Capitolo sei

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Il giorno dopo Sebastian si svegliò serenamente, svolse le solite azioni della sua routine mattutina e prese il solito bus per dirigersi nella solita scuola a seguire le solite noiosissime lezioni nella solita classe, se non fosse che, una volta in aula, ci pensò Step a fargli ricadere pesantemente sulla testa il peso della realtà:
<< Allora? >> chiese la ragazza irritata << Hai parlato con Wood ieri? >>. Sebastian rimase impietrito.
<< Ehm sì, ha detto che non ne sapeva niente >> cercò di troncare lì la conversazione, ma Step non mollava la presa.
<< Ecco lo sapevo. Ti avevo chiesto di non dirgli nulla e come al solito non mi hai dato retta. Era ovvio che non ne fosse al corrente, non è mica così subdolo >> Step sussurrava, mentre Sebastian replicò ad alta voce:
<< Fai sul serio? Ora lo difendi pure? Si vede che non lo conosci >>. La ragazza aggrottò le folte sopracciglia castane, ma Sebastian venne salvato dall'interrogatorio della sua amica dalla professoressa di chimica che entrava in classe; si mise seduto al suo banco tirando un sospiro di sollievo, ma ci pensò proprio la sua salvatrice a interrompere l'idillio.
<< Ragazzi, interroghiamo >> quelle parole causarono un brivido lungo la schiena di Sebastian, il giorno prima non aveva fatto assolutamente nulla e la chimica non era proprio la sua materia preferita, al contrario di storia o letteratura, la passione per quest'ultima infatti la doveva al suo defunto padre, che era stato professore all'università.
<< Vediamo, vediamo >> continuò la professoressa guardando gli alunni di fronte a lei << magari il signor Moss? >> disse ironicamente incontrando gli occhi verdi di quello che aveva appena nominato.
<< Era ovvio, da manuale. Tanto ormai, peggio di così... >> pensò Sebastian mentre si alzava per andare alla cattedra dalla sua carnefice, la quale però quel giorno, evidentemente, aveva deciso di torturare per bene Sebastian, tanto che aggiunse:
<< Signor Wood, vuoi venire a fargli compagnia? >>. Sebastian chiuse gli occhi mordendosi il labbro inferiore, come se quelle parole gli avessero provocato un dolore fisico. Aveva provato a non guardarlo nemmeno quella mattina e sarebbe stato costretto a trovarcisi gomito a gomito. La professoressa cominciò a interrogare proprio Cedric mentre Sebastian provava a ignorare il fatto di averlo vicino.
<< Cavolo, però sembra essere preparato. Strano, un idiota simile non pensavo avesse mai aperto un libro >> mentiva a se stesso, sapeva perfettamente che Cedric non era affatto stupido.
<< Moss, parliamo degli alcani >> la professoressa passò al ragazzo moro, il quale però si sentì sollevato: gli alcani erano gli idrocarburi più semplici e quindi riuscì a mettere insieme un discorso.
<< E se volessi sapere l'ibridazione degli atomi di carbonio che compongono un alcano? >>. A questa domanda della professoressa, Sebastian non aveva idea di come rispondere, cercò disperatamente nel suo cervello informazioni inesistenti, finché Cedric non gli suggerì con un sussurro:
<< sp 3 >> . Sebastian non credeva alle sue orecchie.
<< Fa sul serio? >> pensò << Forse non è giusto e vuole solo farmi fare una brutta figura... ma al diavolo >> decise di ripetere ciò che il ragazzo che aveva accanto aveva detto e fece bene, la risposta era esatta e la professoressa rimandò a posto entrambi. Mentre tornavano ognuno al proprio banco, Sebastian ringraziò con un po' di imbarazzo Cedric, il quale di tutta risposta fece spallucce. Per il resto dell'ora la professoressa interrogò altre due ragazze, finché la campanella non avvertì della fine dell'ora, ma per Sebastian non era ancora finita, infatti mentre si accingeva a lasciare la classe, la professoressa esordì dicendo:
<< Moss, Wood, posso parlarvi? Non so cosa crediate, ma mi sono perfettamente accorta della vostra "chiacchierata" durante l'interrogazione. Ma non ho intenzione di punirvi in alcun modo, anzi vorrei proporvi di aderire a un progetto di tutorato. Wood, una volta a settimana darai ripetizioni a Sebastian, e, se i suoi voti aumenteranno, riceverai crediti extra >> la professoressa non sembrava affatto turbata, anzi era entusiasta della sua stessa proposta, lo erano meno però i due ragazzi, che non dicevano una parola. Il primo a rompere il silenzio fu Cedric che rispose con fare ruffiano.

<< Professoressa, è una buona opportunità e la ringrazio molto, ma non posso impegnarmi per un altro giorno alla settimana se devo già seguire gli allenamenti di lacrosse, spero che lei capisca quanto mi dispiaccia >>.  L'insegnante però rimase della sua idea.
<< Ragazzi, i vostri litigi plateali sono storici, credete che io non ne sia a conoscenza? Il preside non ne può più e con la condotta che vi ritrovate potreste anche essere bocciati, considerando anche il fatto che non siete degli studenti brillanti e i vostri voti non hanno una costanza. So che non siete dei ragazzi stupidi, per questo vi offro questa possibilità, se il preside vedrà che vi impegnate seriamente in questo progetto cambierà idea e potrete diplomarvi serenamente l'anno prossimo, piuttosto che perdere un anno >>. Le parole della professoressa avevano un senso e sia Sebastian che Cedric capirono che non avevano molta scelta, così accettarono ed uscirono dalla classe.
<< È una stronzata >> disse il biondo fra sé.
<< Credimi non sono entusiasta nemmeno io, però, davvero, falla finita. Io sono libero il lunedì, e lo sei anche tu visto che gli allenamenti sono martedì, giovedì e venerdì. Ci vediamo alle 16, dopo l'ultima ora >>  rispose il moro in tono categorico per poi voltarsi e andare verso la sua amica Step che lo aspettava in fondo al corridoio. In realtà era libero ogni giorno della settimana, però voleva essere lui capace di imporsi sulle decisioni dell'altro, per una volta.
<< E se io non fossi libero il lunedì? >> urlò Cedric al suo vecchio amico, che non rispose e continuò a camminare come se non avesse sentito. Il resto della giornata proseguì senza ulteriori intoppi e la campanella dell'ultima ora segnò finalmente la fine di quell'assurda settimana.

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