Capitolo quattordici

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Sebastian si diresse in un angolo della stanza di Cedric, verso una vecchia cassettiera di legno, che spezzava l'armonia dell'arredamento moderno della camera. Essa non era niente di speciale, se non fosse stato per quello che era stato poggiato sopra: in mezzo a parecchie cianfrusaglie, due piccole cornici arancioni inquadravano altrettante foto dell'infanzia di Cedric, ritraendo dei momenti speciali che anche Sebastian conosceva bene. La prima fotografia era il ricordo di un viaggio ad Atene, il primo che la famiglia Wood e la famiglia Moss avessero organizzato dopo la nascita dei rispettivi figli, quando entrambi avevano l'età di quattro anni, e, con lo sfondo del maestoso Partenone, i sei protagonisti posavano felici e spensierati. Sebastian prese in mano l'immagine e si soffermò un secondo sulla figura di suo padre, che aveva sulle spalle il piccolo Cedric che rideva con la bocca spalancata, mentre invece la signora Wood teneva per mano il bimbo dei Moss, un po' più serio e composto dell'altro, ma comunque sorridente. Sebastian non ricordava moltissimo di quel viaggio, ma riconobbe quanto quello scatto fosse speciale, poiché rappresentava la perfetta testimonianza del forte legame che univa le due famiglie. Mise a posto la fotografia e prese in mano l'altra e i soggetti questa volta erano solo due: Cedric e Sebastian a nove anni, che si abbracciavano sorridendo all'obiettivo. Una foto semplice, scattata di fronte casa Moss, ma che riempì il cuore di Sebastian di gioia e nostalgia. Cedric nel frattempo si era avvicinato a lui e si accorse di quello che il ragazzo moro stava tenendo stretto in mano.

<< Sono bei ricordi, mia mamma ha insistito perché li tenessi >> disse come per giustificarsi, facendo sobbalzare l'altro, che si era quasi dimenticato dove si trovasse.

<< Ha fatto bene >> rispose Sebastian mettendo giù la foto.

<< Perché sei qui? >> chiese Cedric a bruciapelo.

<< Non lo so >> rispose. Il ragazzo biondo continuava a fissarlo con sguardo inquisitorio, quindi Sebastian decise di raccontargli quanto fosse successo prima con sua madre, sperando ingenuamente di ricevere delle spiegazioni.

<< Wow >> esclamò Cedric al termine della breve storia, senza sapere bene cosa rispondere.

<< Non sono qui per essere consolato, Cedric, spero tu l'abbia capito. So che mia madre si sbaglia sul vostro conto e so che probabilmente a te non importa nulla di quello che dice di voi, ma... >> venne interrotto da Cedric, che rivelò:

<< Io so cosa è successo >>. Stava per iniziare a raccontare, quando, dalla cucina, la signora Wood li chiamò per andare a tavola.

La cena fu piacevole e Sebastian si sentì a suo agio, nonostante non si parlò che di lui, con continue domande sulla scuola, i suoi progetti futuri e anche sulle lezioni con Cedric, e proprio a quest'ultimo proposito la donna chiese come si comportasse il figlio durante quelle ore di ripetizioni.

<< Cedric è davvero bravo, signora Wood. Sono fortunato ad averlo come tutor >> rispose Sebastian. Cedric, seduto accanto a lui, gli sfiorò inavvertitamente il ginocchio con una mano, gesto che non passò inosservato da Sebastian, il quale si girò verso di lui, lo guardò negli occhi e gli sorrise, per poi tornare a chiacchierare con la madre. Terminata la cena, rimasero a parlare per altri trenta minuti degli argomenti più disparati, finché il telefono di Sebastian non vibrò nella sua tasca; lo prese e vide un messaggio della madre che diceva:

A casa entro quindici minuti.

Non voleva tardare e disobbedire, si sentiva ancora in colpa dopo le brutte cose che le aveva detto qualche ora prima, quindi avvertì la signora Wood di dover andare.

<< Va bene Sebastian, torna pure a casa se devi. È stato bellissimo averti qui stasera. Torna pure quando vuoi, ok? Sai che non disturbi mai >> disse la donna abbracciandolo, quindi si salutarono e Sebastian aprì la porta d'ingresso per andare via.

<< Mamma accompagno Seb a casa, torno subito >> disse Cedric.

<< Ce la faccio anche da solo, sai? >> rispose Sebastian sarcastico, mentre il ragazzo più alto si chiudeva la porta alle sue spalle.

<< Non vuoi sapere cosa ho da dirti? >> chiese alzando le sopracciglia. Sebastian se ne era quasi dimenticato. Annuì e lasciò parlare Cedric, mentre iniziavano a incamminarsi verso casa Moss.

<< Sai che lavoro fa mio padre, vero? È un dottore, ed è sempre stato il vostro medico di famiglia, oltre che grande amico di tuo padre. Quando il signor Moss si è ammalato, la prima persona a saperlo è stata proprio mio padre, che subito dopo l'ha detto a mia mamma, mentre tua madre l'ha scoperto solo tre anni dopo. Dopo il funerale del tuo vecchio, mentre io e te eravamo con i tuoi nonni, i nostri genitori hanno fatto il peggior litigio di sempre. Tua madre ha scoperto che i miei le avevano tenuto nascosto il tumore di tuo padre per tre anni, si è infuriata e ha incolpato mio padre della morte di suo marito: secondo tua madre, avendolo saputo prima lui avrebbe potuto curarlo, ma quello che non sa è che già quando mio padre ne venne a conoscenza, il tumore era impossibile da curare e il signor Moss sarebbe morto entro un anno >> spiegò Cedric.

<< Però mio padre è morto cinque anni dopo >> lo corresse Sebastian.

<< Esatto. Tuo padre e mio padre hanno viaggiato molto in quei tre anni, se ricordi, ma non era per grandi battute di pesca come dicevano. Il signor Moss era in cura da un oncologo tedesco, uno dei migliori in Europa, ma nemmeno lui poté fare miracoli. Tuo padre aveva un tumore al pancreas, come ben sai. La percentuale di sopravvivenza in questi casi è quasi nulla, dal momento della diagnosi solo il 9% dei pazienti riesce a sopravvivere fino a cinque anni. Il medico tedesco e mio padre fecero tutto il possibile per tenerlo con noi più a lungo, ma hanno solo ritardato l'inevitabile. I miei hanno provato in ogni modo a farlo capire a tua madre, ma lei si è sentita tanto tradita da non volerli più vedere >>.

Cedric concluse il suo racconto, grazie al quale Sebastian riuscì a inserire il pezzo che mancava nel puzzle della storia della sua famiglia, comprendendo finalmente il reale motivo dell'allontanamento dalla famiglia Wood. Sebastian non disse più nulla e camminò a fianco del suo vecchio amico in silenzio, ripensando a tutto quello che aveva scoperto; era arrabbiato con sua madre per non avergli mai raccontato quella parte di storia, ma non poteva costringerla a riprendere i rapporti con delle persone che non stimava più, nonostante attribuisse loro delle colpe che non avevano: la vera causa del suo risentimento non era da cercare nelle azioni dei coniugi Wood, infatti la signora Moss si sentì tradita proprio dal suo stesso marito, che non la coinvolse sin dall'inizio e la tenne all'oscuro della sua malattia per tanti anni.

<< È più facile prendersela con i vivi che con i morti >> disse a bassa voce Cedric rompendo il silenzio, come se riuscisse a sentire ciò che Sebastian stava pensando.

I due ragazzi, dopo aver camminato per un altro po', arrivarono di fronte a casa Moss.

<< Beh, meglio che entri subito, mia madre è già molto arrabbiata >> disse Sebastian con lo sguardo perso nel vuoto.

<< Sì, certo. Io... spero di aver chiarito i tuoi dubbi >> rispose Cedric. Sebastian annuì e si voltò per entrare in casa, ma l'altro ragazzo lo bloccò tenendolo per il gomito.

<< Mia madre diceva sul serio, puoi venire da noi quando vuoi >> continuò il biondo, senza cessare di tenere il moro dal braccio, non per trattenerlo, ma perché in quel modo sentiva di essergli più vicino.

<< A me non sembravi entusiasta della mia presenza questa sera >> disse Sebastian per punzecchiarlo, seppur con una punta di tristezza.

<< Non lo ero all'inizio, hai ragione, ma è solo perché è stato strano rivederti a casa mia dopo tanti anni >>

<< Strano bello o strano brutto? >> cercò di indagare Sebastian. Per tutta risposta Cedric lo tirò piano a sé dal braccio da cui lo teneva e posò un leggero bacio sulle sue labbra, per poi guardarlo negli occhi color smeraldo e dire:

<< Strano bello >>.

Let your heart breatheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora