Sebastian entrò in casa in punta di piedi: non era sicuro di voler riaffrontare sua madre così presto e con tutte quelle informazioni apprese nelle ultime ore che gli giravano in testa, facendolo sentire estremamente confuso e scombussolato, come quando si torna a casa dopo un lungo viaggio in un paese lontano. Sarebbe stato meglio dormirci su per quella sera, in modo da ponderare bene le parole da dire alla madre il giorno dopo. Sebastian chiuse la porta di casa e sgattaiolò in camera sua, si tolse i vestiti che aveva addosso e li lanciò arrovigliati sulla sedia della scrivania. Indossò distrattamente il pigiama e, sedutosi sul letto, provò ad esaminare quelle ultime ore: che inizio di settimana che aveva avuto, non sapeva davvero a cosa dare maggiore importanza: il litigio con sua madre, il passato di suo padre, la cena a casa Wood, i baci con Cedric...
Sebastian non sapeva come tutto questo lo facesse sentire, né tantomento pensava di avere le energie per capirlo. Gettò la testa all'indietro per sdraiarsi e senza rendersene conto scivolò in un sonno profondo ma agitato.La mattina dopo la sveglia suonò puntualissima e pimpante e, a quel suono, Sebastian sbarrò gli occhi repentinamente. Non voleva sprecare nemmeno un secondo di quella giornata, sentiva che, per tutto quello di cui doveva discutere con la madre, non gli sarebbe bastata una settimana intera. Saltò giù dal letto e andò subito a fare una doccia, dopodiché raccattò e infilò indumenti a caso da indossare per la scuola e si diresse svelto in cucina, dove però non trovò nessuno ad aspettarlo. Dapprima si guardò intorno, pensando di scorgere la figura della madre da qualche parte, ma non la vide; la chiamò a voce, ma non rispose. Andò all'ingresso e si rese conto dell'assenza sia del soprabito che del mazzo di chiavi di sua madre. Prese quindi il cellulare per controllare se gli avesse per caso lasciato un sms. Era così ansioso di parlarle che non aveva nemmeno guardato il telefono quella mattina, ma lì in sovrimpressione ecco il messaggio che sperava di vedere:
Sono uscita presto per andare al mercato. Buona scuola.
In effetti la donna si recava sempre a quel mercato, che si svolgeva ogni martedì e sabato mattina in centro, ma solitamente aspettava fino a che il figlio non fosse uscito per la scuola per andarci. Probabilmente non aveva voglia di incontrarlo, ma Sebastian si sentì comunque sollevato: se sua madre si era preoccupata di avvertirlo allora non lo odiava.
<<Meglio così>> mormorò il ragazzo.
Da una parte avrebbe avuto ancora del tempo per riflettere a cosa dire alla madre, dall'altra sapeva che avrebbe passato tutta la giornata con l'ansia di quel confronto. Sebastian le scrisse un messaggio in cui le chiedeva di poter parlare più tardi quella sera - non voleva che ella continuasse a evitarlo - quindi tornò in cucina per fare una bella colazione, visto che aveva ancora parecchio tempo prima di dover prendere il bus per la scuola, e, per la prima volta quella mattina, si rilassò.A scuola si respirava un'atmosfera di eccitazione, infatti quella in corso sarebbe stata l'ultima settimana prima delle vacanze di Pasqua e ovviamente tutti quanti non aspettavano altro, compresi i professori che non vedevano l'ora di salutare i propri alunni per una settimana. Ma il vero interesse dei ragazzi non era certamente la Pasqua in sé, bensì la grandiosa festa che veniva organizzata ogni anno il venerdì Santo a casa di una tale Amber Evans, che aveva un'immensa casa di villeggiatura fuori città. Nessuno parlava d'altro, compresa Step.
<<Neanche ti chiedo se ci vieni Seb, ormai mi sono arresa di fronte al tuo stile di vita da eremita>> disse la ragazza in tono scherzoso.
Sebastian non era mai andato a quelle feste, ma aveva sempre sentito storie incredibili legate ad esse: voci di corridoio raccontavano che durante la festa dell'anno precedente, un ragazzo, Mark King, perse una scommessa e quindi dovette darsi fuoco ai peli pubici. Sebastian non ci aveva mai creduto davvero, secondo lui solo uno stupido avrebbe potuto dare credito a tali storie che erano palesemente inventate per mantenere quell'aura di stravaganza di queste feste, tuttavia si era sempre chiesto se meritassero il titolo di prestigiano che avevano.
<<Magari ci vado questa volta>> disse il ragazzo moro noncurante della battuta della sua amica mentre preparava il materiale per la lezione di matematica della prima ora.
Step non credeva alle sue orecchie. Nemmeno lei era mai andata a quelle feste, poiché ogni anno partiva in vacanza con la sua famiglia durante la settimana di Pasqua, Sebastian infatti era confuso.
<<Perché mi hai chiesto se ci "vengo"? Tu sei con i tuoi, giusto?>> chiese dubbioso il ragazzo.
<<In realtà quest'anno, come sai, siamo già andati in montagna a sciare durante le vacanze di Natale, quindi per Pasqua abbiamo deciso di rimanere in città. Sono troppo contenta di poter finalmente andare a questa festa, Carol mi ha sempre raccontato storie assurde! Tu la sai quella di Mark King?>>Le lezioni di quellla mattina furono stranamente scorrevoli, o forse era solo un'impressione di Sebastian, che per la maggior parte del tempo si era estraniato fra i suoi pensieri, sempre più ingombranti nella sua mente. Ogni tanto i suoi occhi cadevano involontariamente su Cedric, dall'altra parte dell'aula rispetto a lui. Si erano giusto salutati alla fermata dell'autobus per la scuola, prima di salire sul mezzo, per poi scambiarsi qualche sguardo accidentale nel corso della giornata, ma Sebastian non vi diede più di tanto peso: sentiva che stavano condividendo qualcosa di profondo, intimo, e sicuramente in mezzo ad altre persone veniva meno quell'inspiegabile magia, presente invece quando erano solo loro due. A tal proposito, durante la pausa pranzo, Step chiese a Sebastian come stesse andando il tutorato di chimica; sembrava nervosa.
<<Abbastanza bene. Non è male come insegnante>> rispose il ragazzo cercando di tagliare corto.
<<Sono contenta. In realtà c'è qualcosa che dovrei dirti riguardo Cedric>> disse Step titubante.
La ragazza rivelò al suo amico che, la sera prima, Cedric l'aveva contattata su Instagram chiedendole di incontrarsi il giorno seguente, dopo gli allenamenti di lacrosse. Qualcosa nelle viscere di Sebastian si mosse. Improvvisamente si ricordò che i due avevano passato una notte insieme tempo addietro, aveva totalmente rimosso questo avvenimento dalla sua mente.
<<Cosa vuole da te?>> sbottò, suonando molto più arrabbiato di quello che avrebbe voluto. Step aggrottò le sopracciglia.
<<Questo non lo so, perciò voglio incontrarlo. C'è qualcosa che non so e che dovrei sapere?>> chiese lei, mostrandosi sinceramente aperta al dialogo.
Sebastian ci pensò. A quel punto non aveva più senso raccontarle di quello che era successo il giorno prima, era evidente che quella magia che credeva ci fosse tra lui e Cedric fosse stato un perfido scherzo della sua stessa mente.
<<A che ora ti ha scritto?>> domandò semplicemente Sebastian, inespressivo.
<<Verso le 22 mi sembra>> rispose Step, decisamente confusa.
Le aveva scritto praticamente subito dopo la loro conversazione, la più intima che avessero mai avuto, e dopo il loro bacio davanti casa di Sebastian. Non aveva più dubbi.
<<No Step, non c'è niente che tu debba sapere>>.
STAI LEGGENDO
Let your heart breathe
Teen FictionSebastian Moss e Cedric Wood, dopo aver passato l'adolescenza a evitarsi, si ritrovano inaspettatamente a condividere un sentimento che non avrebbero mai immaginato.