Poi sei arrivato tu...
***Selva
-No! Non posso lasciarlo morire!! È stata colpa mia!- cerco di alzarmi e allontanare Artù.
-Sei debole. Devi riposare!- mi stringe le spalle.
Ghigno e mi divincolo fino a superarlo.
- Selva!- Artù mi segue mentre con dolore e rabbia mi dirigo nella sala del trono...
Le guardie mi aprono le porte e lì l intero consiglio di Camelot ha gli occhi fissi su di me...sono in camicia da notte...ma non ho tempo di pensare a queste sciocchezze.
- Selva. Che significa?? Torna immediatamente in camera. Hai bisogno di riposo.- mio zio si alza dalla sedia.
-Prima...Devi liberare...un...innocente...- andiamo per lo sforzo.
-Di che stai parlando??-
Sto per parlare ma Artù mi raggiunge.
-È tutto apposto padre.- esclama Mio cugino stringendomi la mano per cercare di portarmi via.
- Selva andiamo.- mormora a denti stretti.
- No!! No!!- mi agito cercando di sfuggire dalla sua presa.
-Artù. Falla parlare.- ordina il re.
Artù mi lascia piano ed io guardo in lacrimoni zio.
- Mio signore...vengo qui...al vostro cospetto per chiedervi la grazia...di...fare uscire di prigione...un uomo innocente.- tremo e la ferita brucia.
-Era complice di quell' uomo Selva.- insiste lui.
- No...Era mio complice...- mormoro e si leva un boato.
-Che stai dicendo??- chiede mio zio allarmato.
Mi stringo la ferita e ghigno.
- Selva devi tornare a letto...- cerca di prendermi inbraccio Artù.
- Ho sentito quel uomo...parlare di un attentato ad Artù...ma non avevo le prove per dimostrarlo...così...decisi di prendere il suo posto al torneo. Chiesi a Galvano di trovare il modo di rallentare o quanto meno...fermare Artù...per avere la possibilità di salvarlo...e adesso...Uther Pendragon...ti chiedo di liberare quel uomo...al quale tuo figlio deve la sua stessa vita.-
Il boato diviene più rumoroso.
-Silenzio!- ordina Il re.
Artù mi guarda confuso e grato allo stesso tempo.
Uther si siede nel trono e assume un aria pensosa.
Dopo qualche minuto di silenzio...
-Che il prigioniero sia liberato.- ordina.
Un sorriso invade le mie labbra sto per dirgli grazie...ma...
-A patto che se ne vada da Camelot. All' istante.- afferma lui.
Sento il mio cuore rompersi in mille pezzi...Galvano...Non ti rivedrò più...
Ma almeno...sarai...libero...e sano e salvo...
**
La cella viene aperta ed io entro agitata notando Galvano con il viso rivolto verso il pavimento.
-Galvano!- prendo il suo capo e lo poso nelle mie gambe mentre le mie mani si macchiano del suo sangue e le mie goti si bagnano a causa delle mie lacrime.
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Non so perché ti amo
FanfictionE se Artù Pendragon avesse una cugina e arrivasse a Camelot? E tra incomprensioni, avventure ed equivoci ella si innamorasse del suo stesso cugino?