33. Sto bene. Tanto bene

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Ella.

《Allora ci vediamo domani.》 Dico prima di dare un abbraccio svelto a Maddie. Lei mi scocca un bacio sulla guancia e con un sorriso che non raggiunge gli occhi di entrambe ci allontaniamo da casa di Curtis e prendiamo le strade rispettivamente opposte.

Siamo entrambe ancora scosse per la grande notizia: tutto mi sarei aspettata in questo periodo, tranne che un mio amico diventasse prossimo alla paternità. Non riesco proprio ad immaginarlo Curtis a spassarsi un fagottino fra le braccia. È uno spirito libero, non sta mai più di una volta con la stessa ragazza, non fa altro che invischiarsi in relazioni che non hanno né capo né coda. Ed ora se ne esce con una ragazza incinta.

L'ultima ragazza che avrebbe dovuto mettere incinta.

Spero davvero che decidano di fare la cosa che credono più giusta per entrambi, non importa quale e che affrontino tutto nel modo migliore possibile; io dal canto mio gli darò tutto l'aiuto necessario e sicuramente lo stesso farà Maddie.

Il filo dei miei pensieri viene interrotto da un clackson. Non mi volto, sempre in allerta. È buio ed io sono a piedi, potrebbe essere un malintenzionato qualunque. D'istinto accellero il passo. Sapevo che non avrei dovuto lasciarmi convincere da Curtis a guardare quel maledetto Horror qualche giorno fa. Ora sono terrorizzata da tutti i rumori che mi circondano, ovunque io vada.

Sento squillare il cellulare nella tasca dei pantaloni e quasi tiro un sospiro di sollievo quando vedo di chi si tratta.

《Grazie a Dio. C'è un auto sospetta che mi sta alle calcagna, se non mi senti parlare per più di dieci secondi vuol dire che mi hanno presa. Fa partire la denuncia da adesso, per prevenzione. Non si sa ma-》

《Voltati, idiota.》 Lo sento ridacchiare dall'altra parte del telefono.
Cerco di regolarizzare il battito avendo già capito di aver preso una bella cantonata.
L'auto sportiva nero luccicante di Hunter è poco dietro di me e lui mi saluta sfarfallando le dita delle mani con un sorrisetto sadico.

Che simpaticone.

《Va bene. La prossima volta aspetta che mi sia venuto un infarto prima di dirmi che sei tu che mi segui come un malintenzionato.》 Sbotto ancora per telefono e lo vedo ridere ancora di più.

Gli attacco in faccia e mi fiondo a passo di marcia verso il finestrino al lato del conducente, che lui abbassa prontamente.

《Buona sera.》 Sorride a trentadue denti ed io mi sento quasi sciogliere, scordandomi per un secondo di essere arrabbiata. La mia mente viene travolta da tutto quello che è successo nel pomeriggio fra noi due e per poco le gambe non cedono. Stiamo insieme, cavolo! La faccenda di Curtis mi aveva distratta alla grande, non ho avuto nemmeno il tempo di ponderare quello che è accaduto.

《Ciao.》 Sorrido più a mio agio possibile, sentendo già le guance scaldarsi. Ma non ero arrabbiata? Una cosa come tre secondi fa?

《Vuoi entrare o restare qui fuori a prendere freddo?》 Mi chiede ghignando.

Alzo gli occhi al cielo e faccio velocemente il giro della macchina. Vengo subito travolta dal suo profumo e trattengo la voglia di ispirare a pieni polmoni l'aria che mi circonda. So che me lo farebbe notare e ciò accrescerebbe solo il suo già vastissimo ego.

Tiro leggermente più indietro il sedile e mi metto in una posizione comoda, piegando un ginocchio e girandomi con le spalle nella sua direzione. Lui mi guarda ma non accenna a voler partire.

《Allora?》 Gli chiedo con un sorrisetto, quando noto che si è leggermente imbambolato. È questo l'effetto che gli faccio? Anche lui ogni tanto si perde nei dettagli del mio viso come faccio io con i suoi?

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora