Quel venerdì, dopo l'interrogazione di chimica, Sebastian si sentiva particolarmente felice e fiducioso e non vedeva l'ora di tornare a casa per dare la bella notizia a sua madre: sapeva quanto andasse fiera dei successi scolastici del proprio figlio e dei buoni voti già da quell'anno potevano fare la differenza per l'ammissione all'università, che ovviamente Sebastian sperava sarebbe stata la stessa in cui un tempo lavorava suo padre, ma i test non erano affatto facili. Certo, poteva lasciar parlare il cognome per lui, ma farlo avrebbe significato andare contro ai valori che il padre per tutta la vita gli aveva insegnato, gli stessi valori per cui Sebastian lo ammirava tanto e aspirava a essere come lui, infatti al signor Moss non era mai stato regalato nulla e tutto ciò che aveva se l'era guadagnato con moltissimo duro lavoro e aveva sempre spronato il figlio a fare lo stesso.
<< Ehi secchione! >> esclamò Step mentre si sedeva accanto al suo migliore amico nell'autobus.
<< Ho una proposta che non hai il diritto di rifiutare: è venerdì, tu sei felice, io sono felice, dobbiamo festeggiare e quindi stasera andiamo in discoteca >>
<< Ma io... >>
<< Ripeto che non accetterò nessun rifiuto quindi ti conviene cominciare a decidere l'outfit. Passo da te alle 20 già pronta e andiamo insieme, ok? Oh guarda, sono già arrivata. A stasera! >>
Gli diede un bacio sulla fronte e corse fuori dal mezzo scolastico. Step diceva sempre di non accettare rifiuti, eppure Sebastian lo faceva lo stesso, e, anche se quel giorno era molto contento, comunque non lo entusiasmava l'idea di andare in discoteca e dover stare a stretto contatto con persone ubriache e sudate, in più in quel momento diluviava e dei lampi squarciavano il cielo grigio, illuminando l'interno dell'autobus.
<< Come crede di andare a ballare con questo tempo? >> pensò Sebastian, mentre già pregustava una serata sotto le coperte a guardare tutte le novità aggiunte su Netflix che si era perso. Prese quindi il telefono per chiamare Step e declinare l'invito, quando sentì dagli ultimi posti la voce forte e profonda di Cedric, che si trovava straordinariamente sul bus, poiché gli allenamenti di lacrosse erano stati annullati a causa del temporale; Sebastian aveva notato, durante le lezioni di tutorato, che anche quando Cedric pensava di parlare a bassa voce, in realtà il suo tono rimaneva sempre molto alto, per questo non fu difficile distinguere bene, nel brusio generale, queste parole: << Ehi fra un'ora dovrebbe finalmente smettere di piovere, perché stasera non usciamo? Andiamo a ballare! Il venerdì ci sono le ragazze migliori, ci sono anche le universitarie... e sapete che vado matto per le universitarie >>
<< Cedric sei disgustoso >> squittì Debbie e per la prima volta nella storia Sebastian si riteneva d'accordo con lei. Comunque quella discussione lo divertì e, una volta arrivato a destinazione, scese dall'autobus ridacchiando. Insieme a lui uscì ovviamente Cedric, dato che abitavano a pochi metri di distanza, il quale notò il comportamento di quello moro.
<< Cosa ti diverte, Moss? >> disse sospettoso, mentre con lo zaino si riparava la testa dalla pioggia. Sebastian tornò serio e si girò verso di lui, un po' stupito da quella domanda, mentre apriva il suo ombrello arancione.
<< Nulla, nulla... >> lo guardò da capo a piedi e provò inutilmente a trattenere le risate: Cedric era molto alto e nel tentativo di non bagnarsi aveva assunto una posizione gobba esilarante, alla vista della quale Sebastian scoppiò in una risata fragorosa.
<< Ma che c'è? Stai ridendo di me? >> disse quello deriso con un'espressione esterrefatta.
<< Sì... sì... scusami... ma sembri... sembri il gobbo di Notre Dame>> provò a dire l'altro fra le risate mentre lo indicava. Cedric capì che si riferiva alla sua postura e decise di divertirsi un po' anche lui.
<< Beh, vediamo come ti senti al posto mio >> e con uno scatto raggiunse Sebastian e gli rubò l'ombrello dalle mani.
<< Ehi! Ridammelo! >> esclamò quello smettendo subito di ridere.
<< Che c'è? Non ridi più? >> disse Cedric con uno sguardo di sfida.
<< Dai Cedric! Mi sto inzuppando! >> Sebastian era comunque divertito. Amava la pioggia e amava anche sentire i suoi ciuffi corvini che gli ricadevano già fradici sulla fronte e sul collo, le gocce che gli entravano dentro gli abiti e gli bagnavano la schiena e il petto. Non amava però prendersi l'influenza, quindi provò a riprendere il suo ombrello, ma era inutile, Cedric era più forte e più alto di lui.
<< Ok, sai che c'è? Tienilo tu, io mi faccio una corsa verso casa >> disse Sebastian arreso.
<< No, fermati. Come premio di consolazione, hai diritto a un passaggio sotto l'ombrello del vincitore >> disse Cedric sorridendo trionfante.
<< Anche se in realtà è il mio ombrello >> lo corresse l'altro, accettando però di buon grado di ripararsi dalla pioggia.
<< Ti sei arreso subito, è stato facile >>
<< Sì, beh, non mi piace battermi per cose così stupide >> spiegò Sebastian mentre camminavano insieme sotto l'ombrello arancione.
<< E per le cose importanti? Non ti piace batterti nemmeno in quel caso? >> chiese Cedric guardando davanti a sé. Sebastian lo guardò aggrottando le sopracciglia, ma nel frattempo erano già arrivati di fronte casa sua, quindi decise di far cadere l'argomento.
<< Sono arrivato. Farò meglio a sbrigarmi se stasera devo uscire con Step >> pensò ad alta voce senza rendersene conto.
<< Dove andate? >> fece Cedric incuriosito.
<< Cosa? Ehm, in discoteca, anche se in realtà io non vorrei andare, ma avrei dovuto avvertirla prima >>
<< Secondo me dovreste andare all' Industry, la clientela non è male >>
<< A me non interessano le universitarie >> disse Sebastian, mordendosi successivamente la lingua. Aveva praticamente ammesso di aver "origliato" la conversazione di poco prima, anche se era impossibile da non sentire. Le sopracciglia di Cedric scattarono all'unisono verso l'alto.
<< Non parlo delle universitarie >> disse con un mezzo sorriso, per poi continuare verso casa sua.
<< Ehi! L'ombrello! >> gli urlò Sebastian, venendo però ignorato.
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Let your heart breathe
Novela JuvenilSebastian Moss e Cedric Wood, dopo aver passato l'adolescenza a evitarsi, si ritrovano inaspettatamente a condividere un sentimento che non avrebbero mai immaginato.