Capitolo 24 • Jun

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La sera precedente le prove erano andate incredibilmente bene e lui si sentiva pronto al concerto di venerdì. Aveva mostrato a Rika le modifiche che Nishino aveva fatto alla loro canzone e lei ne era stata entusiasta. Anche i membri della band avevano apprezzato, ammettendo che così suonasse molto meglio. Takano per la prima volta in non ricordava nemmeno quanto, si sentiva felice. La sua storia con Nishino era un segreto che gli dava la carica. Solo alla sua migliore amica aveva raccontato della notte magica che aveva trascorso con lui qualche giorno prima, approfittando della pausa durante le prove. Rika si era dimostrata incredula che proprio quel Nishino, di cui aveva sempre parlato male, in realtà fosse gay e non solo gli aveva regalato una prima volta da sogno ma addirittura gli aveva chiesto di stare insieme.

«È proprio l'ultima cosa che mi aspettavo da te, Jun. Pensavo lo odiassi.»

«Mah», decise di restare sul vago sui sentimenti, perché non voleva lo giudicasse in negativo «nel frattempo sono cambiate delle cose e... comunque è solo fino ad agosto e sono sicuro che lui non la prenda sul serio, come me.» alzò le spalle.

«Perché? E poi perché agosto? È assurdo.»

«Non lo so. Non gliel'ho chiesto.»

«Che succede ad agosto?» indagò affilando gli occhi e Jun arrossì, rendendosi conto di non avere una risposta. Nishino gli aveva detto che poteva fargli tutte le domande che voleva; doveva rispondere sinceramente a ogni cosa, era parte del loro accordo. Ma Takano non aveva avuto il coraggio di chiedergli quasi nulla. Avrebbe voluto sapere tutto di lui e nelle sue mani c'era lo strumento che gli serviva. Aveva paura di farlo. Aveva paura di accogliere le sue confessioni. E se fossero state spaventose? E se gli avesse detto, con brutale sincerità, che per lui quella notte non aveva significato niente? Che lo usava per divertirsi e fare esperienza? Non era sicuro di volerlo chiedere, perché se Nishino rispondeva sinceramente, poi non poteva lasciarlo. Sarebbe stato obbligato a stare con lui fino ad agosto anche con la certezza di essere disprezzato. E in fondo era ciò che si aspettava. Sapeva di non essere abbastanza bello, intelligente, o popolare per suscitare davvero l'interesse di uno come Nishino. Si stava illudendo, ma quell'illusione era l'unica cosa che lo spingeva ad alzarsi al mattino con un sorriso, un lieve fluttuare nel petto e la voglia di andare a scuola per incontrare il suo ragazzo. Già, perché fino ad agosto? Ora che Rika gliel'aveva fatto notare, moriva dalla voglia di saperlo.

«Forse si è dato il termine per la finale del campionato di basket. Poi tornerà a fare coppia con le donne, che ne so?»

Fece spallucce. L'amica si accigliò.


***

Takano aveva continuato a rifletterci su, mentre Rika fumava una sigaretta e gli altri accordavano gli strumenti. In effetti, non gli aveva chiesto del termine che aveva posto alla loro relazione. Aveva pensato che naturalmente il ragazzo non volesse impegnarsi, tanto più con un maschio. Sul momento gli era sembrata una comoda via d'uscita perché credeva che Nishino lo stesse prendendo in giro. Anche quella strana clausola sul fatto che gli avrebbe detto sempre e solo la verità. Fino ad ora non aveva pensato a come poterla sfruttare a suo vantaggio. Non si sentiva più così sicuro di voler mettere fine alla loro relazione, anche se aveva capito che non doveva illudersi, ma non credeva possibile che Nishino gli avrebbe fatto provare dei sentimenti tanto intensi. Era da troppi anni che ormai non provava più niente per non recepire subito la differenza. La sua mente si era anestetizzata nel dolore e l'unico pensiero fisso che aveva avuto ultimamente era stato quello di mettere fine alla propria vita. Non era sicuro di riuscire a gestire quello che non aveva programmato; cioè di sentirsi felice e ora, sul tetto della scuola, seduto accanto al suo ragazzo, si rese conto che avrebbe voluto dirgli un sacco di cose ma non sapeva  da dove cominciare.

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