19. Tanto non fa freddo.

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Ella.

Venerdì 5 ottobre.
Fuori piove, dentro pure.
Passi a prendermi?


Dopo aver passato l'intero pomeriggio a studiare necessitavo proprio di fare una bella dormita; mi sono portata avanti con lo studio per quasi tutta la settimana prossima, fra una chiamata di Jayden e quell'altra.
Ultimamente abbiamo legato molto, ci siamo scambiati i numeri di telefono e mi ha chiamata praticamente ogni pomeriggio. Sta diventando una presenza costante e non faccio altro che darmi della stupida per aver pensato male di lui ed essere stata diffidente nei suoi confronti; è un ragazzo davvero dolce e spiritoso, sempre con la battuta pronta, in procinto di tirarti su il morale.

《Tesoro, la cena è pronta.》 Grida mia madre dal piano inferiore, risvegliandomi completamente dal dormiveglia.
Mi alzo dal comodo letto ad una piazza e mezzo pieno di libri, quaderni e penne sparpagliate qua e là e mi dirigo al piano inferiore, maledicendomi per essermi mossa troppo velocemente, ora ho un fastidioso mal di testa.

Quando arrivo in cucina sembra di essere in uno di quegli allegri quadretti familiari: mia madre che tira fuori il pollo e le patate dal forno, mio padre che apparecchia sorridendo alla mamma con una complicità ed un amore che li fa apparire vent'anni più giovani. Sin da quando sono piccola ho sempre sognato un amore come il loro, solido e forte, che ha avuto le sue difficoltà e i suoi ostacoli ovviamente, ma che alla fine ha sempre vinto su tutto e li ha tenuti uniti come fossero una cosa sola.
Mi siedo a tavola sorridendogli. Se da una parte è vero che non trascorriamo abbastanza tempo insieme, dall'altra cerco di sfruttare ogni occasione per stare insieme a loro e mi piace quando si crea questo genere di atmosfera. Per noi è raro, non vedevo la mamma cucinare da un sacco di tempo, e quell'espressione serena sul volto di papà era un ricordo sbiadito della mia infanzia.

《Davvero buonissimo cara, ti superi sempre con il pollo.》 Asserisce mio padre pulendosi la bocca.
《Mi era mancato passare un bel pomeriggio rilassante tra i fornelli, cosa c'è di più zen di questo? Altro che il corso di yoga a cui mi voleva trascinare Darla.》 Afferma mia madre facendoci ridacchiare; Darla è una sua collega che non riesce ad accettare di aver passato i quarant'anni e di essere single, rimpiange di aver dedicato tutta la vita al lavoro ed ora pensa solo al divertimento. Esatto. Quel divertimento.
《È davvero ottimo, mamma.》 Aggiungo anche io, finendo gli ultimi pezzi rimasti sul piatto.
《Grazie.》 Risponde, sorridendo soddisfatta.
Parliamo tutti e tre come non facevamo da tempo, gli racconto della scuola e del fatto che mi abbiano assegnata come tutor, del test di matematica andato bene e anche della promozione della mamma, che è il motivo principale per cui sta sera siamo tutti insieme. Mi congratulo ancora con lei.

《Sono passati ormai quasi quattro anni dallo strano caso di suicidio di Anthony Williams, l'uomo che si è tolto la vita per il troppo dolore conseguito alla morte della moglie; il corpo, che venne ritrova-》 il silenzio più tombale cala nel momento in cui mio padre spegne la televisione, interrompendo le notizie del telegiornale che fino ad ora avevano fatto solo da sottofondo al nostro chiacchiericcio.
La mamma guarda il suo piatto con gli occhi lucidi, solo ora noto quanto siano stanchi. Guardo papà, con le mani sul tavolo chiuse a pugno e il volto contratto in una smorfia.

Vengo sopraffatta dai ricordi di quell'orribile giorno: lui che mi cerca per farmi del male, io che scappo, lacrime, dolore, la strada, io che sterzo troppo tardi, il sapore metallico del sangue in bocca, la confusione e poi altro sangue, tanto altro sangue, non il mio però.

Rinsavisco solo quando papà sbatte con forza un pugno sul tavolo, facendo tremare piatti, bicchieri e forchette. Sussulto.
La mamma cerca di calmarlo poggiandogli una mano sulla spalla, ma sembra tutto inutile.
《Com'è potuto accadere?》 Domanda più a se stesso che a qualcuno in particolare fissando il muro alle mie spalle e mi sento sopraffatta quando si alza e lascia la cucina. Odo la porta dello studio sbattere e la sua voce fredda mentre parla al telefono con qualcuno.
La mamma continua a tenere gli occhi bassi e quando faccio per parlare si alza in piedi ed inizia a sparecchiare la tavola, senza guardarmi nemmeno.
È incredibile come da un'atmosfera idilliaca siamo passati a questo gelo. La tensione si potrebbe tagliare con un coltello.

𝐃𝐎𝐖𝐍 𝐁𝐄𝐋𝐎𝐖 - ɴᴏɴ ғᴀʀᴛɪ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀʀᴇ ɪɴ ʙᴀssᴏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora