volesse a tutte le partite, cioè pensavo che magari volesse avere i suoi spazi visto che io sono la sua ragazza e non la sua ombra.

decisi che dovevo parlargli anche io della mia occasione importante che si sarebbe presentata a metà settembre. Lui reagì abbastanza bene ed era felice per me, ma lo turbava la stessa cosa che turbava me: il mio problema con il cibo e il mio corpo. ''E se peggiorassi ulteriormente?'' mi chiese preoccupato. lo rassicurai dicendogli che con lui al mio fianco sarei stata in grado di mantenere il peso forma (che in quel momento ancora avevo).

tornammo verso casa, dove i nostri genitori si salutavano, e ci diedimo l'ultimo bacio della nostra vacanza insieme. Dopo circa 20 minuti di abbracci e lacrime finalmente li lasciai partire con la promessa che avrei sentito Alessio tutti i giorni e che appena arrivata a casa sarei andata da lui a dormire.

Feci fatica ad addormentarmi, e mi venne da piangere più volte, ma non sapevo cos'altro mi aspettava.

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