Era davvero bello trascorrere i pomeriggi assieme a Nolan. Avevo avuto la fortuna di conoscere il suo lato ironico, ed erano molto divertenti le sue battute! Mi propose un altro appuntamento ed io accettai subito. Era un'ottima compagnia e fui molto felice di averlo finalmente conosciuto per bene. Prima di separarci e tornare ognuno a casa propria, mi prese il volto tra le mani, sorrise e mi baciò. Un bacio diverso dagli altri: quello sembrava dato per necessità, ed io non potevo essere più felice.
Tornai a casa col sorriso ma tutto quel buon umore svanì non appena misi piede in salotto e trovai Evan, seduto sul divano con Colton.«Ciao» borbottai, andando verso le scale.
«Hailey! Stiamo per guardare un film, ti aggreghi?» chiese Colton.
Il mio sguardo si posò su Evan, in attesa di una mia risposta. «No»
«Perché?» chiese, un'altra volta, mio fratello.
«Penso che mi vedrò con Taylor ora, è da un po' che non usciamo»
Annuì ed io salì in camera mia. Scrissi un messaggio alla mia migliore amica e lei mi disse che sarebbe venuta a casa mia poco dopo. Probabilmente l'avrei invitata a cenare da me, dato che erano le sei del pomeriggio. Già che c'ero, chiesi anche a Ethan di raggiungerci, ma lui mi disse che quella sera avrebbe avuto un appuntamento con Summer. Ero davvero felice per lui! E lei sembrava essere davvero simpatica; mi sarebbe piaciuto avere qualche occasione in più per conoscerla meglio, ma ero sicura che ci sarebbero state, in futuro.
Quindici minuti dopo il campanello suonò e corsi ad aprire, ma mi aveva già preceduto mio fratello.
Colton e Taylor, faccia a faccia, davanti a me ed Evan.
Sembravano davvero a disagio e per un momento mi dimenticai il perché, ma poi pensai meglio e feci mente locale. Dovevo indagare, assolutamente!«Ciao» mormorò la mia migliore amica, con gli occhi incatenati a quelli di mio fratello.
«Ehy» sorrise.
Finsi un colpo di tosse e si ricomposero. Taylor mi vide, sorrise e poi mi abbracciò. Salutò anche Evan e poi salimmo nella mia stanza. La prima cosa che mi chiese fu il motivo per cui a scuola ero scoppiata a piangere. Le spiegai per filo e per segno tutto quanto, a partire dai due baci dati ad Evan alla festa e a casa mia, poi le dissi del mio sogno e del comportamento di Evan in presenza di Nolan. Dissi tutto, e tirai un lungo respiro quando finii. Mi ero tenuta troppe cose dentro per troppo tempo.
Sapevo che Taylor era felice perché mi ero finalmente aperta con qualcuno, cosa che non facevo da un po' e che, sia lei che Ethan, avevano notato.«Evan è la causa di tutto» disse.
«Esatto!» esclamai. «Ci pensi? La mia vita è completamente cambiata a causa di un bambino conosciuto al compleanno di mio fratello»
«A volte, anche le più piccole cose o quelle assolutamente inaspettate, sono in grado di sconvolgere la tua vita. In questo caso, Evan Collins»
La guardai. «E nel tuo caso?»
«Non lo so. Credo di non aver ancora avuto qualcosa di talmente sconvolgente da scombussolare tutti i miei piani e cambiarmi la vita» sospirò.
«Non so se augurarti di trovarla, perché è davvero un casino» sorrisi. «Però sono sicura che sarai felice»
Mi sorrise e sussurrò un 'grazie' quasi impercettibile. Forse Colton sarebbe potuto essere il suo "sconvolgente motivo" tanto da poterle cambiare la vita. Volevo solo che fossero felici, entrambi, insieme o no.
Dato che passai un'ora a raccontare tutto a Taylor, decidemmo di scendere al primo piano. Le chiesi di cenare da me ed accettò; a sua madre andava bene, mi adorava. Andammo in cucina per bere un bicchiere d'acqua e per cercare qualcosa da mangiare. Non vedevo né Colton né Evan in giro, perciò pensai che fossero usciti. Meglio così, sarebbe stato davvero meglio così.
«Ordiniamo una pizza?» chiese Taylor, guardando dentro al frigo.
«Te lo stavo per chiedere» sorrisi.
Digitai il numero della pizzeria più vicina ma non appena il telefono iniziò a squillare, vidi entrare Colton ed Evan con quattro cartoni della pizza in mano. Chiusi la telefonata subito ed infilai il telefono nella tasca posteriore dei miei jeans.
I miei erano andati a cena fuori, come sempre, quindi saremmo dovuti essere solo noi quattro. E sapevo che, tra gli sguardi di Taylor e Colton, e le occhiatacce tra me ed Evan, allora, a fine serata saremmo rimasti in tre.«Abbiamo preso le pizze! Taylor, con il salame. Giusto?» chiese Colton.
Alla mia migliore amica si illuminarono gli occhi e sul suo viso comparve un sorriso. «Sì, grazie»
Avrei voluto che Taylor mi dicesse tutto su Colton, quella sera, ma non volevo insistere. Mentalmente, decisi allora di rimandare il discorso ad un altro momento. Apparecchiai velocemente la tavola e poi ci sedemmo, io di fronte ad Evan pronta a stuzzicarlo, e Taylor di fronte a Colton. La bionda non riusciva a nascondere il suo continuo arrossire, e mi fece davvero tanta tenerezza vedere anche mio fratello tentare di camuffare i suoi sorrisi fingendo colpi di tosse o spostando gli occhi in tutta la stanza per evitare lo sguardo di Taylor. Sarebbero stati bellissimi insieme, ne ero più che sicura.
Colton accese la televisione e mise un canale che passava solo musica, così mangiammo in silenzio, ma con un sottofondo piacevole. Di tanto in tanto il mio cellulare, posato accanto a me sul tavolo, si accendeva, facendo comparire la scritta 'Nolan: nuovo messaggio'. Era così bello vedere Evan infuriarsi sempre di più. Ben gli stava.
Non era nessuno per dirmi cosa fare, con chi uscire e chi baciare. Se fosse stato nel suo, allora, non avremmo litigato, e mi sarei rispariamata un sacco di lacrime.Scambiai qualche chiacchiera con Taylor e con Colton, ma con il ragazzo seduto di fronte a me, mai. Non avevo intenzione di profefire parola. Stessa cosa fece Evan: parlò con il suo migliore amico e, di tanto in tanto, anche con Taylor.
«Hailey posso parlarti un secondo, in privato?»
Alzai lo sguardo e trovai Evan già intento a guardarmi.
«No» continuai a mangiare.
«Sarò veloce»
«Ti ho detto di no»
Sbuffò rumorosamente. «Hailey»
Trascinai indietro la sedia e mi alzai. Incrociai le braccia e lo seguii in soggiorno. Ero sicura avrebbe iniziato a parlarmi di Nolan, e mi avrebbe senza dubbio detto che mi stavo comportando da bambina.
«Volevo parlarti del compleanno di tuo fratello. Manca poco più di un mese e avevo intenzione di fargli un bel regalo»
Lo guardai confusa. Era appena iniziato dicembre, il compleanno di mio fratello sarebbe stato a metà gennaio e lui già si preoccupava del regalo?
«Evan manca un mese e mezzo, ne hai di tempo per pensarci» sospirai. «È presto per parlarne, nemmeno io so cosa regalargli»
«Voglio che abbia un bel regalo»
«Lo voglio anche io, ma te lo ripeto: è ancora presto» dissi, per poi girarmi ma lui mi fermò.
«Posso sapere che diavolo hai? Mi parli con aria di sufficienza, sei antipatica e non mi guardi nemmeno»
«Non ho niente, Evan. Adesso lasciami tornare in cucina, devo finire la mia cena»
Lo guardai negli occhi e, non potevo crederci, anche in quella situazione, sentii lo stomaco contorcersi ed il cuore aumentare la velocità del battito. Non potevo continuare a vivere in quel modo.
Non potevo vivere, a diciassette anni, rinchiusa in una cella di cui solo Evan aveva la chiave per liberarmi.
Non potevo.
Maledetto Evan Collins.~~~
Buongiorno, ecco il ventesimo capitolo! Come vi è sembrato?
Vi ringrazio per essere a quasi quattrocento letture, in soli venti giorni...grazie tante ❤
Buona giornata!-Alessia
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Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019
Romance[COMPLETA] Adolescenza: l'età della trasgressione, dell'amore, dei brufoli e dei capelli colorati. L'età delle sigarette e delle feste, l'età della musica a palla e dell'alcool. L'età dei sorrisi, delle risate, dei pianti. Gli anni migliori della v...