È passato ormai un mese da quando tu ed i ragazzi siete tornati dal Canada e da allora non riesci più a guardare Jungkook in faccia.
Sei travolta da un mix confuso di sentimenti che non fanno altro che renderti una vera decelebrata.
Fai fatica a concentrarti in tutto ciò che fai e continui a rimuginare sulla situazione scomoda in cui ti trovi e a come uscirne illesa.Jungkook, invece, continua le sue giornate in presa alla serenità e alla normalità, o almeno così dimostra.
Sembra aver completamente rimosso dalla sua memoria i giorni passati insieme in America e non capisci se sentirti offesa o sollevata.Il fatto che non ne parli ti risolve il problema di dover chiarire la situazione, cosa molto scomoda dal tuo punto di vista.
Però, dall'altro lato, il fatto che Jungkook non ne accenni mai, ti fa sembrare che non gliene importi minimamente di ciò che potrebbe esserci stato fra voi.Non ne capisci nemmeno tu il reale motivo, ma sei quasi offesa.
Al momento sei in camera tua a rimuginare sulle cose da fare. Cerchi di tenerti la mente impegnata riempiendo l'agenda con cose da fare, così da distrarti, ma qualcuno suona il campanello. Ti alzi dal letto stranita e, mentre cammini per l'appartamento, ti incuriosisce sempre di più.
Non aspetti visite e nessuno ti ha avvisata del suo arrivo improvviso a casa tua. Che sia una sorpresa?
Fremi dal saperlo.Apri la porta con grande speranza, ma la tua carica positiva di azzera nel momento in cui riconosci il viso dell'uomo davanti a te. Lo avevi già visto qualche mese fa, ma è come se fosse la prima volta dopo tanti anni.
Anche se con qualche ruga e capello bianco in più, quello davanti a te é lo stesso volto che vedevi ogni giorno da piccola. Tuo padre.E come allora provavi grande terrore nei suoi confronti, adesso sei terrorizzata.
Le mani tremano ma cerchi di nasconderle dietro la porta o dietro la schiena e tenti di mascherare ciò che provi mostrando quel briciolo di autocontrollo che ancora possiedi.-con quale coraggio ti presenti da me?- domandi a denti stretti.
L'uomo ti osserva con occhi impassibili e nemmeno in questa occasione accenna ad un sorriso.
-devi tornare- dice fermo.
-dopo anni di silenzio vieni qui e mi dici "devi tornare"?!- rispondi.
-fai come ti dico- continua lui con tono autorevole.Assottigli gli occhi e sfogli la tua frustrazione sulla maniglia della porta che stringi in un pugno.
-apri gli occhi- dici con tono profondo -non sono più la tua schiava. Sono grande ormai e ho scelto di non obbedirti più. Non sei più nessuno nella mia vita-
Tuo padre assottiglia a sua volta lo sguardo e incrocia le braccia al petto lasciando che un sospiro gli esca dalle narici a labbra serrate.
-mi aspettavo da te una risposta simile- risponde -infatti ho deciso che la tua carta di credito rimarrà bloccata fino a quando non tornerai a casa. Mi chiedo per quanto riuscirai a stare senza soldi. Prima o poi crederai-La tua carta di credito é collegata al conto bancario di tuo padre.
Quando te ne sei andata di casa e hai cercato di racimolare dei soldi, il tuo conto é stato automaticamente collegato a quello di tuo padre in quanto eri ancora minorenne.
Con il passare degli anni la situazione non é cambiata e nessuno degli avvocati del paese sembrava volerti aiutare.Tuo padre rimane a fissarti per qualche secondo, per poi voltarsi e iniziare a camminare.
-sei patetico- sibili mentre l'uomo prosegue senza degnati di uno sguardo o di un saluto.Quando finalmente scompare dalla tua vista, sei libera di sfogare la tua frustrazione.
Ti metti le mani nei capelli e soffochi un urlo mentre ti pieghi su te stessa.
Ti rialzi quasi a fatica e camini a carponi nella stradina davanti a casa tua. Raggiungi il solito palo che rimane sempre immbolie sul marciapiede davanti alla tua porta.
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They know about us [j.jkxrd]
FanfictionMentre Y/n deve affrontare nuovamente la sua infanzia trascorsa nel terrore, un'incontro casuale le ribalterà la vita. Jeon Jungkook x Reader AVVISO Questa storia é in revisione, ovvero sto riscrivendo i capitoli. LA TRAMA NON VERRÀ MUTATA, semplice...