Ella.
Lunedì 1 ottobre.
Il Lunedì seguente a scuola sono tornata la solita; non devo più fingere di essere serena, lo sono e basta. Forse mi ha fatto davvero bene parlarne con le mie amiche, ora ho un peso in meno e so di poter contare su di loro in caso necessitassi di un consiglio. E poi non so sinceramente cosa mi aspettassi da Hunter, insomma, stiamo parlando del ragazzo più ambito del liceo, ha tutte le ragazze ai suoi piedi. Non mi sto sminuendo di certo, dico solo che i tipi come lui li ho sempre guardati brillare da lontano e non è mai stato di mio interesse avvicinarmi ad uno come lui. Davvero, non so cosa mi sia passato per la testa.
Scendo dalla macchina assieme a Curtis, che da dieci minuti buoni mi sta implorando di fargli copiare al test di matematica.
《Tu non ti sei fermato a comprarmi un gelato ed io non ti faccio copiare in matematica.》 Gli faccio la linguaccia.
《Se mi fossi fermato avremmo fatto tardi, e poi tu te la saresti presa perché "sono Ella Monroe, sono perfetta in tutto e non faccio mai tardi a scuola". Ero in trappola.》 imita la mia voce facendo dei versi acuti. Ma ha ragione. Odio fare ritardo.
《Io non parlo così.》 Lo rimprovero, dandogli una gomitata sul braccio.
《Altroché se lo fai.》 Mi scompiglia i capelli e lo guardo di sbieco, cercando di risistemarli. 《Fallo ancora una volta e non vivrai abbastanza per mettere piede in classe.》 Gli sorrido angelica.
《Se mi uccidessi prima mi faresti solo un favore, non dovrei fare il test di matematica. Peccato che poi tu e Mads non vivreste senza di me.》 Ridacchia passandomi un braccio attorno al collo e attirandomi a se, spalmandomi sul suo petto.
《Questo lo dici tu.》 Cerco di dire, visto che la mia guancia è completamente schiacciata e ridacchio per la voce strana che esce fuori.
Qualcuno urta Curtis, facendo sbandare anche me, di conseguenza. Quando riconosco la pelle abbronzata, i folti capelli bruni e le labbra carnose di Hunter, sento accellerare il ritmo cardiaco.
《Attento a dove vai.》 Lo ammonisce Curtis, stringendomi di più a se quando nota l'insistenza con cui Hunter mi sta fissando in questo momento. Le sue gemme lucenti scrutano ogni angolo del mio viso e ho la sensazione di sentirmi violata; è come se lui sapesse cosa mi stia passando per la testa in questo momento e questo non fa altro che farmi arrossire. Mette su poi il solito ghigno arrogante, guardando Curt.
《Forse siete voi due a dover fare attenzione a dove andate.》 Fa l'occhiolino e si volta, ma prima che possa darci del tutto le spalle ho visto il suo ghigno scomparire, facendosi sostituire da un'espressione contratta e priva di emozione.
Rimango a guardarlo andare via, la camminata sicuro che lo caratterizza, proprio come quella sera a casa mia. Stavolta però non sono disposta a fermarlo.
《Dio, quanto lo odio. È un arrogante del cazzo, pensa di poter fare quello che vuole solo perché il padre sborsa un mucchio di soldi per la scuola.》 Riprendiamo a camminare verso l'entrata, ed io aggrotto le sopracciglia.
《Quindi è suo padre "quello che sborsa un sacco di soldi per la scuola" di cui parli sempre male?》 Chiedo.
《Già, proprio così. È per questo che al preside importa solo del football, perché se non fosse così perderebbe il suo principale finanziere.》 Borbotta.Veniamo interrotti da Maddie che si avvicina per mano con Carter. Ci vengono in contro sorridendo, ricambio e stranamente lo fa anche Curtis.
《Buongiorno!》 Esclama Maddie.
《'Giorno.》 Io e Curt rispondiamo in coro, mentre Carter si limita ad un cenno del capo e un sorrisetto. Non è mai stato uno di tante parole, a differenza dei suoi amici strampalati l'ho sempre reputato un ragazzo maturo; prima che si mettesse con Mads non l'ho mai visto con una ragazza qualunque, ma da quello che mi raccontava la mia migliore amica, ha avuto qualche storiella, seria però, a differenza di qualcun'altro, qualcuno con dei bellissimi occhi giada che è capace di farmi perdere la pazienza nel giro di poco, ma che a quanto pare non vuole smettere di assillare i miei pensieri.Scambiamo quattro chiacchiere e poi li saluto in tutta fretta, mi sono appena ricordata di dover incontrare la persona a cui farò da tutor quest'anno. Fino ad ora mi sono sempre occupata di ragazzi più piccoli, ma quest'anno potrebbe trattarsi benissimo di qualcuno che frequenta l'ultimo anno come me.
Mi dirigo in segreteria a passo svelto, fra dieci minuti ho il test di matematica e non ho nessuna intenzione di fare tardi. Una volta arrivata saluto le solite segretarie e vado dritta verso la bacheca in cui ci sono i fogli di smistamento, vediamo chi mi è stato assegnato.
《Baker... Jhonson... Osbourne... Monr-》 Scorro mormorando tutti i cognomi finché non raggiungo il mio e non so quale forza divina mi trattenga dal mettermi ad urlare.
《Bene, bene, bene. Guarda un po' chi mi farà da tutor!》 La voce inconfondibile della rossa più autoritaria della scuola mi fa voltare.
《Sienna.》 esclamo senza alcuna traccia di entusiasmo, forzando un sorriso.
《Emma! Sarai tu il mio tutor per il resto dell'anno quindi...》 sorride ovviamente in modo falso, mettendo le mani sui fianchi.
È veramente una bellissima ragazza: un fisico da urlo stretto nella divisa blu e bianca delle cheerleader, lunghi capelli rossi naturali, perfettamente mossi e perfettamente lucenti, mi supera in altezza di almeno dieci centimetri. Sembra appena uscita da una sfilata di moda.
《Ehm, in realtà sono Ella e si, sarò il tuo tutor.》 Mi sforzo comunque di sorridere.
《Ah scusami, sono una frana con i nomi.》 Sventola una mano nella mia direzione.
《Io sono Sienna, comunque. Credo che tu già mi conosca, tutti mi conoscono qua dentro, ma non ci siamo mai presentate formalmente, per cui, piacere.》 Mi tende la mano ed io mi affretto a stringerla.
《Si, piacere.》 Mormoro.
《Possiamo... accordarci per studiare insieme? Ho bisogno di aiuto solo per letteratura e storia, per il resto me la cavo.》 Propone, portando i capelli dietro con un gesto teatrale. Sono due delle mie materie preferite, se si impegnerà non sarà un problema recuperare.
《Uhm, certo. Ora però ho lezione che ne dici se ne parliamo dopo?》 Chiedo, notando che stia iniziando a fare tardi.
《D'accordo, va bene in mensa?》 Annuisco, lanciando un'occhiata veloce alle sue spalle, dove trovo Kat che ci lancia sguardi di nascosto, cercando di nascondersi dietro al giornale che tiene al contrario. Trattengo a stento una risata.
《Bene, ci vediamo dopo allora.》 Se ne va sculettando, guardo di nuovo Kat che segue ogni sua mossa mentre lascia la segreteria.
Mi avvicino di soppiatto, poggiandole una mano sulla spalla e trasalisce, facendo cadere le matite che erano sul bancone dove era appoggiata.
Mi piego insieme a lei per raccoglierle e ridacchio per la sua goffaggine.
《Qualcuno qua era leggermente sovrappensiero.》 Esclamo tirandomi in piedi con sguardo allusivo.
《No, ecco... io... controllavo il giornalino scolastico.》 Lo guarda e quando si accorge di tenerlo al contrario sgrana gli occhi e lo gira nel verso giusto, facendomi ridere.
《Certo, come no.》 Metto l'ultima matita nell'apposito contenitore e torno a guardarla.
《Uhm, è tardissimo... devo... andare.》 Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va, lasciando in sospeso ciò che avevo da chiederle.
È da un po' ormai che si comporta in modo strano ogni volta che è in presenza di Sienna, ma posso capirla: quella ragazza la tartassa dal secondo anno, quando per sbaglio Kat le ha rovesciato il suo frullato addosso. Da quel giorno in poi ogni occasione per la rossa era buona per ridicolizzarla e prenderla in giro.
Dovremo parlarne un giorno, non può continuare a farsi mettere i piedi in testa in questo modo.***
《È andata una merda, ma proprio una merda.》 Tuona Curtis mentre esce dalla classe, io sono uscita venti minuti prima del dovuto, visto che era un compito per metà di ripasso.
Purtroppo non siamo riusciti a metterci vicini, visto che quando siamo arrivati i posti erano già tutti occupati, inoltre il prof di matematica è famoso per avere cento occhi e un udito molto attento, per cui sono riuscita a passargli solo un esercizio.
《Non essere così pessimista.》
《Non dovrei? Ho lasciato in bianco tutta la seconda parte dei problemi e le crocette l'ho messe a cazzo.》 Si passa una mano fra i capelli. 《Come iniziare l'anno col botto. No?》 Mi chiede ridacchiando.
《Vorrà dire che farai un'ottima interrogazione per tirare su la media.》 Gli do una pacca sulla spalla mentre ci dirigiamo in giardino, visto che manca ancora un quarto d'ora al suono della campanella e quindi alla prossima lezione.
《Certo, con il tuo aiuto.》 Sorride angelico.
《Ci abbiamo provato anche l'anno scorso, trovi ogni occasione buona per distrarti. E poi lo sai che non sono un gran fenomeno in matematica. Me la cavo. Forse dovresti chiedere aiuto ad un tutor.》 Ogni volta che studio con Curtis trova ogni scusa buona per distrarsi, e quindi distrarsi. Magari, affiancato da un tutor, prenderebbe la questione sul serio.
《Forse, in un futuro prossimo...》 liquida con un gesto della mano il discorso e si siede accanto alla corteccia di uno dei tanti alberi qui i giardino, quindi prendo posto accanto a lui.
Osservo l'ambiente che ci circonda, tanto verde e tanto sole, essendo l'inizio di ottobre c'è ancora qualche rimasuglio della calda brezza estiva; qualche ragazzo si passa un freesbe, altri sono seduti a terra come noi a ripassare per la prossima lezione ed altri ancora più semplicemente chiacchierano fra di loro. Da qui si vede addirittura il campo da football, da quello che vedo si stanno allenando.
Subito il mio pensiero va ad Hunter, che in questo momento sta pestando il campo a tutta velocità. Lo riconosco perché non porta il caschetto, evidentemente non stanno facendo azioni che richiedono il placcaggio. Lui e Jayden sono i due fulmini della squadra, i tight end più veloci di San Diego. Intercetto la figura del moro dagli occhi giada, riceve un lancio perfetto di Mark, il quarterback, lanciandosi a tutta velocità verso il tuchdown. Jay gli va in contro, gli batte il cinque e riprendono posizione, per poi ripetere l'azione nello stesso identico modo sotto le urla assatanate dell'allenatore, che da qui sembra un omino buffo che si sbraccia e si sgola a non finire.
《Che guardi?》 Mi chiede Curt, appoggiandosi sulla mia spalla.
《Nulla di che, stavo solo pensando.》 Sospiro, poggiando la mia testa sulla sua.
《Tu pensi sempre troppo.》 Borbotta.
《Hai proprio ragione.》 Mormoro, osservando Hunter mentre prende l'asciugamanetto che aveva appeso in vita e se lo passa sulla fronte matida di sudore.
Le cheerleader si stanno allenando sulla pista di atletica intorno al campo e scorgo subito Sienna e Isabelle fare qualche acrobazia e muoversi in sincronia perfetta con le altre. Mia madre ha sempre sperato che io fossi una di loro, visto che anche lei lo è stata al liceo, ma questo genere di cose non sono mai state alla mia portata, non saprei mai muovermi in quel modo.
Non mi sfugge il modo in cui Isabelle guarda Hunter, se lo sta mangiando con gli occhi mentre lui beve dalla borraccia. Quando la bionda gli va in contro e gli getta le braccia al collo mi costringo a distogliere lo sguardo, tornando a prestare attenzione al mio amico.
《Cosa facciamo sta sera?》 Domando di getto a Curtis per non pensare a quello che ho appena visto.
《Sono felice che tu me l'abbia chiesto, raggio di sole.》 Mi guarda sorridendo furbo.Conosco quel ghigno. Di solito non porta a niente di buono.
I'm backkkkkk!
Ho deciso di mettere le date in ogni capitolo per fare più ordine nella storia, visto che qualche volta ho sbagliato la tempistica. Poi mi piace un sacco perché fa tipo effetto diario.
Coooomunque spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, spero anche che Ella sopravviva a tutti questi sbalzi d'umore. Preghiamo per lei affinché non muoia di fastidio dopo aver visto Hunter con la bella bionda😑
E dovrà anche fare da tutor a Sienna, poverina.Vi auguro di passare un bel week end e di essere più capaci di Curtis in matematica, altrimenti state proprio in un mare di shit.
I FEEL YOU, CURT.Al prossimo aggiornamento💋
⚘⚘
STAI LEGGENDO
𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏ
Fanfic«𝑀𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑒𝑔𝑜 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑖𝑛𝑖, 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑟𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑒'𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑜.» Ella Monroe è una semplice ragazza di 18 anni, timida e riservata, che nella vita...