Mi svegliai la mattina seguente in un letto non mio, in una casa non mia e con vestiti addosso non miei. Avevo la gola davvero tanto secca ed un mal di testa atroce. Mi voltai verso l'altro lato del letto e trovai un ragazzo dormire a faccia in giù. Capelli castani, torso nudo ed una camera troppo poco illuminata per essere riconosciuta. Mi alzai velocemente e vidi le mie gambe coperte da pelle d'oca.
Non ero abituata a dormire con pantaloncini --da uomo per giunta, in pieno inverno, ma per il mio "amico" sembrava essere del tutto normale, dato che per l'intera la notte aveva dormito senza maglia.
Cercai il mio telefono e lo trovai per terra, ai piedi del letto. Sbloccandolo, vidi centinaia di messaggi.
Colton, Taylor ed Ethan mi avevano chiesto dove fossi finita, ma poi l'ultimo messaggio di mio fratello mi destabilizzò.'Okay ho parlato con Evan, non devo preoccuparmi. Ora avviso Ethan ed accompagno Taylor a casa, tu per favore chiamami domani appena ti svegli. A mamma e papà dirò che alla fine sei andata tu da Tay, e non viceversa'
Pregai tutti i santi affinché il ragazzo nel letto non fosse Evan. Mi avvicinai al suo volto, spostai il cuscino e...sì, era proprio lui.
Stupida Hailey ubriaca!«Evan» sussurrai scuotendolo leggermente, dopo essermi piegata per raggiungere l'altezza del materasso. «Alzati»
Riaccesi il cellulare per un momento e notai che erano le 12:24PM.
«Evan, in piedi» gli spostai dei ciuffi da sopra gli occhi. «Dai!»
«Mmhh» mugugnò voltandosi dall'altro lato.
«Dai su, alzati, è tardi e devi spiegarmi come diavolo sono finita qui» gli pizzicai più volte il braccio.
«Dormi» disse con la voce impastata dal sonno, e continuando a dormire.
Tornai a distendermi accanto a lui e lo guardai per attimi, a mio parere, infiniti. Sembrava un bambino.
«Devo tornare a casa Evan, ma prima voglio sapere cos'è successo ieri» mormorai appoggiandomi sul cuscino.
La sua risposta fu portare un braccio attorno alla mia vita, per poi stringerla e cercare di avvicinarmi a lui.
«Hailey, vieni qui» borbottò, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Mi avvicinai e lui mi strinse tra le sue braccia, per poi posare la sua testa sul mio seno. Cavolo Collins, in qualsiasi modo riuscivi a farmi battere il cuore.
Iniziai ad accarezzargli dolcemente i capelli, fissando il soffitto, con le sue braccia attorno al mio corpo.
Indossavo una sua felpa grigia dell'Adidas che mi stava davvero enorme, eppure mi faceva sentire così bene e al riparo.«Hay»
«Mh?»
«Tranquilla, non abbiamo fatto sesso»
Ah.
«Meglio così» mormorai.
Lo sentii sorridere, e a seguire, le sue labbra sul mio collo. Mi irrigidì e fermai la mia mano tra i suoi capelli spettinati. Che intenzioni aveva?
«Non ti irrigidire» sussurrò facendomi il solletico alla pelle.
«Non capisco dove vuoi arrivare» dissi con davvero poca convinzione nella voce.
«Qui» sorrise, per poi baciarmi lentamente le labbra che urlavano in maniera quasi disperata, il suo nome.
Un letto, un bacio, due corpi e il mio cuore stava battendo all'impazzata.
«Questo sì che è un buongiorno» sorrise a pochi centimetri dal mio viso ed io arrossii.
Era possibile sentirsi le gambe di gelatina pur essendo distesa?
Le nostre mani, successivamente, si intrecciarono e sentii il mio stomaco fare le capriole.
Evan, in soli cinque minuti, era stato in grado di rendere realtà, tutti i miei sogni fatti su di lui.

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Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019
Romance[COMPLETA] Adolescenza: l'età della trasgressione, dell'amore, dei brufoli e dei capelli colorati. L'età delle sigarette e delle feste, l'età della musica a palla e dell'alcool. L'età dei sorrisi, delle risate, dei pianti. Gli anni migliori della v...