3. Quel ragazzo non mi piace.

3.4K 112 19
                                    

Ella.

Lunedì 10 settembre.

Mi dirigo subito nel giardino sul retro, dove alcuni studenti pranzano all'aperto sui vari tavolini da pic-nic sparsi nel cortile.
Non ci metto molto ad individuare Curtis, è sdraiato sotto uno dei tanti alberi con le mani dietro la testa e le gambe chilometriche stese.
Mi siedo vicina a lui, poggio la schiena all'albero, tiro le ginocchia al petto e le circondo con le braccia. Cerco le parole giuste da usare, ma Curtis rompe il silenzio per primo, alzandosi a sedere di scatto, facendomi sussultare.
《Lo sai cos'è che mi fa incazzare di più?》 domanda guardando un punto fisso di fronte a lui.
Nego con la testa aspettando che continui a sfogarsi, perché è quello di cui ha bisogno ora.
《Come le brillano gli occhi. Hai visto come le si sono illuminati quando lo ha visto?》Si passa una mano sulla faccia in modo nervoso. 《Lei è cotta e non riesce a capire. Lui è un coglione e non merita di essere perdonato.》
Curtis è sempre stato molto protettivo nei confronti di entrambe, si era anche proposto di spaccare la faccia a Carter, ma lo abbiamo supplicato di non farlo.
Sarà anche ben messo, ma Callaghan lo è di più, inoltre sarebbe finito in un mare di guai.
Mi limito a posargli la testa sulla spalla e lui a sua volta poggia la testa sulla mia.
《Neanche io sono entusiasta di questa notizia, ma se lei è felice così non vedo perché dovremmo ostacolarla. Sarà anche molto presa da lui, ma non è una stupida, se farà un altro errore sta pur certo che la chiuderà lì. Sai com'è fatta.》Sarà anche pazza, ma Maddie sa badare a se stessa.
Diciamo che farsi mettere i piedi in testa è sempre stata l'ultima delle sue preoccupazioni; ha un carattere molto forte e sin da bambina si è fatta rispettare, difendendo anche me quando venivo presa di mira per la mia timidezza.

Susseguono vari istanti di silenzio finché lo sento sospirare. 《E va bene, ma se la fa soffrire ancora sta volta lo picchio.》afferma, riacquistando il tono allegro del Curtis che conosco, ma so che non scherza.
《Dai torniamo dentro che fra poco abbiamo matematica.》mi alzo porgendogli le braccia per fare lo stesso.
《E io che speravo te ne dimenticassi.》 sbuffa e raccoglie gli zaini da terra, passandomi il mio e insieme ci avviamo verso la prossima lezione.

Quando arriviamo in classe il professore è già alla cattedra.
Prendiamo posto al secondo banco della fila centrale, uno dei pochi liberi rimasti.
Curt non fa altro che sparare battute sottovoce sulla barba del professore, si vede che durante l'estate si sia divertito a farla crescere.
Cerco di non ridere mentre fa l'appello, vengo chiamata ed alzo il braccio per confermare la presenza.
Mando un messaggio a Maddie per dirle che con Curtis è tutto sistemato.
Appena finisco di scrivere sento di nuovo quel formicolio sulla pelle della schiena. Nonostante sia curiosa non mi volto, mi limito a sistemare astuccio e quaderno sul banco in modo composto, mentre il professore continua a fare l'appello.
《Kade.》alza lo sguardo in cerca del sottoscritto e non appena realizzo a chi appartenga il cognome mi volto. Grosso sbaglio.
I suoi occhi erano già su di me, mentre lentamente alza il braccio.
《Presente.》afferma con voce bassa e calda.
Molte ragazze si voltano a guardarlo, ma il suo sguardo è ancora nel mio e mi fa quasi inquietudine.
Mi impongo di girarmi tornando a prestare attenzione all'insegnante che ha iniziato ad informarci sull'esame di fine anno.
Eppure la mia testa non fa altro che pensare a quel paio di occhi che mi guardavano come se non dovessi esistere, facendomi provare un vuoto all'altezza dello stomaco.

Ma che diamine mi sta succedendo?

***

La lezione termina velocemente, ho cercato di carpire più informazioni possibili, provando a deviare i miei pensieri.
Stavo facendo troppi ragionamenti su quel Kade.
Quello sguardo mi aveva destabilizzata. Inoltre, da quando ha dei corsi in comune con me?
Non l'ho mai avuto nella stessa classe, ne sono più che certa. I commenti che le ragazze fanno in sua presenza lo precedono. Dopo quello che ho sentito mi è quasi venuta voglia di andare in chiesa e confessarmi.
Ed io non sono credente.
Con questi pensieri in testa raccolgo la mia roba e raggiungo Curtis fuori dall'aula, non prima di aver incrociato ancora una volta quelle pozze verdi.
Ci raggiunge anche Maddie agli armadietti, il suo è poco distante dai nostri.
《La scuola è appena ricominciata e già mi è venuta voglia di buttarmi da un ponte.》afferma Mads piagnucolando.
Curtis ridacchia ed io sospiro, mentre prendo gli ultimi libri dall'armadietto e li ripongo con cura nello zaino, assicurandomi che non si formino quelle fastidiosissime orecchie all'angolo della copertina. Sono maniacale per queste cose, infatti spesso mi becco qualche presa in giro da parte dei miei due amici.
《Quindi per sta sera come siamo rimasti?》chiedo chiudendo lo zaino e mettendolo in spalla. È solo il primo giorno, ma accipicchia pesa troppo.
《Passo a prendervi per le cinque, ci sarà molto lavoro da fare.》 afferma Curtis imitando il mio gesto di poco fa.
Praticamente, ogni anno, è una tradizione che le squadre sportive organizzino un falò sulla spiaggia, al quale tutti gli studenti della St. Jhon sono invitati. La tradizione risale ai tempi dei miei genitori. Era iniziata come una cosa leggera; qualche gruppo di amici si riuniva sulla spiaggia per passare insieme un'ultima sera di svago. La cosa negli anni si è allargata e ad oggi è un vero e proprio rito, che prevede dei comitati dei quali fanno parte alcuni ragazzi eletti fra le squadre sportive e qualche cheerleader.
Curtis, per l'appunto, è dentro.
Sia a me che a Maddie piace dare una mano, per cui questo pomeriggio ci recheremo lì prima.
Più siamo, meglio è. Almeno cosi è scritto sulla locandina che esorta gli studenti ad offrirsi volontari.
《Io andrò con Carter.》dice Maddie guardando ovunque tranne che verso Curtis.
Lui si limita ad annuire, so che deve farci il callo su questa situazione, ma prima o poi lo accetterà e spero vivamente per quel Callaghan che vada tutto bene.

Ci incamminiamo tutti e tre verso l'esterno, Mads ci saluta raggiungendo il suo "bolide" come vuole definirlo lei, mentre io e Curt camminiamo verso la Jeep.
Apro lo sportello,mi siedo e metto lo zaino in mezzo alle gambe. Quando sto per chiuderlo, un paio di occhi incontrano i miei. Ancora.
Kade.
È appoggiato ad un muretto, le mani nelle tasche del giubbotto.
Scariche di brividi continuano a torturare la mia schiena e lui sembra volermi incenerire con uno dei suoi sguardi penetranti.
Mi guardo intorno per accertarmi che stia guardando proprio me e quando constato che siamo solo io e Curt, capisco che si, sta guardando me.
Quando torno a guardarlo l'espressione severa che aveva prima è stata sostituita da un ghigno divertito.
Continuiamo questa sorta di sfida, occhi negli occhi, finché non vengo distratta dalla radio accesa da Curt, che spara gli imagine dragons a palla.
Solo allora mi costringo a chiudere lo sportello e voltarmi, consapevole però che i suoi occhi carichi di risentimento e disapprovazione, sono ancora posati su di me.
Quel ragazzo non mi piace.

XX
-Y.R. ⚘

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora