<< Cosa diavolo è appena successo? >>
La mente di Sebastian non sembrava essere in grado di formulare frasi diverse da questa, mentre il ragazzo si dirigeva più confuso che mai verso casa, camminando a passo svelto. Aveva ormai perso l'autobus a causa della "conversazione" con Cedric che aveva preso più tempo del previsto, ma in fin dei conti non gli dispiaceva fare due passi: in questo modo avrebbe provato a smaltire il nervosismo e l'adrenalina che quel bacio aveva scaturito.
<< Tutto ciò non ha senso >> si diceva a bassa voce
<< Cosa gli è preso? E cosa MI è preso? >>. Non riusciva a darsi delle risposte e decise di non tornare subito a casa, mandò un messaggio alla madre per avvisare che avrebbe ritardato per la cena e andò in un posto distante dal suo quartiere, per essere sicuro di non incontrare Cedric. Questo luogo lo aveva scoperto poco dopo la morte del padre e l'allontanamento dal suo amico d'infanzia, ma non era niente di speciale, solo una panchina dentro a un piccolo parco dove i residenti di quell'isolato facevano scorrazzare e giocare i cani. Né la famiglia di Sebastian né quella di Cedric avevano mai posseduto degli animali da compagnia, quindi non avrebbero mai avuto ragione di fare una passeggiata in mezzo a un prato disseminato di escrementi di cane. Lì Sebastian era certo di essere da solo e ne approfittava per passare del tempo con gli animali che si trovavano nel piccolo parco, infatti aveva un debole per i cani, ma la madre aveva sempre ritenuto che la loro casa fosse troppo piccola per ospitare anche un amico a quattro zampe. Quella sera però Sebastian era troppo pensieroso per interessarsi a tutto quello che gli accadeva intorno e si diresse come un automa alla solita panchina, per cercare di mettere ordine nella sua testa ed elaborare tutti gli avvenimenti di quella giornata. Innanzitutto provò a capire il motivo del comportamento di Cedric, ma invano.
<< Dio solo sa cosa gli passava per la testa in quel momento. L'istante prima litighiamo e poi... Ma chi si crede di essere? Pensa che tutti cadano ai suoi piedi? Ti sbagli Wood, ti sbagli di grosso. Quando ero piccolo e ingenuo forse, ma ho visto come sei davvero. Mi hai abbandonato quando avevo bisogno di te, mi hai trattato come se la nostra amicizia non significasse nulla, e ora pensi di poter farmi rivivere tutta quella merda? Per quale ragione poi? >>. Questi pensieri colpivano come treni in corsa la mente di Sebastian, che nel frattempo stava seduto a tormentarsi le mani mangiandosi le pellicine attorno alle unghie, un vizietto che si portava dietro da quando era bambino. Non era in grado, per quanto ci provasse, di entrare nella mente di Cedric, non riusciva a capire le sue ragioni, ma forse poteva rispondere a un'altra domanda:
<< E io? Cosa ho provato? Perché non l'ho allontanato subito? Mancanza di riflessi probabilmente, forse dovrei iniziare a fare sport >> cercava di autoconvincersi così. La sua mente rifiutava categoricamente un qualsiasi coinvolgimento emotivo, ma d'altra parte aveva ragione: Cedric non si era interessato a ciò che stava provando in quel momento così difficile della sua vita e aveva solo contribuito a incasinarlo di più, ed era per questo che Sebastian lo odiava, era per questo che quel bacio non poteva significare nulla se non un altro tentativo di manipolazione da parte di una persona che mai avrebbe potuto tornare a far parte della sua vita. Una lacrima scappò dall'occhio destro di Sebastian, che si preoccupò di asciugarla subito con una mano dalle cuticole leggermente insanguinate, alla vista della quale gli risuonarono in testa i continui ammonimenti della madre che proprio non tollerava questa abitudine del figlio. Fu così che Sebastian si risvegliò dai suoi pensieri e ricordò di dover tornare a casa per cena.
<< Devo fare in fretta, è già buio >> pensò alzandosi da quella panchina, non che avesse molto appetito dopo una giornata di quel genere, ma non voleva fare preoccupare la madre: dopo la morte del marito era diventata estremamente protettiva nei confronti del figlio e avrebbe fatto di tutto pur di non perderlo, interessandosi sempre e solo del suo benessere, Sebastian infatti le voleva un bene dell'anima, pur non essendo con lei particolarmente loquace e perciò non fece mai nemmeno coming out, non per paura, ma perché non ne sentì mai il bisogno. Sua madre infatti lo sapeva già, se ne era resa conto forse anche prima di lui, ma non le interessò. La cena trascorse abbastanza tranquillamente e Sebastian riuscì a non destare alcuna preoccupazione nella madre, anche se era sicuro che avesse notato che ci fosse qualcosa che non andava, ma non arrivò nessuna domanda scomoda, così il ragazzo aiutò a sparecchiare e andò in camera sua, dove riuscì a trovare sollievo dai suoi pensieri appena toccato il letto, e la stanchezza di quella giornata folle prese subito il sopravvento, trascinandolo in un sonno profondo.
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Let your heart breathe
Teen FictionSebastian Moss e Cedric Wood, dopo aver passato l'adolescenza a evitarsi, si ritrovano inaspettatamente a condividere un sentimento che non avrebbero mai immaginato.