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Niall è contrario. Sia suo fratello che Rose Marie sono entusiasti di quel fatto, ma a lui l'idea fa decisamente schifo. Una cena a quattro con il suo coach e le sue due migliori amiche. O meglio, con suo fratello, con la fidanzata di suo fratello ma anche sua migliore amica e la propria fidanzata. Una cena di squadra e al contempo di famiglia. Niall odia unire l'amore, che sia familiare e per la sua Rose, con il lavoro.
Ma ovviamente, anche se è contrario, non protesta nemmeno. Dopotutto, è sempre stato il tipo che subisce in silenzio e che si tiene tutto dentro.
E la cosa più triste, è vedere che anche la sua Eveline sta diventando in quel modo. La ragazza, però, non è così brava come lui a nascondere le cose. E Niall quasi non la riconosce più. La vede perennemente abbattuta, si aggrappa sempre e soltanto a Finnick e si è allontanata completamente dal suo migliore amico. O forse è Niall che l'ha allontanata? Sinceramente non lo sa nemmeno lui.
E la cosa che lo fa stare più male è che si rende perfettamente conto che non sono più in grado di pattinare insieme come hanno sempre fatto. Niall non da la colpa ad Eveline, nonostante tutto. Niall da semplicemente colpa alle circostanze.
In più, Niall non vuole andare a quella cena perché sa perfettamente che suo fratello vuole annunciare ai tre che parteciperà al mondiale con Rose Marie. E sinceramente non è pronto a questa evenienza.
Ma non può tirarsi indietro in ogni caso.
Perché il fatto di avere le dita intrecciate con quelle di Rose Marie mentre aspettano davanti al locale in cui suo fratello ha prenotato la cena non vale improvvisamente più quando vede le mani unite di Eveline e Finnick?
Niall fissa intensamente quella presa, in cui le dita della ragazza non partecipano, come se non volesse tenere quella mano, come se fosse solo Finnick a costringerla e Niall deve trattenersi dal stringere la presa con Rose Marie solo per rabbia. Sa che non appena alzerà lo sguardo, dovrà fare i conti con l'espressione abbattuta di Eveline. Non si aspetta perfino gli occhi arrossati, come se avesse pianto fino a pochi minuti prima, nonostante il piccolo sorriso sulle labbra.
Niall capisce subito che anche lei non vorrebbe essere lì. Niall capisce che lei sa già. Finnick deve averle detto la decisione finale in anteprima, il minore degli Horan glielo legge in faccia.
Un moto di rabbia lo attraversa e vorrebbe improvvisamente colpire suo fratello su quel naso perfetto. Un bel pugno non gli farebbe male, dopotutto.
«Scusate il ritardo, ragazzi. Entriamo.» dice proprio l'allenatore, aprendo la porta del locale e tenendo la porta per tutti.
Durante l'intera cena gli unici che parlano sono Rose Marie e Finnick. Discutono sulle varie coppie che affronterebbero al mondiale, di Tomlinson e della Calder che sono la coppia da temere davvero. Niall ed Eveline non riescono a partecipare alla conversazione, preferiscono concentrarsi sul cibo o lanciarsi sguardi carichi di significato quando gli altri due non se ne rendono conto. O forse sì, visto che Finnick continua a poggiare la mano sulla coscia di Eveline e Rose Marie a toccare il viso di Niall quando può.
La ragazza cerca di farlo partecipare al discorso, ma Niall scrolla le spalle e semplicemente non risponde.
Preferisce scambiarsi delle scuse con gli occhi con la sua migliore amica. Sempre se può leggerle in questo modo.
«D'accordo, è arrivato il momento di dirvi chi delle due ragazze gareggerà con Niall ai mondiali.»
E il pattinatore che sperava di arrivare almeno al dolce.
«Lo sapete, ragazze. Siete entrambe bravissime e per me è stato davvero difficile decidere tra voi due. Ma da quello che ho visto, ritengo che la decisione che ho preso sia più che giusta.»
Niall può vedere la lacrima scendere sulla guancia di Eveline prima ancora che Finnick arrivi al dunque. Deve essere l'unico ad accorgersene, però.
«Rose, sarai te a partecipare con Niall. Congratulazioni.»
L'urletto di gioia che emette la francese fa rabbrividire il pattinatore. Rose Marie fa appena in tempo a gettare le braccia al collo del suo ragazzo, che quest'ultimo ha già districato la presa.
Eveline si è appena alzata in piedi e ha scacciato velocemente con la mano la lacrima sulla guancia. «Scusate, devo andare in bagno.» ha borbottato.
Finnick l'ha solo seguita con lo sguardo, Niall l'ha seguita fisicamente.
«Niall, dove vai?» Rose Marie gli urla praticamente dietro e fa per alzarsi, ma Finnick la afferra per il polso.
«Lasciali andare. Hanno bisogno di parlare da soli.»
Eveline entra in bagno e Niall la segue, fregandosene del fatto che sia quello delle donne.
«Eve.»
«No, Ni... ti prego, io...» Eveline deglutisce, cercando di non scoppiare del tutto a piangere.
Il ragazzo sospira e cerca di stringerla a sé in un abbraccio, ma lei lo respinge.
«Ti prego.» ripete ancora.
Il cuore di Niall si sta frantumando sempre di più, se è possibile. Il suo cuore ha già fatto i bagagli da un po', o almeno così credeva. Si sente in colpa, perché sa che è lui a rompere l'antica promessa. Ma...
«Eve, io ci sono sempre per te. Lo sai, vero?» sussurra, cercando di farsi guardare negli occhi.
«Sta cambiando tutto, Niall. Tu... noi non... lo so, mi dispiace. Non importa. Non importa più nulla, non importa della nostra promessa.»
Il ragazzo si morde il labbro e cerca di ingoiare il groppo che ha in gola. «Io non volevo...»
Eveline però lo interrompe: «Niall, è giusto. Lo so, è giusto che tu vada con Rose. Non fa niente, ma ti prego, lasciami in pace.» termina, prima di sorpassarlo e uscire dal bagno, lasciandolo lì in mezzo a quella stanza vuota.
Quando torna al loro tavolo è rimasta soltanto Rose Marie. «Sono andati via, Eveline non stava bene. Tuo fratello ha pagato per tutti.» decreta lei senza neanche guardarlo in faccia. Niall sa che è arrabbiata, ma sinceramente non ha tempo da perdere a discutere con lei. O meglio, non ne ha la minima voglia.
«Andiamo anche noi?» chiede soltanto e la ragazza scrolla le spalle.
«Voglio il dolce.» annuncia.
E Niall si sposta sui divanetti, così da essere più vicino alla sua ragazza. «Andiamo, te lo do io il dolce appena arriviamo a casa.» le sussurra all'orecchio, prima di lasciarle un bacio sul collo.
E Rose Marie capisce. Le va bene. Niall può decisamente farsi perdonare in quel modo. E il ragazzo dopotutto ha bisogno di conforto. Ha bisogno di dimenticare e quello potrebbe essere il modo migliore. Quindi si alzano in piedi e se ne vanno mano nella mano, così come sono arrivati circa due ore prima.
Dopo quell'uscita Niall ed Eveline non si sono più parlati. Rose Marie, invece, continua a fingersi amica di tutti e cerca di rassicurare la sua migliore amica, invano, visto che la mora non ha più voglia di passare il tempo con la gente, né tanto meno di sorridere o scherzare proprio come fa la francese.
Sua madre inizia a preoccuparsi, sta cercando un modo per distrarla dal fatto che non andrà al mondiale con Niall, ma anche lei con scarsi risultati.
«Allenati da sola e vinci da individuale.» le ha proposto la donna che l'ha messa al mondo.
Ma Eveline non le da retta. Non gareggerà da sola. Lei non romperebbe mai la sua promessa. Lei sta pensando che sia ora di smettere, di appendere i pattini al chiodo e di dedicarsi ad altro.
Ha già deciso di andare da Finnick quella sera così da comunicarglielo. Eveline è nervosa. Sa che probabilmente una volta che gli dirà di quella decisione, Finnick la mollerà e lei perderà ogni cosa. Perderà anche lui.
Sale fino all'appartamento all'ultimo piano del maggiore degli Horan senza usare l'ascensore, così da smorzare i nervi nel mentre. In otto piani potrebbe sempre cambiare idea.
Finnick la abbraccia non appena la vede e lei si gode quella che potrebbe essere l'ultima stretta.
«Come stai, piccola?» le chiede, chiudendo la porta di ingresso alle loro spalle.
«Finn, devo dirti una cosa.»
Il modo in cui il più grande la guarda non ha prezzo. Ma di certo è peggio leggere la rabbia sul suo volto e sulla sua voce quando finalmente tira fuori il suo pensiero.
«Non puoi abbandonare! Non puoi lasciare tutto! Ti ho promesso che ti avrei portata al mondiale da sola e ho intenzione di farlo davvero! Non ti fidi di me, Eveline?» le ha praticamente urlato.
«Io... sì, mi fido, ma...»
«E allora dimostrameloFinnick le è vicino, più di quanto lo sia di solito. Le sta accarezzando la guancia e la rabbia è solo una leggera nebbia dietro ai suoi occhi. Eveline non riesce a dire una parola quando lui chiude la distanza fra le loro labbra.
La ragazza si lascia travolgere da quel bacio, lasciando entrare la lingua del più grande. E non protesta nemmeno quando lui inizia a spogliarla. C'è una parte di sé che urla che è arrivato finalmente il momento, che è giusto così, che non aspettava altro. C'è anche un'altra parte, però, che le urla di non fidarsi, di non darsi a Finnick come sta effettivamente per fare.
Sfortunatamente la prima è quella che prevale. Ed Eveline si trova nel letto del più grande, a donare la sua verginità al ragazzo che ha sempre sognato.
A distanza di anni, Eveline odierà ancora quella prima volta, completamente in silenzio. Finnick è stato dolce, ma non si è accorto delle lacrime sul viso della ragazza, mentre l'amplesso andava avanti. O se lo ha fatto, ha semplicemente fatto finta di nulla, pensando che fosse normale a causa del dolore, essendo la sua prima volta.
Eveline lo lascia finire, prima di voltarsi sul fianco e raggomitolarsi. Perché Finnick non capisce cosa lei sta provando in quel momento? Lui le bacia perfino la spalla e la stringe a sé. «Sei stupenda, piccola.» le sussurra con dolcezza. «Non mi abbandonerai, vero?» le chiede infine. Ha bisogno di sapere.
«Ci penserò.» sussurra la pattinatrice e quella risposta a Finnick per il momento può bastare.
Ad ogni modo, il mondiale si avvicina e così anche il compleanno di Niall. Rose Marie lo ha praticamente costretto a fare una bella festa a casa dei suoi genitori.
«Andiamo, fai vent'anni, Niall! Non possiamo non festeggiarli
«L'unica persona che vorrei al mio compleanno probabilmente non verrà ad una stupida festa.» bene, non doveva farselo sfuggire. Lo ha pensato, ma lo ha anche detto ad alta voce.
Rose Marie, però, ha semplicemente sospirato. «D'accordo, ci parlo io con Eveline. La farò venire alla festa, contento?»
Ed effettivamente la francese riesce a convincere l'altra ragazza. «Non puoi non venire al compleanno di Niall. Andiamo, è pur sempre il tuo Niall.» pronunciare quella frase è stato faticoso per Rose Marie, ma è servita per rendere felice il suo ragazzo, visto che Eveline accetta di andare a quella festa.
«Vestiti carina, vengo a prenderti venerdì alle sette con la mia macchina.»
Ed Eveline fa esattamente come le è stato ordinato. Alla fine è proprio ciò che fa ultimamente. È quasi come se ormai non viva a suo piacimento, secondo le sue scelte. Si lascia sottomettere dagli altri e tende a vivere in modo passivo. Già, di certo non è un bel periodo quello.
E le cose non migliorano quando, poco dopo aver messo piede nell'auto della francese, questa le dice: «Ti prego, togli quel muso. Non voglio che rovini la festa di Niall.»
Eveline ci resta male. «Potevi non invitarmi.» riesce comunque a trovare il coraggio di borbottare.
Rose Marie sospira. «Potresti spiegarmi almeno che ti passa per la testa in questo periodo, Eve? Davvero, io ci sto provando in tutti i modi con te, ma è praticamente impossibile!»
Eveline a quel punto decide semplicemente di non rispondere.
«Oh, ma io so perfettamente qual è il problema.» dice con amarezza la biondina alla guida.
«Ah sì? E quale?» borbotta Eveline, sempre più scocciata. Vorrebbe solo tornare a casa. Le dispiace per il compleanno di quello che è sempre stato il suo migliore amico, ma proprio non crede di farcela. Non ha nemmeno Finnick accanto, visto che è via per il weekend.
«Te non riesci proprio ad accettare che sia io ad andare ai mondiali con Niall!» 
«Smettila...» Eveline riesce a sussurrare.
Ma l'altra ragazza continua imperterrita. Tiene il volante con troppa forza e alza la voce: «Dovresti essere felice per me e invece non ce la fai!»
Anche lei dovrebbe esserle accanto come amica in quel periodo davvero brutto e invece non lo fa per nulla. Ma di questo Eveline non la colpevolizza mica. 
«Smettila.» dice di nuovo.
«No! No, cazzo. Io non...» 
Nessuna delle due si rende conto che il semaforo è rosso. Rose Marie è troppo arrabbiata per concentrarsi sulla strada ed Eveline ha la vista offuscata dalle lacrime. Nessuna delle due si accorge del furgoncino che viene verso di loro ad alta velocità e che non riesce a fermarsi.
Infine, lo schianto. E se le orecchie di Eveline sono state piene di rumore fino a quel momento, adesso non sentono più nulla. C'è solo il vuoto più totale.

Cold Heart ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora