Capitolo 30: Il vischio

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Passarono due settimane da quando cercai di recuperare ed aggiustare il mio povero cuore che, dopo il rifiuto di Evan, era ipoteticamente ceduto. Era stata davvero una grossa batosta ed io non mi ero ancora del tutto ripresa. Evan mi faceva male, senza dubbio, ed io non volevo più vivere nel dolore.
Conclusi qualsiasi cosa ci fosse stata con Nolan e decisi di dedicarmi esclusivamente a me stessa ed alla mia felicità. Volevo pensare solo a me, i miei amici e la mia famiglia.
Decisi di accettarmi, per com'ero esteticamente, con quei tanti piccoli difetti che però stavo tentando di trasformare in pregi.
Per quanto riguardasse il mio carattere... ci stavo lavorando! Magari l'anno nuovo avrebbe potuto far sbocciare una nuova Hailey Stewart, ed io, in quel caso, avrei davvero apprezzato il cambiamento.

I regali erano stati comprati e disposti sotto l'albero di Natale, le decorazioni luminose illuminavano la città, l'odore di biscotti pervadeva quotidianamente casa Stewart e si percepiva solo che felicità e gioia tra le strade di New York. Il Natale era alle porte e, come ogni anno, la famiglia Collins doveva trascorrere con noi la sera della vigilia. Era una tradizione che andava avanti da anni, ed anche se io odiavo quella situazione, dovevo farmela andare bene.

E se la mia famiglia aveva quella stupida tradizione di festeggiare con i Collins, allora anche io potevo averne una...solo, quale? Non avevo idee!
Poi mi ricordai: Taylor ed Ethan.
Potevamo creare la tradizione di andare a pattinare ogni ventiquattro dicembre mattina. Non era male come idea! Mancavano due ore alla vigilia di Natale, ciò significava che avevo solo centoventi minuti per convincere Ethan ad andare a pattinare.

Noi tre eravamo strani: io odiavo la neve, Ethan odiava pattinare e Taylor non sopportava l'inverno.
Dicembre non era proprio il nostro mese preferito.

Finalmente, dopo tanti e tanti tentativi, riuscii a convincere Ethan, promettendo di offrirgli una pizza.
Contaci Ethan.

Arrivò la tanto attesa vigilia di Natale, quindi ecco che nacque la nostra nuova tradizione.
Raggiungemmo l'enorme pista di pattinaggio e passammo in mezzo alla massa di persone che facevano su e giù per New York.
Infilati i pattini, guardammo la pista ed io sorrisi. Forse, pattinare, mi avrebbe fatto svuotare la mente.

✉✉✉

Dopo esserci frantumati le ginocchia, fra risate e cadute, ce ne andammo.
Era stata una mattinata davvero divertente e nonostante io mi fossi fatta male molte volte, cadendo sul ghiaccio, avrei rifatto tutto da capo.
Mancava poco all'ora di pranzo, così ognuno di noi tornò a casa, dalla propria famiglia.
Sapevo che dopo aver pranzato, mia madre avrebbe iniziato a dare ordini a destra e a sinistra.
Hailey cambiati, Colton appendi queste decorazioni, George aiutami a cucinare, Hay inizia a preparare la tavola, Colton chiedi ad Evan a che ora arriveranno...bla bla bla.

Infatti, subito dopo aver mangiato, mia madre mi ordinò di andare a lavarmi e prepararmi. Roteai gli occhi ma poi l'accontentai, dopo tutto si trattava solo di farmi una doccia e mettere qualcosa di più carino addosso.
Indossai un vestito bordeaux regalatomi dai miei il Natale precedente, e poi dei collant scuri.
Mia madre era molto esigente riguardo l'abbigliamento, soprattutto in occasioni importanti o festività.
Dopo essermi arriciata le punte dei capelli, messa un velo di mascara ed infilato delle scarpe eleganti, scesi al piano di sotto, dove vidi Colton intento ad appendere vari rami di vischio per la casa.
Era mio padre, invece, quello che voleva a tutti i costi le decorazioni sparse per la casa.
Il vischio, come le stelline appese alle finestre, gli ricordavano i Natali di quando era piccolo ed il che gli faceva venire un po' di nostalgia, nonostante fosse felice di rivivere quei ricordi.

Mia madre spuntò poi improvvisamente dalla cucina con un grembiule bianco in mano e me lo legò al corpo.

«Aiutami a preparare la cena, forza!» mi ordinò, tornando in cucina.

La seguii e mi ritrovai a friggere polpette, sbattere uova, infornare torte eccetera. La sera si faceva sempre più vicina, e con questa, anche l'arrivo di Evan.
Non riuscivo a sopportare l'idea di dover trascorrere un momento così bello e felice, con lui, che mi trasmetteva tutto tranne che felicità.

✉✉✉

Il campanello suonò non appena scoccarono le sette e mezza.
Lasciai che aprì mio padre e sospirai, guardandomi allo specchio.
Sei più forte di Evan, pensai ma mi sentii una stupida.

Uscii dal bagno e raggiunsi la mia famiglia, aggiunta ai Collins.

«Salve signori Collins» sorrisi, abbracciando i genitori di Evan.

«Ciao Hailey» dissero in coro.

«Ehy» sussurrò Evan al mio orecchio, passandomi di fianco.

«Ciao» dissi seria e poi tornai a concentrarmi sui suoi genitori.

«Davvero un bel vestito, Hailey! Sei molto bella» sorrise la signora Collins, lasciandomi un buffetto sulla guancia.

«Grazie» sorrisi, leggermente in imbarazzo.

«Ci vogliamo spostare in salotto? La cena sarà pronta tra pochi minuti!» disse mia madre entusiasta.

Tutti annuimmo e poi andammo in salotto, mentre il signor Collins iniziò a chiedere a mio fratello quale college avrebbe voluto frequentare.
Venni bloccata quando dietro di me sentii una mano cingermi il fianco.
Mi girai e trovai Evan, così mi allontanai velocemente dal suo corpo.

«È vero, ti sta molto bene questo vestito»

Cercai di trattnere un sorriso e poi mi schiarii la voce. «Grazie, anche tu stai...bene»

Eccome se stava bene! Era più bello del solito con una camicia grigia con le maniche tirate su fino agli avambracci, un paio di jeans abbastanza stretti neri ed una giacca elegante scura, tenuta in mano.

Sorrise e io feci lo stesso, lievemente, poi raggiunsi gli altri, seguita da Evan.

La cena iniziò ed io mi riempii la pancia già alla prima portata.
Durante il primo, Colton ricevette una chiamata così si dovette alzare per rispondere. Ero quasi convinta di aver letto il nome "Taylor" sullo schermo, ma forse stavo solo impazzendo.

«Hay, ho scordato le patate ed il pane, potresti andarli a prendere?» chiese mia madre.

Annuii e mi alzai dal tavolo, mi diressi in cucina e presi ciò che mi aveva appena chiesto. Mi voltai per tornare di là ma mi trovai Evan di fronte.
Ma io dico, nessuno si era mai accorto che Evan spariva sempre nei momenti in cui io mi assentavo?

«Mi fai passare?» chiesi avanzando verso di lui.

«Tua madre mi ha chiesto di prendere del vino, aspettami»

Rimasi in piedi ad aspettare che prendesse la brocca di vino rosso.
Cercai in tutti i modi di evitare il suo sguardo da scrutatore e mi voltai, dirigendomi verso gli altri.

«Hailey» disse affiancandomi.

«Mh?»

«Guarda su»

Mi fermai, alzai lo sguardo e con davvero tanto dispiacere notai un rametto di vischio sopra le nostre teste.

«Che ci fate lì impalati?» chiese mia madre.

Evan sorrise ed indicò il vischio.
Dannazione no, non potevo baciarlo.
Avevo dei principi, e non potevo nemmeno baciarlo davanti ai nostri genitori.

«Il vischio!» esclamò entusiasta la signora Collins.

Guardai Evan negli occhi, osservai il suo sorriso che non smetteva di cessare e poi presi un bel respiro.

«Non posso» sussurrai e poi portai il cibo in tavola.

Avevo deciso di evitare ogni contatto con Evan, e già parlargli andava contro i miei principi. Baciarlo avrebbe rovinato tutto il lavoro che avevo fatto su me stessa, in due settimane.
E con il cuore che batteva all'impazzata e le gambe di gelatina, mi risedetti al mio posto, evitando accuratamente il suo sguardo.

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Buongiorno a tutti! Ho appena finito di pranzare e prima di iniziare a studiare ho voluto pubblicare il capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie!

-Alessia

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora