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Quando Karpe mise piede su Skara, la prima cosa che notò fu il pannello metallico carbonizzato che giaceva ai suoi piedi, in parte ricoperto da polvere e sassolini. Su di esso si intravedevano i resti di un'immagine accompagnata da didascalia, di cui erano rimaste solo poche parole: ...casa... comoda... vista... al prezzo...

Doveva essere l'insegna di un'agenzia immobiliare o qualcosa di simile; anche l'immagine confermava questa teoria, mostrando delle villette ormai sbiadite. Karpe alzò lo sguardo e osservò l'interminabile distesa di macerie che si estendeva ovunque intorno a lui. Chissà dove si trovavano quelle villette, prima della distruzione; forse erano i cumuli alla sua sinistra, forse quelli alla sua destra. Ormai non era più possibile distinguere un edificio dall'altro, poiché tutto aveva assunto uno stesso colore grigiastro.

A rendere difficile l'orientamento nella città fantasma contribuiva anche il buio della notte, quasi identica al giorno per via della lontananza del sole, il quale era poco più che un puntino luminoso nel cielo. Prima della distruzione, la città era resa luminosa da una fitta rete di lampioni e fari che costellavano strade e palazzi: era completamente assente quell'aria lugubre che adesso incombeva sulla luna.

Fece qualche passo, lasciandosi la nave alle spalle, e così anche l'unica fonte di luce abbastanza forte da permettere di vedere il terreno. Accese una torcia e iniziò a far danzare il cono giallastro tra le macerie. Poco dopo, al suo raggio se ne aggiunsero altri.

Si voltò verso la sua squadra, che in perfetto silenzio gli si accodò. «L'obiettivo è in questa direzione» disse indicando un punto indistinto con la torcia.

Aveva studiato dall'alto la zona, prendendo come punto di riferimento un grosso cumulo da cui spuntava una trave di dimensioni notevoli simile all'asta di una bandiera. L'aveva ritrovato una volta sceso a terra, e adesso bisognava soltanto raggiungerlo, superarlo e proseguire non molto oltre.

A custodia della nave sarebbero rimasti soltanto due uomini, mentre gli altri cinque sarebbero venuti con lui: tutti insieme formavano la sua squadra. Persone in gamba, con molta esperienza, scelte proprio per quella missione; il team perfetto per l'incarico affidatogli dal comando del CSI: ritrovare il mercantile scomparso.

E il mercantile si trovava lì vicino, schiantato a terra, ad attenderli. Lo avevano avvistato durante il volo a bassa quota e ora erano pronti a studiarlo da vicino.

«Ricordatevi,» disse rivolto ai due di guardia alla nave, «se dovesse succedere qualcosa, siate pronti a lanciare il segnalatore di pericolo».

«Agli ordini, Comandante» risposero all'unisono.

In teoria non sarebbe dovuto accadere niente: Skara era ufficialmente disabitata dal giorno del Disastro. Eppure, giravano molte storie sulla luna, voci che fosse un covo di contrabbandieri e un punto di raduno per criminali di vario stampo provenienti da tutto il sistema solare.

La scomparsa del mercantile aveva inevitabilmente dato credito a queste dicerie, il che aveva portato a serie complicazioni per quanto riguardava la politica interplanetaria: su Skara, infatti, viveva unicamente il Dio Odvion, recluso lì in esilio in seguito al Disastro. E in quanto lui doveva essere l'unico abitante, la presenza di gang di criminali non poteva che ricadere tra le sue colpe.

In realtà, secondo Karpe non bisognava ritenerlo responsabile. Dopotutto, poiché gli Dei non potevano intervenire nelle faccende degli uomini, in che modo Odvion avrebbe potuto cacciare eventuali invasori? Era anche vero, però, che non aveva mai informato il Consiglio della presenza di altri abitanti, e questa era la sua colpa.

La speranza di Odvion probabilmente era che si scoprisse che la nave era precipitata a causa di un semplice malfunzionamento: in questo caso, il Dio sarebbe stato esente da colpe. Se invece si fosse diffusa la notizia che il velivolo era finito sulla luna per via di un dirottamento o un evento simile, le cose si sarebbero messe male per lui.

Uomini e Dei - La luna di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora