29. Tu forse hai detto tutto, ma io no

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Lunedì 15 Ottobre.

Contro ogni mia aspettativa, nel corso della mattinata non ho incrociato Hunter nemmeno una volta. Neanche per sbaglio.

Avevamo tre lezioni in comune oggi, alle quali lui però non si è presentato.
Che lo abbia fatto per evitarmi?
Non c'era neanche a mensa, nonostante abbia cercato la sua presenza a lungo fra gli studenti, rimproverandomi ogni volta.

Anche se ci fosse stato, cosa avrei fatto? Se ci fossimo scontrati, se mi avesse parlato. Cosa avrei detto?

Esatto. Non ne ho la più pallida idea e tutt'ora non so spiegare questo bisogno continuo di percepire la sua presenza: neanche averlo visto fra le braccia di un'altra pare dissuadermi, anche se mi sono tormentata e non poco pure su quello.

Ora stanno insieme?

No, non credo. Il modo colpevole con cui ha interrotto il contatto fisico con lei dopo avermi visto mi fa pensare di no. Ma tutto è possibile.

Eppure continuo a sperare che non sia così, anche se è egoista da parte mia: io l'ho allontanato, non mi aspetto di certo che rimanga solo per sempre.

Sospiro infastidita dai miei stessi pensieri mentre sbatto l'armadietto con forza, dopo aver preso i libri che mi servono per fare i compiti a casa.
Vorrei solo smettere di pensarlo, non mi sembra di aver chiesto troppo...

Qualcuno mi chiama alle spalle, forse non è nemmeno la prima volta, ma sovrappensiero come ero non me ne rendevo conto. Mi volto, trovandomi di fronte un metro e settantacinque di Sienna Taylor: gonna di jeans che risalta le gambe toniche quanto lunghe e camicetta abbondantemente sbottonata di seta verde, che si sposa alla perfezione con i capelli rosso lucente.

《Riccioli d'oro, ti sto chiamando da un quarto d'ora, nel caso non te ne fossi accorta.》 Porta teatralmente la treccia rossa sulla spalla, in un modo elegante e raffinato che fa voltare verso di lei anche lo sguardo degli insegnanti.

Le ragazze non invidiano di certo la sua simpatia o il suo cervello, ma sicuramente il fisico tonico da modella e il viso dai lineamenti decisi ma femminili. E anche il coraggio; lei e poche altre hanno il fegato di presentarsi a scuola con un tacco dodici.

Lei e Isabelle Jones penso stringendo i pugni di riflesso: l'immagine di lei ed Hunter che si baciano mi riaffiora nella mente con forza. La scaccio via scuotendo la testa.

《Scusami, hai bisogno di qualcosa?》 Le chiedo. Poi ci sono io, che la guardo dal mio metro e sessantacinque scarso: dei semplici jeans scuri e una maglia nera con le maniche a tre quarti, icapelli sicuramente arruffati e il viso provato dalla settimana d'incubo: non mi serve guardarmi allo specchio per sapere che due solchi violacei insistono sotto ai miei occhioni azzurri.

《Si, almeno quanto tu hai bisogno di una seduta alla Spa. È una ruga questa?》 Mi tocca divertita il centro delle sopracciglia con un dito.

Gli scanso la mano con meno aggressività possibile, anche se sto facendo di tutto per trattenermi dal mandarla a quel paese. Ci mancava solo lei a ricordarmi del mio aspetto poco presentabile.

Mi acciglio. 《Non ho tempo per le tue frecciatine, Sienna. Dimmi cosa ti serve e basta.》 Mi guarda attonita incrociando le braccia al petto. Faccio altrettanto, cogliendo l'aria di sfida.

《Riccioli d'oro ha tirato fuori gli artigli. Giornataccia?》

《Sienna...》

《Ok, ok. Periodo mestruale, capisco, ma dobbiamo organizzarci per le ripetizioni: nel caso te ne fossi già dimenticata, sei il mio tutor per quest' anno. Comportati come tale.》 Faccio una smorfia per poi sospirare.

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora