Ritorno a Camelot

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La carrozza corre veloce, e mi risveglia dai miei ricordi e dai miei pensieri. Scosto la tendina e finalmente vedo la casa della mia infanzia...Camelot.

Sembrano essere passati secoli dall'ultima volta che venni qui...eppure non sembra essere cambiato nulla...invece...è cambiato tutto...

**Merlino

-Merlino!!!!!!!!!!!!-

L'urlo del testa di fagiolo mi perfora i timpani. Corro veloce e per poco cado.

-Merlinooooooo!!!!!!!-

Corro ma ecco che la biancheria di sua altezzosità mi cade. Mi chino per prenderla ma una mano bianca e delicata mi precede...

Incontro lo sguardo di Lady Morgana e inizio a sentire un gran caldo.

-Merlino, ti è caduto questo.- sorride lei, porgendomi la calzamaglia di Artù.

-Oh...gra...- non posso finire che...

-Merlinooooo!!!!!!-

Prendo fiato cercando di non esplodere e Morgana trattiene una risata.

-I..io...devo...- balbetto come un idiota.

Morgana sorride e fa un cenno aggraziato con il capo.

Riprendo a correre e finalmente arrivo in camera del somaro reale ma??

-S...siete vestito sire?- chiedo incredulo.

-Vedo che non ti sfugge nulla. Merlino.- commenta lui con il suo tono da "so tutto io".

-Allora che devo farci con questi??- chiedo mostrando la cesta con i suoi vestiti.

Mi rivolge un'occhiata dall'alto in basso. –Mettili nell'armadio no?-

Lascio scendere il silenzio ed eseguo.

Artù nel mentre si mette gli stivali.

-Chi sta per arrivare?- chiedo.

-Mia cugina.- spiega lui.

-Voi avete una cugina?- chiedo stupefatto.

Artù mi guarda adesso con l'aria di "Ma sei scemo? O solo idiota?"

Chino il capo e torno alle sue mutande.

-Certo! Che ho una cugina Merlino! Non mi sembra così strano.-

-Se lo dite voi...-

Si alza e si avvicina. –E in quanto a questo. Voglio che la fai sentire a suo agio. Mi sono spiegato?- esclama puntandomi il dito vicino al mio viso.

-Si...sire.- esclamo e nel mentre esce dalla stanza.

Bene! Non bastava solo il testa di fagiolo! Adesso anche sua cugina...se ha lo stesso carattere di Artù giuro che mi faccio mangiare da Kilgarrah.

***

Scendo dalla carrozza aiutata da una guardia e un cavaliere di Camelot s'inchina davanti a me.

-Vostra altezza. Il re Uther vi sta aspettando.-

Sorrido. –Vi ringrazio.- sto per andare ma...

-Altezza. Io Sir Leon vi accompagno alla sala del trono.- detto questo mi porge il suo braccio e mi fa strada. Uhm tipetto patriottico.

Cammino per i corridoi...è tutto come allora...è incredibile...

Le porte della sala del trono vengono aperte e lì in fondo alla sala c'è mio zio. Il re di Camelot.

Malgrado la stretta di Sir Leon mi sta staccando il braccio, dimentico il protocollo e l'etichetta e corro subito da lui, che non perde tempo a sorridermi e spalancarmi le braccia.

Non so perché ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora