Capitolo dieci

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Sebastian entrò in casa totalmente zuppo, ma ancora divertito dalla situazione vissuta poco prima.

<< Ciao mamma, sono tornato! L'interrogazione è andata bene, io vado a fare una doccia! >> urlò alla madre senza nemmeno ascoltare la sua risposta: Cedric con le sue parole lo aveva incuriosito a tal punto da spingerlo a uscire quella sera, nonostante inizialmente avesse intenzione di rifiutare l'invito di Step. Sebastian corse in bagno, si levò i vestiti gocciolanti ed entrò nella doccia sotto l'acqua quasi ustionante, per poi uscirne, quindici minuti dopo, profumato e riscaldato; andò quindi in camera sua e sbirciò fuori dalla finestra, accertandosi che avesse smesso di piovere come prometteva il meteo ed effettivamente era così, quindi aprì il suo armadio e scelse ciò che doveva indossare, frugando fra gli abiti disordinatamente disposti dentro di esso. Sebastian non prestava particolare attenzione a come si vestiva, infatti non capiva la moda e reputava stupido chiunque giudicasse le persone guardando quel che indossavano. Tirò fuori dall'armadio una camicia azzurra, di cui arrotolò le maniche, e un paio di jeans scuri, se li mise e si guardò allo specchio: non si vedeva poi così male e confermò l'outfit, quindi guardò l'orologio ed erano già le 19.00, perciò andò in cucina per cenare. Lì ebbe l'occasione di parlare con sua madre dell'interrogazione di chimica ed era così soddisfacente per Sebastian vederla tanto felice e fiera dei successi scolastici di suo figlio, tanto che per lui fu facile ottenere il permesso per uscire quella sera.

<< Seb... tesoro. Sai che non mi piace che frequenti questi posti >> affermò lei inizialmente con fermezza, per poi dire in un sospiro << ma capisco anche che dopo settimane di duro lavoro tu abbia bisogno di un po' di svago, in fin dei conti non esci mai. Quindi va', divertiti, ma non tornare più tardi di mezzanotte, d'accordo? >> finì di pronunciare queste parole e qualcuno bussò alla porta: era Step, bellissima come sempre, con addosso una camicia bianca aperta, che lasciava vedere un top rosso, un paio di jeans stretti neri, strappati all'altezza di entrambe le ginocchia, e un paio di Converse, anch'esse nere.

<< Wow, stai benissimo! >> esclamò Sebastian.

<< Grazie, tu sei... ordinario >> disse la ragazza con una punta di disappunto << Ma sei fortunato, qualsiasi cosa metti ti sta da dio >>

<< Mi lusinghi così >> la prese in giro lui. Nel frattempo sentiva i passi della madre, che dalla cucina si avviava verso la porta di casa. Era sempre felice di vedere Step, d'altra parte era dal primo anno di liceo che lei e il figlio erano diventati inseparabili e Sebastian aveva spesso invitato la sua amica a casa, dando la possibilità a sua madre di affezionarsi tanto a lei.

<< Oh cara, come stai? Mi raccomando, state attenti e non fate tardi. Per caso vuoi fermarti a dormire qui stanotte? Sai che sei la benvenuta >> la trattava davvero come una figlia.

<< Grazie signora Moss, rimango volentieri. Ah e non si preoccupi, sa che Seb è in ottime mani, torneremo in perfetto orario >>

<< Incredibile, si fida più di te che del suo stesso figlio >> disse Sebastian sinceramente stupito << Comunque si è fatto tardi. Ci vediamo dopo mamma, non aspettarci sveglia >>.

L'Industry era la discoteca più vicina al quartiere dove abitavano Sebastian e buona parte dei suoi compagni di scuola, per questo, quando si decideva di andare a ballare, la scelta solitamente ricadeva su questo locale.

<< Non è poi così male >> pensò Sebastian mentre entrava dal portone principale e si avviava verso la pista da ballo. La musica era alta e faceva tremare i muri rivestiti da mattoni rossi, luci colorate illuminavano l'ambiente a tratti, come fossero dei lampi, rendendo difficile riconoscere i volti delle persone presenti; Step urlò al suo amico di andare al bar, per aspettare che la pista si riempisse il più possibile, e lì, seduto su uno sgabello di legno un po' consumato, c'era Cedric, circondato dai suoi amici, che però sembrava non aver visto Sebastian, il quale cercava di farsi notare dal barista tenendosi ben lontano dal suo tutor.

<< Dovrei salutarlo? Meglio di no, anzi, è un bene se non si è accorto di me, non vorrei mai pensasse che sono venuto solo perché me lo ha detto lui. Anche se in realtà è così. In fondo mi ha consigliato di venire per la clientela e io non sono stupido, ho capito perfettamente che si riferiva a se stesso. È così narcisista >> Sebastian pensava questo quando una voce, vicinissima al suo orecchio, disse:

<< Cosa bevi? >>

Sebastian si girò di scatto verso il luogo di provenienza di quella domanda e vide un ragazzo un po' più basso di lui. Non lo conosceva, non lo aveva nemmeno mai visto a scuola, infatti era sicuramente più grande e dimostrava circa una ventina d'anni, in effetti Cedric aveva detto che il venerdì ci fossero anche degli universitari. Step, che era rimasta per tutto il tempo accanto al suo amico e aveva assistito alla scena, capì tutto in un batter d'occhio

<< Ci sta provando ed è carino! Dagli una possibilità, divertiti un po'! Io raggiungo Vicky e Carol >> gli gridò queste parole per poi farsi strada in mezzo alla pista. Sebastian si accertò che effettivamente lì ci fossero Vicky e Carol, che erano due loro compagne di classe, per poi rispondere finalmente al ragazzo misterioso, perché in fondo Step aveva ragione, era da tanto che non conosceva qualcuno di nuovo.

<< Ciao! Sì, prendo una birra >> disse finalmente, cercando di capire meglio i tratti del suo interlocutore, e, nonostante il buio, riuscì a riconoscere dei capelli rasati e una barba non molto folta.

<< Sono Daniel >> si presentò mentre prendeva posto su uno sgabello e faceva segno a Sebastian di fare altrettanto. Riuscì, incredibilmente, anche a prendere l'ordinazione con il barista. Quel ragazzo sicuramente frequentava le discoteche più di lui.

<< Piacere, Sebastian >>

I due rimasero un bel po' seduti al bar, sorseggiando le proprie birre e parlando del più e del meno: la scuola, l'università, eventuali relazioni amorose in corso e argomenti simili e trascorsero circa un'ora così, finché Daniel non propose di andare a ballare. Sebastian, di norma, si sarebbe tirato indietro, ma sentiva delle sensazioni di leggerezza e audacia date dall'alcol e accettò, ovviamente non era ubriaco, ma semplicemente ballare non gli dispiaceva in quel momento; e infatti ballarono, prima più lontani e poi sempre più vicini, fino a sentire i propri corpi toccarsi e Daniel inizialmente fece scorrere le mani sulla schiena di Sebastian, poi iniziò a baciargli il collo, per poi avventarsi sulle sue labbra in un bacio feroce. Sebastian, che in un primo momento si era ritratto, si lasciò trascinare dall'emozione e baciò a sua volta Daniel, ma fece l'errore di aprire per un attimo gli occhi: guardò oltre la spalla del ragazzo che stava baciando e riuscì a vedere Cedric, ancora seduto sullo stesso sgabello e rivolto verso la pista. Il tempo sembrava aver subito una variazione e un solo secondo si dilatò fino a sembrare un infinito minuto, durante il quale Sebastian vide una luce viola ferma che illuminava tutta la sala, la musica che diventava lenta e ovattata, i ragazzi intorno che ballavano piano e infine Cedric, con la bocca serrata, i pugni chiusi appoggiati sulle ginocchia e gli occhi grigi delusi e tristi, che penetravano lo sguardo di Sebastian. Quando il tempo tornò a scorrere normalmente, Daniel era ancora lì che lo baciava senza sosta, ma Cedric ora dava le spalle alla pista e continuava a chiacchierare e ridere con i suoi amici.

<< Scusami, scusami. Io... devo andare al bagno >> disse Sebastian staccandosi da Daniel e avviandosi verso la toilette e, una volta lì, scrisse un messaggio a Step:

Ce ne andiamo, ci vediamo all'ingresso fra due minuti

Nel bagno la musica sembrava non sentirsi quasi per niente e Sebastian trovò un po' di pace, prima appoggiò la schiena a una parete, poi si sciacquò il viso e si propose di non pensare più a nulla fino al mattino dopo, o poteva addirittura non pensarci mai più. Uscì quindi dal bagno e attraversò la pista dai lati per non imbattersi in Daniel e incontrò Step al portone.

<< Perché tutta questa fretta, che succede? Non è ancora scattato il coprifuoco, non ti stavi divertendo per caso? Non credo, visto come ti baciavi con quel tipo >> disse lei mentre cominciavano a camminare in strada.

<< Scusa Step, mi dispiace se andiamo via prima, forse tu volevi rimanere. Però, davvero, sono stanco, ho mal di testa e quel ragazzo non mi piaceva poi così tanto >> era sinceramente dispiaciuto di star trascinando via la sua amica, ma non voleva più rimanere lì.

<< Ehi, tranquillo, va bene. In fondo non sei abituato a questa vita mondana tu, posso capirlo. Fermo un taxi, ok? >> disse Step rassicurandolo. Sebastian annuì e si mise accanto a lei sul marciapiede, aspettando il taxi.

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