Ad Eveline piace molto sedersi sulla panchina lungo la strada alberata che porta alla scuola e con le cuffie nelle orecchie rilassarsi prima dell'effettivo inizio della giornata. Quella è una buona alternativa al pattinare nel laghetto quando la stagione più calda non lo permette. E i suoi amici sanno perfettamente di trovarla lì la mattina. Beh, quelle rare volte che non si devono trovare prima in palestra per l'allenamento mattutino.
Eveline sta fissando le foglie che cadono dall'albero che ha di fronte e non si volta nemmeno quando qualcuno si lascia cadere sulla panchina accanto a lei.
«Buongiorno, tesorino.»
Eveline non può fare a meno di sorridere a quelle parole, prima di voltarsi verso la sua migliore amica. Lei è sempre stata in quel modo, da quando si sono conosciute. Anche per questo vanno molto d'accordo, entrambe sempre vive e solari.
«Buongiorno a te, Rose.»
Rose Marie quel giorno è perfino più bella del solito. I capelli biondissimi sono appuntati in modo disordinato e i suoi occhi nocciola sono messi in risalto dal trucco non troppo esagerato. Le due ragazze su questo punto di vista sono completamente opposte. Eveline con i suoi colori scuri in contrasto con la pelle diafana non ha mai un filo di trucco addosso e adora andare in giro con le tute e i felponi. Rose Marie invece ha l'eleganza francese degna delle sue origini. Si veste sempre in modo impeccabile e femminile, si trucca per sembrare ancora più piacente e i suoi capelli biondi stanno perfettamente con il colore dorato della sua pelle.
La prima volta che Eveline l'ha vista entrare in palestra accanto a Finnick, il suo cuore era quasi caduto. Aveva stupidamente pensato che fosse la nuova ragazza del loro allenatore. È talmente bella che Eveline aveva notato che anche Niall ne era rimasto affascinato. Sarebbe stata davvero bene accanto ad una bellezza come Finnick. Ma si sbagliava, Rose Marie aveva la stessa età sua e di Niall e anche lei aveva sempre pattinato in coppia.
Rose Marie si era trasferita dalla Francia per lavoro dei suoi genitori e si era ritrovata catapultata in quella nuova realtà, da sola. Ad ogni modo, non è rimasta da sola a lungo, visto che i due coetanei l'hanno accolta subito nel loro gruppo.
Finnick non ha avuto difficoltà a trovarle un nuovo partner e si allenano solitamente subito dopo Eveline e Niall.
Hanno anche gareggiato contro più volte, ma nonostante Rose Marie sia praticamente perfetta ed estremamente aggrazziata sulla pista, con il suo nuovo partner non è mai riuscita a battere la coppia dei suoi amici, che sono anche la coppia di giovani pattinatori più rinomata dell'Inghilterra.
«Sei più pensierosa del solito.» Rose Marie afferma, guardandola attentamente.
Ed effettivamente è vero. Ha passato una notte strana, con pensieri frustrati a frullarle per la testa.
«Sono innamorata.» borbotta alla fine.
Rose Marie sorride divertita e rotea gli occhi, prima di poggiare la testa sulla mano. «E di chi? No, aspetta, lo dico io. Di Finnick Horan.» come se non lo sapesse.
Eveline sospira per lui anche troppo.
«E dai, smettila.» dice, cercando di non arrossire. Odia quando la sua migliore amica la scimmiotta in quel modo.
«Andiamo, Eve. È troppo grande per te, quante volte te lo devo ripetere?» ecco, il problema è proprio quello. La domanda che le vortica in testa da quella notte.
«Guardati intorno, ci sono un sacco di ragazzi della nostra età che morirebbero per te. Non ti fossilizzare su un amore impossibile, tesoro.» dice, indicando i ragazzi che passano loro davanti, sul marciapiede dall'altra parte della strada, diretti verso la scuola.
Eveline sospira. «Secondo te... adesso che sto per compiere diciotto anni, cambierà qualcosa?»
In quel momento gli occhi di Rose Marie si spostano su qualcos'altro, o meglio qualcun altro. Anche Eveline volta la testa verso la stessa direzione, giusto in tempo per vedere Niall che lascia cadere lo zaino per terra e si siede sulla panchina, nella parte libera alla destra di Eveline.
«Faremo schifo anche da maggiorenni, Eve.» questo è il commento che Niall pronuncia come saluto.
Eveline si irrigidisce, perché non sa cosa Niall abbia sentito. Spera solo che abbia captato soltanto la sua ultma domanda e che non abbia capito che stavano parlando di suo fratello. Sarebbe imbarazzante.
«Buongiorno a te, raggio di sole. Oggi sei più scorbutico del solito?» Rose Marie pone quella domanda con tono alquanto divertito.
Già, negli ultimi mesi Niall non riesce più ad avere un buon umore appena sveglio. Sarà colpa del periodo stressante a scuola e della pressione che Finnick gli mette addosso con l'avvicinarsi delle gare.
In più, non è mai stata una persona granché positiva. Niall è la luna in mezzo ai due soli che ha sempre attorno, quelle due splendide amiche sempre al suo fianco. Ma loro hanno bisogno di lui. Niall le compensa. Niall le fa ragionare quando si fanno prendere dall'euforia per un'idea che non sta né in cielo né in terra.
«Beh, diventerai più indipendente, responsabile...» Eveline si ritrova quasi a balbettare.
Niall le lancia uno sguardo divertito e si avvicina di più alla ragazza, la sua bocca vicino all'orecchio della mora. «Resteremo comunque i piccoli schiavi prigionieri di mio fratello.» dice con voce fintamente malvagia, facendola rabbrividire.
E Rose Marie a quel punto non può fare a meno di scoppiare a ridere di gusto. Si alza in piedi e porge le mani ad entrambi i ragazzi ancora seduti. «Forza, voi due. È ora di andare o faremo di nuovo tardi per la prima lezione di oggi.»
Eveline afferra la mano di Rose Marie, Niall no. Si sporge per prendere lo zaino e si rimette in piedi da solo.
«Che materia abbiamo a prima ora?» chiede, affiancando le due ragazze che hanno già iniziato a camminare.
«Fisica.» risponde Rose Marie e il ragazzo emette un verso di disgusto. «E temo una verifica a sorpresa.»
«Che cosa?» Niall suona sconvolto. Non è pronto per prendere una nuova insufficienza.
«Non ti preoccupare, Ni. Ti suggerisco io.» lo rassicura Eveline, che è sempre stata la più brava a scuola tra i tre.
«Davvero?»
La ragazza solleva gli occhi al cielo. Come se non lo avesse già fatto altre volte. «Certo. Che amica sarei altrimenti?»
Niall esulta vittorioso e le getta praticamente le braccia al collo. «Grazie, sei la mia salvezza.» dice, lasciandole un bacio sulla guancia.
Rose Marie li guarda con un piccolo sorriso sul viso. Se deve essere sincera è un po' gelosa, o meglio invidiosa, di quelle effusioni pubbliche, perché Niall sembra capace di rivolgerle soltanto ad Eveline e nesssun altro. E lei vorrebbe arrivare a quel livello con Niall. Anzi, vorrebbe decisamente andare oltre. Ma nel loro trio non sembra esserci tempo per le storie d'amore. E fino a quando staranno in sintonia in quel modo, nessuno si permetterà di romperla.
Per il bene di tutti.
Quella sera, durante le loro prove dell'esibizione per la prossima gara, è proprio Niall che tira fuori l'argomento che la mattina la ragazza aveva messo in mezzo quasi involontariamente.
«Eve, il tuo compleanno si sta avvicinando davvero.» dice, mentre pattinano all'unisono mano nella mano. La ragazza compie gli anni qualche mese prima rispetto al suo partner.
«Niall, il tempo scorre, lo sai. Tocca crescere.» dice ironicamente.
«I diciotto anni sono importanti. Cosa pensi di fare quel giorno?»
Si zittiscono nel momento in cui si allontanano per fare un axel, prima di tornare a prendersi per mano.
«Bravi, era perfetto!» quello il commento di Finnick, che continua a guardarli dal bordo della pista.
«Fino a stamattina dicevi che non cambierà nulla e adesso credi che debba fare un mega party per festeggiarli?»
«Io non intendevo...»
«Niall! Eveline! Chiudete quella bocca e pensate solo a pattinare?» Finnick odia che i due si mettano a conversare mentre si stanno allenando. Troppe volte urla loro contro perché li vuole perennemente concentrati. Anche quando sanno già l'intera coreografia a memoria, proprio come in quel caso.
Ad ogni modo, smettono di parlare, perché se Finnick perde la pazienza, li avrebbe spediti via, a fare un'infinità di flessioni e addominali, che entrambi vorrebbero evitarsi. Bastano già le loro sedute regolari in palestra.
«Raddrizza la gamba.» Niall lo sussurra tra i denti, durante l'ultimo sollevamento del pogramma. Riesce perfettamente a capire cosa stiano sbagliando tutte le volte. È così abituato al peso di Eveline, che se non è perfettamente bilanciato lo sente subito.
«Sei tutta storta, Eve!» poco dopo arriva anche la correzione di Finnick e se Niall stava sorrideno per averlo anticipato, smette di farlo perché Eveline si raddrizza solo quando glielo dice il più grande.
Frustrazione, che lo porta a riporla male contro al terreno. Eveline inciampa e finisce con il culo per terra, nel momento in cui la musica si interrompe. Stavano facendo tutto perfettamente e si sono persi sul finale.
«Eve, stai bene? Scusami, non...» ovviamente Niall si sente in colpa e si piega verso di lei, che ha una smorfia dolorante sul viso.
«Non fa niente. Sto bene.» la ragazza afferra le mani di Niall e si tira in piedi.
Eveline gli fa un piccolo sorriso e Niall si tranquillizza all'istante. Guardano l'orologio dietro di loro, sono già le ventidue, e si rendono conto che l'allenamento è appena finito.
«Di nuovo. Voglio vederlo daccapo. Senza l'ultima imperfezione.»
E i due pattinatori sospirano. Bene, si sono guadagnati quindici minuti in più di allenamento. Ecco, in quelle occasioni Niall odia Finnick dal profondo del cuore.
La eseguono di nuovo senza dire una parola. Impeccabili.
«Sbrigatevi, vi farete la doccia a casa, siamo già in ritardo.» quelle sono le parole del loro allenatore non appena mettono piede fuoi dalla pista.
Niall borbotta parole incomprensibili, perché odia doversi tenere addosso i vestiti bagnati di sudore dopo l'allenamento. Ma probabilmente suo fratello ha degli impegni quel venerdì sera e vuole lasciarli rispettivamente a casa per andare a divertirsi con i suoi amici. Tanto dedito al pattinaggio, al suo lavoro, quanto alla vita mondana a cui si è abituato dopo il suo incidente.
Finnick li osserva mentre si tolgono i pattini. «Di che cosa parlavate di continuo in pista?» e ha anche quella predisposizione a farsi continuamente gli affari loro. D'accordo che li allena, ma non c'è bisogno che sappia ogni cosa, soprattutto se non riguarda il pattinaggio. Ma se stavano parlando sui pattini, per Finnick era più che logico che stessero discutendo su qualcosa al riguardo.
«Eve diventa maggiorenne tra due settimane.» Niall risponde comunque con sincerità, nonostante il fastidio.
Finnick fa un sorriso, guardando la ragazza leggermente imbarazzata in quel momento.
Niall si rende subito conto che in quel sorriso c'è malizia. Finnick sta per dire qualcosa che gli farà chiudere lo stomaco.
«Potrai finalmente fare baldoria in modo responsabile.» e aggiunge un occhiolino che fa trattenere il respiro alla ragazza.
Niall sente la bile salire in gola. Se quella non è un'allusione al sesso senza finire in prigione, non sa davvero cosa sia. E lo è, lo conosce troppo bene. Ancora una volta si sta approfittando della cotta di Eveline per lui.
Niall afferra la sua giacca e il borsone quasi con violenza. Indossa la prima mentre cammina verso l'uscita e poi va all'esterno, sbattendo la porta dietro di sé.
Eveline aggrotta le sopracciglia. «Che gli è preso?» chiede ingenuamente. Non è mai riuscita a comprendere davvero i cambiamenti d'umore del suo migliore amico. Sarà stupida o ingenua, ma non si rende conto che quelle scenate avvengono sempre quando Finnick interagisce con lei come non dovrebbe.
Il maggiore degli Horan scrolla le spalle. «Probabilmente vuole solo andare a casa a farsi una doccia.»
Beh, Eveline non pensa che sia per quello, ma non aggiunge altro. Raggiungono semplicemente Niall in macchina. Eveline vorrebbe chiedere al suo amico quale sia il problema, ma Niall si è appena chiuso nel suo mutismo. Ha perfino chiuso gli occhi, sottolineando in quel modo di non voler fare entrare nessuno. Di non volere scocciature.
Solo quando Finnick ferma l'auto davanti casa della ragazza, Eveline si volta verso il sedile posteriore.
«Ni?»
Il ragazzo alza lo sguardo su di lei. «Ci vediamo domani.» le dice, pensando che voglia soltanto essere salutata.
«Stavo pensando di fare una sorta di pigiama party per il mio compleanno. Film e pizza con te e Rose, come sempre.»
Gli occhi di Niall si allargano appena per lo stupore. Non pensava che avrebbe deciso qualcosa del genere. Immaginava più una serata in un pub, in cui bere il suo primo drink in modo legale. Ma lei è Eveline, avrebbe dovuto aspettarselo.
«Niente di speciale?» chiede Finnick, intromettendosi nel discorso.
La ragazza scuote la testa. «Niente di speciale, con le mie persone speciali.»
E il cuore di Niall si scalda. A suo parere l'unica persona speciale lì è proprio la sua dolce e angelica Eveline.
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Cold Heart ●Niall Horan●
FanfictionNiall Horan pattina da sempre, praticamente vive sul ghiaccio. È il luogo più confortevole per lui, nonostante sia freddo e duro da fare male, il più delle volte. L'unico problema? Anche il suo cuore è diventato gelido come il ghiaccio. La vita da s...