2|Conoscenze

6.8K 246 70
                                    

28 novembre 2018
📍Yas Marina Circuit, Abu Dhabi

🎧The days- Avicii

La mattinata non comincia nel migliore dei modi, sono seduta all'interno del box a osservare Kimi in modalità "leave me alone, I know what I'm doing".
Stare seduta non è mai stato il mio forte, così decido di fare un giro per il paddock, ormai semi deserto.
Il sole cocente di Abu Dhabi mi colpisce le braccia e ringrazio il mio intelletto per avermi ricordato di non mettere dei jeans lunghi ma semplicemente degli short.

«Buongiorno!» urla Charles, presentandosi di fronte a me. La maglia rossa della Ferrari mette in evidenza il suo torace scolpito da ore di palestra, sorrido e continuo a camminare.
«Allora, il vecchio bacucco è così noioso?» domanda indossando gli occhiali da sole.
«Stilossimo come al solito. Comunque Raikkonen non è così entusiasmante, insomma il 2007 è stato il suo anno trionfale! Kimi the poleman non è più con noi!» rido e mi sistemo il cappellino.

Vaghiamo per il paddock finché nel mio campo visivo non entra una ragazza dai capelli biondi seduta ad un tavolo con una rivista di moda in una mano e un bicchiere pieno di qualche strana bevanda nell'altra. La prima cosa che penso è che cosa ci fa lei qui? e tento in tutti i modi di non sembrare stupita alla vista di Chantalle.
«Oh, guarda chi c'è! Perché non vai a fare due chiacchiere?» mi spinge Charles e mi trattengo dall'urlare un secco no.
«Non le piaccio neanche un po'! E poi è la tua ragazza, sbaciucchiala o fai qualcosa ma tienila alla massima distanza da me!» dico inventando una scusa.

«In realtà facciamo altre cose, tipo...» inizia ma non gli do tempo di proseguire, dato che gli tappo la bocca con una mano.
«VA BENE! HO SENTITO ABBASTANZA PER OGGI!» dico e lo sento ridere, lo fulmino con lo sguardo e non potendo difendersi a parole alza le mani.
«Ci parlerò... ma tu non dirai cose che possano rovinare la mia sanità mentale» dico avviandomi verso il tavolo dove è seduta la biondina.

Prendo un respiro profondo e mi siedo davanti a lei, mi rivolge un saluto con la sua voce squillante che non sopporto e certe volte quando la penso, la raffiguro come un'oca starnazzante in un lago alla ricerca di briciole di pane.
«Dov'è Charles?» domanda e ti pareva che questa non mi chiedesse dov'è la sua dolce metà!
«Fino a poco fa era con me...» mi volto cercando Charles ma vedo che sta scappando a gambe levate, sussurro un traditore a voce bassa mentre Chantalle ride in una maniera a dir poco irritante.

Ho bisogno di una bottiglia d'acqua, ma cosa dico? Mi serve un'autocisterna d'acqua! Non è solo il caldo tipico degli Emirati Arabi che mi sta facendo sudare, ma anche la tensione davanti a una biondina che mi può ferire le orecchie con la sua voce acuta.
«Allora, come va?» domando tentando di rompere il ghiaccio, mi rivolge uno sguardo truce e chiude la rivista.

«Ascoltami, carina» mi ammonisce lei appoggiando una mano sul tavolo di legno. Le sue unghie smaltate di rosso mi mettono molta paura addosso, inizio a pensare che ciò che le ricopre le unghie non sia smalto, ma sangue delle ragazze che hanno provato solo a guardare Charles. Questa ragazza mi mette paura ogni giorno di più.
«Devi stare lontana dal MIO Charles» dice sottolineando il possessivo e per poco non le scoppio a ridere in faccia.
«Siamo solo amici e poi lavorerò con lui, come puoi pensare che io debba stargli lontano?» ridacchio e il suo sguardo rimane impassibile.

«Charles è mio amico sin da quando ero bambina! Mi è stato accanto nei momenti peggiori della mia vita! È quasi come un fratello per me, e tu pensi ancora che io te lo possa rubare?» domando allibita. Era già successo che Chantalle dubitasse dell'amicizia che c'era tra me e Charles, quando terminavano le mie gare con un primo posto lei aveva lo sguardo fisso su di me mentre abbracciavo Charles.
Mi sentivo come una gazzella che stava per essere intrappolata tra le fauci del leone capo branco.

«Tu devi stargli lontano e basta. Altrimenti ti farò sparire in uno schiocco di dita. Baci, tesoro» dice e si alza dalla sedia.
«Ai suoi ordini, maestà»

COLLISION|| Charles LeClerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora