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«No.»
Eveline abbassa lo sguardo e si mordicchia le unghie, un vizio che ha preso nell'ultimo periodo, da quando Niall va in giro con le stampelle dopo l'operazione.
«Finnick, è meglio...» la sua voce è fievole. E l'allenatore non la fa nemmeno continuare, interrompendola: «Credi davvero che lo sia? Eve, è da stupidi. Si tratta solo di un paio di mesi, giusto il tempo che Niall si rimetta in sesto e possiate tornare in pista. Perché dovresti mollare tutto? Non ha senso.»
«Non voglio gareggiare con nessun altro che non sia Niall.» non infrangerà la promessa fatta anni prima con il suo migliore amico.
Finnick sospira. La trova una stronzata megagalattica, ma la ragazza sembra davvero irremovibile.
«Bene, ti allenerai da individuale. Non possiamo perdere tempo. Abbiamo già Niall in queste condizioni.»
«Finn, non sappiamo nemmeno se Niall tornerà quello di sempre. Se potrà continuare...»
Ed è proprio sentendo quella frase che il maggiore degli Horan deve trattenersi dall'urlare. «L'infortunio di Niall non ha niente a che vedere con quello mio, Eveline. Non devi neanche pensarla una cosa del genere.» ogni volta che Finnick tira fuori quell'evento traumatico che gli ha troncato la carriera, il suo umore cambia inevitabilmente. E mettere a confronto ciò che è successo a lui con ciò che invece è successo a suo fratello lo infastidisce alquanto.
«Non puoi saperlo con certezza, Finn. Magari ho compromesso il suo ginocchio per sempre.»
L'allenatore si avvicina alla ragazza, la quale è seduta sulla scrivania del piccolo ufficio, muovendo piano le gambe penzoloni. «Eveline, è stato un incidente, non è colpa tua.» le sussurra, poggiando le mani sulle sue ginocchia. Ed è proprio quelle mani che Eveline fissa, perché la pelle sotto ai jeans inizia ad andarle a fuoco e perché non ha comunque il coraggio di guardarlo negli occhi. «C'è una cosa di cui sono veramente sicuro, però.»
Il modo in cui Finnick le si sta rivolgendo, la fa rabbrividire.
«Cosa?»
«Che tu non debba smettere assolutamente.»
«Perché no?»
«Perché voglio portarti ai mondiali, con o senza mio fratello.»
Eveline sente un moto di rabbia montarle dentro. «Non sarei nessuno senza Niall. Io non sono niente senza di lui.»
«Sì, ma lui sarebbe rimpiazzabile, tu no. Sei tu la stella della coppia.»
Eveline vorrebbe spingerlo via a quel punto e urlargli di smetterla, come diavolo fa a parlare in quel modo di suo fratello?
«Non credo che sia così.»
«Perché sei talmente pura che non te ne accorgi nemmeno.» la mano di Finnick si poggia sul suo viso. Ed è da quel momento in poi che Eveline non capisce più nulla. Sta trattenendo il respiro e sta cercando di capire se il modo in cui Finnick la sta guardando, è normale. No, non lo è. Non l'ha mai guardata in quel modo, così intensamente. «Mio fratello è così fortunato a gareggiare con te. È sempre stato il mio sogno far coppia sul ghiaccio con una pattinatrice così aggraziata, così talentuosa.»
Il profumo di Finnick le inebria la testa, le labbra di Eveline si dischiudono e i suoi occhi vengono improvvisamente imprigionati da quelli blu del più grande. Sono troppo vicini.
«Finnick.»
«Ti prego, continua a pattinare per me. Non lasciarmi.»
Ed è proprio quella frase a far cadere tutte le barriere della ragazza. Come può dirgli di no?
«Resto.» sussurra ormai convinta. E quella deve essere la risposta esatta, perché Finnick sorride, prima di chiudere la distanza che resta tra i loro visi e unire le loro labbra insieme, in un bacio che Eveline ha sognato decisamente troppe volte. Diavolo, non riesce nemmeno a crederci. Il suo cuore batte all'impazzata e le sue braccia circondano il collo del più grande, passando le dita tra i suoi capelli morbidi. È stato Finnick a baciarla. E lei non può che sentirsi finalmente bene, decisamente meglio degli ultimi giorni che ha dovuto affrontare dopo l'infortunio del suo compagno.
Ed ecco che quello è solo l'inizio della relazione segreta tra Eveline e Finnick. Ne hanno parlato ed entrambi ritengono giusto che nessuno a parte loro per il momento lo sappia. Non sanno come gli altri potrebbero reagire e sinceramente non vogliono nemmeno saperlo.
Sfortunatamente non va proprio come loro vogliono, visto che Finnick è sempre azzardato e la bacia con le porte aperte alla fine di ogni allenamento, divenuto ormai singolo. E durante quell'allenamento Eveline ha scoperto un nuovo allenatore. Il più grande è dolce, urla poco e la elogia di continuo, esattamente come fa quando stanno da soli. Insomma, Finnick è diventato esattamente come lei ha sempre sognato. Soltanto suo.
È proprio durante uno di quegli allenamenti, mentre Finnick le fa vedere come muovere la gamba per fare un movimento perfetto, che Rose Marie li vede. È appena entrata in palestra e non si perde il modo in cui Finnick le lascia un bacio sulle labbra una volta che ha eseguito le indicazioni che lui le ha dato, completamente incurante. Perfino Eveline è rimasta stupita da quel gesto, ma poi ha sorriso. Sorriso che ovviamente le muore sulle labbra quando si accorge che la sua migliore amica è sugli spalti e la sta guardando con delusione. E continua a farlo anche quando entra in pista, mentre Eveline esce. Non le dice una parola, guardandola semplicemente in quel modo e facendola sentire tremendamente sbagliata.
Rose Marie deve aspettare la mattina seguente per poterle parlare effettivamente a quattr'occhi.
«Che diavolo stai facendo?» è la prima domanda che le pone.
Ed Eveline sospira stancamente, rallentando il passo visto che si stanno avvicinando sempre di più all'edificio scolastico. Forse dovrebbe accelerarlo piuttosto, così da rimandare ancora quella conversazione. Ma è meglio togliersi subito quel dente.
«Senti, Rose... è solo che... è capitato, va bene?»
«Niall lo sa?»
Eveline viene altamente infastidita da quella domanda. «No. Perché dovrebbe saperlo alla fine? Lui non c'entra nulla.»
Gli occhi di Rose Marie si spalancano. «Cosa?» urla senza poterne fare a meno e l'amica le intima di abbassare la voce, ma la francese continua imperterrita: «È suo fratello! È giusto che lo sappia. Ed è anche il tuo migliore amico, non te ne sei dimenticata, vero?»
«Io e Niall non parliamo da un po'...» sussurra. Come se non sia colpa sua che non lo cerca o che risponde a malapena ai suoi messaggi. E poi, adesso che Niall non si allena e viene più raramente in palestra, si vedono veramente poco. Anche a scuola Niall inizia ad avere degli orari diversi, semplicemente perché ogni buco libero, tra cui la pausa pranzo, è buono per fare fisioterapia. Niall sta cercando di rientrare in pista più in fretta che può.
«E questo che vorrebbe significare? Senti, tralascerò il fatto che hai escluso anche me...» cosa che ovviamente fa capire quanto la pattinatrice inglese sia nel torto. Ha così paura di parlarne con i suoi amici perché nel profondo di sé è consapevole che la relazione nascosta con Finnick ha un che di sbagliato. «Ma se non lo dici a Niall, giuro che lo farò io al tuo posto.»
Eveline spalanca gli occhi. Rose Marie non può fare davvero una cosa del genere senza nemmeno il suo permesso. «No! Lo farò io. Glielo dirò, ma ho bisogno di un po' di tempo per trovare il momento e il modo giusto per farlo.»
«Vedi di sbrigarti, perché non mi faccio nessuno scrupolo a mettermi in mezzo.» Rose Marie sa che se Niall lo venisse a sapere, ci resterebbe veramente male, e se lo venisse a sapere perfino da qualcuno di diverso dai diretti interessati, ne soffrirebbe anche il doppio. Ma da un lato, se per quel motivo Eveline e Niall avessero litigato... d'accordo, il loro trio sarebbe andato a farsi benedire, ma lei a quel punto si sarebbe potuta avvicinare a Niall come avrebbe realmente voluto. E inoltre, l'infortunio del ragazzo ha già cambiato chiaramente le cose. Difficilmente riusciranno a recuperare la tranquillità di un tempo. Le carte in tavola sono cambiate... decisamente. E se n'è accorta quando le notti in cui Niall non riusciva a dormire a causa del dolore al ginocchio appena operato, sul cellulare di Rose Marie arrivavano messaggi a cui lei non aveva esitato a rispondere, facendogli compagnia nonostante il giorno dopo avesse scuola. Ignora il fatto che probabilmente era solo la seconda scelta di Niall, che la cercava dopo aver aspettato una vana risposta da Eveline. Ma andava bene lo stesso, perché l'aveva cercata in ogni caso.
In quel momento un Niall in stampelle esce dall'auto di sua madre, che lo accompagna a scuola ogni mattina e Rose Marie alza il braccio per salutarlo con la mano, aggiungendo un sorriso che nel viso di Eveline non c'è nemmeno per sbaglio.
«Buongiorno.» Niall annuncia e solo la biondina gli risponde indietro.
L'entusiasmo di Rose Marie cala quando Niall ignora lei e chiede direttamente ad Eveline: «Come stai, Eve?»
La mora alza finalmente lo sguardo. Mi sento in colpa, vorrebbe dire. Ma probabilmente il ragazzo questo lo sa già. «Bene. E tu?»
Niall sarebbe pronto a rovesciarle addosso tutto ciò che non va in quel periodo. Non lo faceva quasi mai nemmeno prima dell'infortunio, ma aveva sempre il conforto della ragazza quando lo vedeva giù. Anche uno dei suoi abbracci gli sarebbe bastato. E invece adesso Niall la sta vedendo allontanarsi da sé e lui non fa niente per trattenerla. Si morde davvero la lingua in quel momento. Dopotutto non può dire certe cose davanti a Rose Marie. Non ne sarebbe in grado.
«Bene.» risponde. E la cosa che fa più male, è che Eveline non si accorge nemmeno che Niall continua a mentire, ogni giorno nell'ultimo periodo. La vede sorridere a fatica e poi allontanarsi, visto che ha una lezione diversa da quella degli altri due alla prima ora.
«Hai dormito stanotte?» gli chiede Rose Marie, guardando Niall che fissa la schiena della mora che si allontana, con occhi quasi affranti.
«Poco.» sussurra in risposta, deglutendo.
«Andrà meglio, vedrai.» cerca di rassicurarlo la francese. E Niall si volta finalmente verso di lei, facendole un piccolo sorriso. Vorrebbe abbracciarlo e lo farebbe se non avesse le stampelle e un equilibrio precario.
Niall vorrebbe davvero che fosse così. Che le cose migliorassero, che tornasse tutto come prima, ma sa che difficilmente avverrà. Quella è una sensazione che sente dentro.
E ne ha la conferma quando arriva in palestra quel pomeriggio, solo perché gli manca l'aria che si respira lì dentro. E sicuramente perché vuole vedere Eveline allenarsi da sola. Almeno questo glielo hanno detto, che lei avrebbe continuato ad allenarsi senza di lui, così da perdere meno tempo mentre lo aspettano. Lo stomaco si chiude quando Niall entra in palestra in modo forse un po' troppo silenzioso e vede Finnick ed Eveline al centro della pista. Anche se l'allenatore non ha addosso i pattini, è davanti a lei e finge quasi di essere il suo partner. La fa ruotare, probabilmente mostrandole un movimento. Le mani di suo fratello non sono mai state addosso alla ragazza in quel modo. Soltanto Niall l'ha sempre toccata come Finnick sta facendo. Un moto di gelosia lo investe esageratamente. Certo, quello non significa rompere la promessa fatta tra loro, lei non si sta allenando con nessun altro e gareggerà solo una volta che Niall si rimetterà, ma è comunque strano.
Finnick ed Eveline perdono l'equilibrio e cadono sul ghiaccio, il più grande addosso alla ragazza. Niall scatta, vorrebbe chiedere loro se stanno bene, ma si blocca, perché i due stanno ridendo, risate che non ha mai sentito fare a nessuno di loro. Risate più dolci delle loro solite e arrivano come degli aghi alle orecchie di Niall.
I suoi occhi blu sono fissi sui due per terra, che non si sono accorti completamente della sua presenza lì. Il labbro di Niall trema, mentre Finnick si abbassa verso il viso di Eveline. Un groppo in gola nasce senza poterne fare a meno, mentre le labbra di suo fratello toccano quelle della sua migliore amica. Ogni suo incubo si è appena avverato. 
La mano di Niall lascia andare una stampella senza nemmeno rendersene conto. Il rumore che emette quando tocca terra, rimbomba per tutta la palestra. I due si sono appena rialzati e hanno sobbalzato, voltandosi verso di lui.
Anche da quella distanza Niall riesce a vedere la sorpresa nei visi dei due colti nel fatto. Non che riesca a vedere altro, tipo il dolore nell'espressione di Eveline quando si rende conto che Niall li ha appena visti. Perché gli occhi del più piccolo degli Horan si sono riempiti di lacrime. E una di esse colpisce il terreno quando si abbassa con fatica per recuperare la stampella. Si volta e va verso l'esterno. Fa male, il suo petto fa male. Forse è il suo cuore che si sta frantumando in piccole parti. E la cosa peggiore in tutto quello è che nessuno dei due rimasti all'interno lo chiama, nessuno dei due lo segue. E Niall si sente improvvisamente solo. E tradito.
Si siede ad una delle panchine del parco dietro alla palestra e continua a piangere, non riuscendo più a farlo in silenzio. Dio, si sente così stupido. Tira fuori il telefono e manda un messaggio a Rose Marie con dita tremanti.
La ragazza francese gli risponde subito e neanche dieci minuti dopo lei è lì, davanti a lui.
Si inginocchia e lo guarda negli occhi arrossati. Gli passa una mano sul viso con dolcezza. «Che è successo?» chiede a bassa voce.
«Finnick... Ed Eve...»  un singhiozzo spezza la sua voce e la ragazza capisce che non è stata la loro amica a riferirglielo. Niall deve averlo scoperto da solo.
«Andrà tutto bene, Ni. Sono qui.»
E forse è quella frase a far scattare qualcosa nella testa di Niall. Non sa nemmeno lui cosa sta facendo, quando si sporge un po' e poggia le labbra su quelle di Rose Marie. La ragazza sa che Niall la sta solo usando come ripiego. Ma è ciò che voleva da troppo. Quindi lo lascia fare. Cerca di far stare meglio il ragazzo a cui tiene davvero troppo e ricambia quel bacio, emettendo un sospiro interno e forse un piccolo sorriso soddisfatto.

Cold Heart ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora